Re: Definizione (rigorosa?) dell'esergia (detta anche "exergia"), ed entropia

From: Tommaso Russo, Trieste <trusso_at_tin.it>
Date: Mon, 03 Sep 2012 23:07:57 +0200

Il 02/09/2012 21:16, Elio Fabri ha scritto:

> Posso anche convenire che la mia � una causa persa, per� ci sono dei
> risvolti socio-politico-culturali che non mi sono indifferenti.
>
> Considera questo: quante parole ci sono nella lingua italiana che
> hanno etimologia greca col prefisso ex (epsilon xi)?

Il problema e' che in greco il prefisso eso (epsilon sigma omicron)
significa "interno, intimo"... Giorgio ha citato "esoterismo"...

> La domanda �: come mai *tutte* (dico tutte) sono in uso corrente con
> iniziali "es" mentre non ne troverai neppure una con "ex"?
> E come mai ora � spuntata questa eccezione?

Credo proprio perche' "exergia" e' stata acquisita come prestito
linguistico di necessita' e non completamente integrato. Come tost,
toiletta ... tu vuoi completare l'integrazione, ma il termine non
totalmente adattato all'italiano e' gia' stato usato in tanti testi che
una certa confusione sara' inevitabile.

> Comunque io continuer� a dire "esergia".

Sosterro' la tua battaglia, ma aggiungero' ogni tanto anche l'inciso
'(detta anche "exergia")', altrimenti chi cerchera' qualcosa
sull'argomento ben difficilmente trovera' i miei scritti. Per evitare
confusione ne continuero' a dare la definizione a ogni pie' sospinto.
Quando in un testo un concetto e' ben definito, lo si puo' chiamare
anche pippo (chiedi a Giorgio, il suo uso di "pippo" come variabile
ausiliaria e' ormai leggendario ;-).


>> "L'exergia e' una grandezza termodinamica ...
> Perch� questo dovrebbe interessarmi molto?

Per quello che segue:

"L'exergia e' una grandezza piu' facilmente intuibile dell'entropia ...
e' una grandezza tipicamente ingegneristica: lo studio ... con ...
flussi energetici ... e flussi exergetici ... e' molto efficace dal
punto di vista pratico ed e' molto incisivo dal punto di vista didattico."

Dal punto di vista didattico, io sono rimasto abbastanza perplesso dal
salto logico che viene richiesto, almeno agli studenti di Fisica,
passando da Fisica I a Meccanica Statistica. A Fisica I vengono trattati
sistemi termodinamici esclusivamente meccano-termici, fatti di
componenti inerti, nello stato di equilibrio o soggetti a trasformazioni
quasi-statiche; a Meccanica Statistica vengono trattati gli insiemi
microcanonico, canonico e grand canonico ricavandone grandezze
statistiche che per analogia vengono fatte corrispondere con le
grandezze estensive e intensive che compaiono nell'equazione
fondamentale di Gibbs. Ma dove mai gli studenti di Fisica hanno
incontrato, prima, quest'ultima? L'hanno incontrata, piuttosto,
ingegneri e chimici. Che di solito la usano (vedi quanto mi ha scritto
Soviet_Mario) senza preoccuparsi di andare a indagare sulle possibili
giustificazioni statistiche.

(Tutto IMHO e alla luce delle mie conoscenze, limitate a pochi curricula
nel Friuli-Venezia Giulia.)

Mi pare che un'unificazione del modo di insegnare la TD fra fisici,
chimici e ingegneri farebbe del bene a tutti (sopratutto in questi tempi
di interdisciplinarieta' sempre piu' diffusa). E, sempre IMHO, il
concetto di esergia potrebbe essere un buon fattore unificante.


>> Nell' articolo di Luisa Viglietta, cosa pi� unica che rara, si
>> faceva riferimento all' esergia
> Ricordo benissimo. Infatti � l� che ne ho sentito parlare per la prima
> volta, senza capire che cosa fosse :-)

Non posso crederci. Mi piacerebbe molto dare un'occhiata a quel numero
della "Fisica nella scuola".

> Conosco benissimo sia Luisa sai Silvano, come certamente immaginavi.

Infatti :-)


>> Non posso fare a meno di chiedermi che fine abbia fatto oggi questo
>> punto di vista in seno all'AIF e agli insegnanti di fisica in
>> generale.
> Mi pare facile rispondere: penso che la grandissima parte degli
> insegnanti non abbiano capito (come me) che cosa fosse quanta entit�
> misteriosa, e in assenza di lbri di testo che ne trattassero si sono
> attenuti alla via tradizionale

Ma una volta chiarito che l'esergia di un sistema in un certo stato puo'
essere definita solo rispetto a una temperatura data Ta, e che e'
semplicemente il massimo lavoro ottenibile in un processo che *non*
riporta allo stato iniziale *solo* il sistema dato e un termostato a
temperatura Ta, cosa resta di misterioso?

Per apprezzarne l'utilita', poi, basta l'importanza (anche storica!) del
concetto di "massimo lavoro ottenibile" con raffreddamento limitato
dalla temperatura ambiente.


>> [Il Paradigma che non c'e'- Storia, fondamenti ed attualit� della
>> termodinamica. Sembrerebbe una tesi di laurea o dottorato, non trovo
>> l'autore ne' altri dati.]
> Cerca "Luigi Sertorio".

Conosco. Non credo sia lui, visto che uno dei capitoli si intitola proprio
2.4.2 L'approccio eco-fisico di Luigi Sertorio

Mi sembrerebbe una tesi (o una bozza di libro?) di un suo (ex?) studente.


--
TRu-TS
Buon vento e cieli sereni
Received on Mon Sep 03 2012 - 23:07:57 CEST

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