Il terzo paradosso di Zenone è quello della freccia che appare in
movimento ma, in realtà, è immobile perché in ogn'istante occupa solo
uno spazio che è pari a quello della sua lunghezza.
E poiché il tempo in cui la freccia si muove è fatto di singoli
istanti, essa sarà immobile in ognuno di essi.
Per la molla è la stessa cosa.
Ho la molla AB tra le mani:
A----------C----------B
la mano sinistra è su A e la destra su B
Se esercito una forza compressoria da 1 a 5, le posizioni della molla
sono le seguenti:
A----------C----------B Forza 0
A---------C---------B Forza 1
A--------C--------B Forza 2
A-------C-------B Forza 3
A------C------B Forza 4
A-----C-----B Forza 5
In ognuna di questa posizioni *statiche* io esercito la mia forza
0,1,2,3,4,5 e la molla risponde con la sua reazione *statica*
0,1,2,3,4,5.
Poiché le posizioni sono tutte statiche (come la freccia del paradosso
di Zenone) la molla non si contrae proprio come non si muove la freccia
di Zenone.
E allora, è vero che istantaneamente (cioè nel tempo zero) la freccia
non si muove e la molla non si comprime (così che il terzo principio
vale in ogn'istante) ma in ogni intervallo di tempo *diverso* da zero
la freccia si muove e la molla si contrae (e non resta ferma!).
Received on Mon Apr 23 2018 - 09:05:11 CEST
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