[it.scienza.fisica 11 May 2018] Bruno Cocciaro ha scritto:
> .....
> Relativamente alle basi assiomatiche della RR io avrei una visione non
> saprei dire quanto diffusa. Per me i postulati, ove possibile (io spererei
> sempre), andrebbero espressi in "forma fisica", nel senso che, per ogni
> postulato, dovrebbero essere chiari gli esperimenti che potrebbero
> convalidarlo o falsificarlo. Nei lavori di Einstein a me pare di trovare
> questa "forma fisica".
Bisognerebbe aprire un dibattito epistemologico sulla semantica di una "teoria
fisica", ossia sul modo di attribuire alle sue proposizioni linguistiche un
significato fisico suscettibile di convalida o di confutazione sperimentale.
La struttura sintattica di una teoria (ad es. quella assai complessa della MQ)
deve essere integralmente suscettibile di una interpretazione fisica diretta?
Oppure una teoria fisica puo' essere intesa come una sorta di simulatore della
realta', ossia come un automa chiuso del quale ci interessa solo l'output delle
proposizioni fisicamente significative?
> ....
> Come puoi immaginare la letteratura a proposito e' sterminata e
> personalmente la conosco molto per sommi capi. Una review che viene spesso
> citata e' quella che trovi qua
> https://www.dropbox.com/s/u1dm6w4xkk47uuk/AndVetStedPhRep%281998%29.pdf?dl=0
> Di piu' recente c'e' un libro di Jammer del 2006 "Concepts of simultaneity
> from antiquity to Einstein and beyond" che tratta ampiamente la questione
> della convenzionalita' della simultaneita'.
> Se il tuo email funziona avrei del materiale che potrei eventualmente
> mandarti privatamente. Fammi sapere.
Il mio indirizzo e-mail e' valido, comunque ho gia' vario materiale da leggere.
Ho pero' una curiosita' immediata sulla quale finora non ho trovato chiarimenti:
dal punto di vista convenzionalista come la mettiamo con le eq. di Maxwell?
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Elio Proietti
Valgioie (TO)
Received on Mon May 14 2018 - 08:45:00 CEST