Re: Principio di indeterminazione

From: Paolo Russo <paolrus_at_libero.it>
Date: Wed, 17 Sep 2008 18:23:36 GMT

[Teti_s:]
> Ricopio la risposta che ti ho indirizzato su
> free.it.scienza.fisica a beneficio di coloro che non lo
> leggono accludendo il testo della tua bella obiezione.

Vedo solo ora questo post. Anch'io allora ricopio qui quello
che ti ho recentemente risposto li'.
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Ciao Gianmarco, innanzitutto grazie per il tuo intervento.
Purtroppo, come mi capita spesso con i tuoi messaggi,
capisco forse meta` di quel che scrivi (citi cose di cui so
poco o nulla); per una buona meta` di quella meta`,
sospetto anche fortemente che mi sia parso male d'averla
capita. :-(

[Gianmarco:]
> Nella teoria classica,
> stando al principio di Huyghens, per l'approssimazione
> scalare del campo elettromagnetico, si è portati a pensare
> esattamente quello che dici.

Diciamo che indovino cosa sia l'approssimazione scalare e
forse fin qui ti seguo. Andiamo avanti.

> Ma già la teoria di
> Kirchoff-Smythe: primo tentativo di derivare rigorosamente
> una teoria della diffrazione nello spirito del principio
> di Huyghens a partire dalle equazioni di Maxwell, viene
> derivata facendo delle precise ipotesi di approssimazione
> sulle condizioni al bordo. Le condizioni al bordo e quindi
> l'interazione con lo schermo, sebbene possano essere
> trascurate sotto certe ipotesi, sono una parte integrante
> della fisica del fenomeno.

Gia` qui mi perdo. Non so quali siano queste ipotesi sulle
condizioni al bordo e se siano realmente rilevanti nel
discorso (del resto, tu stesso dici che possono essere
trascurate sotto certe ipotesi, non so quali). Se stiamo
parlando del fatto che potrebbe esserci una diffusione da
parte del bordo della fenditura, dovuta al fatto che uno
schermo reale deve avere uno spessore, allora capisco che
sia giusto parlare di condizioni al bordo, ma mi aspetto
che sotto ipotesi ragionevoli se ne possa tranquillamente
assumere la quasi completa irrilevanza. Cio` che intendo
dire e` che non mi sembra fattibile misurare l'ipotetico
impulso microscopico assorbito da uno schermo macroscopico;
dubito che qualcuno ci abbia mai provato davvero. Stiamo
quindi parlando di un esperimento ideale, che come tale
possiamo semplificare quasi a volonta`, chiedendoci ad
esempio cosa prevede la MQ per il passaggio di fotoni con
onda inizialmente planare attaverso due fenditure in uno
schermo ideale sottile e perfettamente nero.

> Nella trattazione quantistica
> l'analogo del principio di Huyghens è rappresentato dal
> principio di sovrapposizione di Feynman che è impostato
> sulla falsa riga della teoria scalare di Huyghens, ma con
> la sottigliezza che non è più necessario a priori imporre
> il vincolo di causalità della propagazione dell'onda
> elettromagnetica, in questo modo diventa necessario tenere
> conto di quello che fanno tutte le onde, comprese le
> interazioni con lo schermo e solo a priori dire se queste
> possono essere trascurate (cancellazione sistematica)
> oppure no.

Forse intendevi "a posteriori". Comunque, sono d'accordo
che in linea di principio ("alla Feynman") ci sono percorsi
in cui il fotone interagisce con lo schermo addirittura
tornando indietro, e che questo contributo *potrebbe*
essere rilevante prima d'aver verificato con dei calcoli se
si cancella o meno, ma mi sembra sensato ritenere che i
calcoli alla fine non possano che confermare
sostanzialmente quanto dice l'elettromagnetismo classico, e
cioe` che i fotoni vanno grosso modo in linea retta e non
tornano indietro a rivisitare lo schermo. Insomma, mi
sembra che tu stia un po' spaccando il capello in quattro,
introducendo complicazioni forse inutili. Cosi' non se ne
viene piu' fuori.

Per brevita` non riporto quel che scrivi dopo, ma in
sostanza mi sembra che tu ripeta, solo da piu' punti di
vista, quanto normalmente riportano i libri sull'esistenza
di una correlazione tra l'impulso del fotone e l'impulso
dello schermo, ma senza spiegare perche' mai dovrebbe
formarsi una simile correlazione. Fino ad argomento
contrario, che finora non credo d'aver visto (magari mi e`
sfuggito o non l'ho capito), continuo a pensare che questa
correlazione sia stata finora data per scontata, senza
neanche pensarci piu' di tanto, come ovvia conseguenza del
principio di conservazione della quantita` di moto. In
realta` qui di ovvio non c'e` nulla, perche' il fotone
all'uscita della fenditura ha un impulso disperso
simmetricamente e collassa su un insieme di traiettorie un
po' piu' definito solo quando colpisce la pellicola. Questo
e` il famoso collasso della fdo, che a quanto ne so non
conserva necessariamente ne' energia, ne' impulso, ne' spin
(e` una delle ragioni per cui non lo ritengo un fenomeno
reale, anche se si tratta di microviolazioni a media nulla,
irrilevanti sul piano pratico).

Ti diro` che sono molti anni che sono tentato di proporre
questa questione in it.scienza.fisica. Non l'ho mai fatto
finora perche' mi sono detto: com'e` possibile che abbia
ragione io e sbaglino tutti i testi? Devo stare sbagliando
qualcosa io, devo ripensarci ancora un pochino. Be', finora
non ho trovato il mio presunto errore e a questo punto
dubito che lo troverei mai da solo. Ho colto l'occasione di
questo thread per vincere l'inerzia, altrimento non mi
sarei mai deciso.

Ciao
Paolo Russo
Received on Wed Sep 17 2008 - 20:23:36 CEST

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