Re: leggiucchiando sulle varie unità di misura...
RLDeboni wrote:
> Forse perche' nel 1793 probabilmente non avevano idea che sarebbe
> diventato normale lavorare con unita' di 10^-43 ... etc.
Ovviamente non e' questa la ragione. La ragione reale e' che gli
ideatori del SMD cercavano di ottenere delle unita' di misura che
fossero "a misura d'uomo", visto che la maggior parte delle attivita'
per cui era stato concepito il SMD erano, appunto, attivita' umane
quotidiane. E questa ragione e' perfettamente valida oggi come nel 1793:
solo, le attivita' umane si sono estese ad ambiti spaziotemporali ben
diversi, ed in ogni ambito chi ci lavora ama rapportare le unita' di
misura alle grandezze tipiche che maneggia.
> Non solo. Ma anche chiarirmi un'attimo (e un minuto di ci passa,
> orologio alla mano) sulla faccenda dei sottomultipli e poi passare al
> riferimento mentale lavorando, come gia' da lei osservato, con potenze
> "soquanto", che non mi viene naturale visto che non lo faccio tutti i
> giorni.
Cosa c'e` da schiarirsi sulla faccenda dei sottomultipli? Se, come
sostieni, il loro uso va incoraggiato quanto possibile, a scapito delle
altre unita', la loro manipolazione devi averla sulla punta delle dita,
e non devi avere incertezze. Detto molto francamente, dieci minuti per
una conversione del genere mi pare un'enormita'.
> Quando uno lo fa gia' tutti i giorni. Lei confonde la parte di "calcolo"
> con la parte di "decidere" come fare il "calcolo".
Cosa c'e` da decidere? E' una moltiplicazione fra potenze. Roba da
liceo. (Che poi al primo anno arrivino studenti che faticano a farlo e'
un altro discorso. Ma e' un problema che ci sforziamo di risolvere nei
primi mesi).
> Si. Ma solo una volta. Perche' una volta che ho imparato che n = -9 so
> al volo che cosa sono nm, ngr, ns, ...
Lo stesso per barn, Angstrom, ecc..
> Anche qui lei confonde la parte "operativa" (imparare un unita'
> decimale) con la parte "decisionale" (applicare una unita' di cui non si
> ha dimestichezza).
Guarda, le unita' di misura si manipolano tutte nello stesso modo. Non
e' sempre elementare imparare come, ma una volta che lo sai non hai
problemi ad aggiungerne una. Se invece non lo sai, il barn e' l'ultimo
dei tuoi problemi.
> Mi dispiace, ma non concordo. Qualche volta mi e' capitato di
> "intortarmi" anch'io tra kW e kWh, proprio nei casi in cui affronto un
> problema interdisciplinare, e mi sono salvato proprio convertendo
> rapidamente i kWh in MJ.
Questo, veramente, stento a crederlo.
> Questo non ha nulla a che fare con la capacita' di comprendere che cosa
> e' potenza e cosa energia.
E' giusto un esempio del livello infimo a cui sta la maggioranza della
gente sotto questo punto di vista. E se uno ha difficolta' a sommare dei
numeri, le "capacita' qualitative" in campo scientifico non servono
proprio a nulla.
> hanno da interagire con il pubblico, la massa dei clienti (per esempio
> nella fatturazione), ma anche con politici ed istituzioni (nella
> illustrazione delle attivita', nelle relazioni, etc.) DEVONO (in senso
> morale ed etico) fare quello sforzo in piu' di passare dalle comode
> unita' operative di tutti i giorni, come il kWh, ad unita' di misura
> normate, come il Joule
Questo non l'ho messo in discussione. Io facevo riferimento ad altri ambiti.
> Personalmente ritengo che invece sia il contrario. Se uno non capisce la
> differenza tra energia e potenza, il dargli le informazioni con due
> unita' specifiche diverse lo mettera' sulla strada di imparare la
> differenza.
Forse. Ma sono un po' scettico.
> Lei sottovaluta il potere baronale.
Ossignore... no, qui il baronato non c'entra nulla. Ma prfopio nulla. I
baroni, quando agiscono, agiscono su cose ben piu' "concrete".
> Comodi. Non utili.
In questo contesto non fa differenza.
> Facciano come preferiscono, ma quando pubblicano le notizie, mi
> dispiace, ma devono "convertire".
Pubblicano dove? Se pubblico sul Journal of Physical Chemistry o su
Physical Review non rinuncio certo ad eV od Hartree in favore dei
picoJoule; sarebbe scomodissimo e farei solo irritare i destinatari. Se
pubblicassi sul New Scientist o su Le Scienze, farei forse una scelta
diversa. Se pubblicassi sul Corriere della Sera, certamente ne farei una
diversa. Tutto dipende dal pubblico cui ci si rivolge.
> Piuttosto, si raggiunga un'accordo per aggiungere abbastanza prefissi,
[ecc.]
Grazie per l'interessante rassegna. Ne traggo pero' la conclusione che
cambiare il sistema di prefissi e' un problema nient'affatto facile, e
che nel frattempo non ha molto senso insistere per ujn uso a tappeto del SI.
Received on Thu Aug 21 2008 - 18:12:17 CEST
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