XCOPY ha scritto:
> Vorrei proporre il seguente gedankenexperiment.
Mi scuso per aver tardato tanto a rispondere, ma sono stato troppo
preso, e questa risposta (almeno a me) richiedeva tempo di
riflessione.
Comincerei osservando che quello che dici *non è* un
"Gedankenexperiment".
Si chiama così non un esperimento ipotetico, irrealizzabile e di cui
non si sa la risposta.
Al contrario: un Ged... è un esperimento che *non è* un esperimento,
ma solo un ragionamento logico messo sotto la forma di esperimento
ipotetico.
Si assumono certe leggi fisiche, e si fa vedere che ne segue
necessariamente una certa conseguenza.
Esempio classico e famoso: la dimostrazione di Einstein che se un
corpo assorbe energia la sua massa aumenta.
Ma veniamo comunque al tuo quesito:
> Supponiamo che all'interno dell'orizzonte degli eventi di un buco
> nero sia presente una sorgente di onde gravitazionali.
Qui c'è da dire un'altra cosa.
Dal linguaggio che usi, si vede che concepisci un buco nero come una
*regione di spazio* dentro la quale c'è qualcosa: penso una massa
concentrata, in forma di "singolarità".
Non è così.
Un buco nero è un particolare tipo di spazio-tempo (non di spazio) e
l'interno dell'orizzonte degli eventi non è in alcun modo descrivibile
nei termini usuali di spazio.
Purtroppo non posso dire di più nello spazio :-) di un post.
Ti aggiungo solo una cosa che non viene mai chiarita: la singolarità
di un buco nero non è nello spazio, ma *nel tempo*.
Non sta "al centro" del buco nero, ma /nel futuro/.
Starnutus ha scritto:
> Si chiama buco nero di Reissner-Nordstrom. Un buco nero con campo
> magnetico puoi averlo solo se il buco è carico e ruota.
Aggiungo qualcosa per mostrare quanto siano controintuitivi questi
oggetti...
Il suddetto campo magnetico avrebbe a grande distanza l'andamento
tipico di quello di un dipolo magnetico, con un certo momento mu.
Fin qui niente di strano: se ci sono cariche che ruotano, naturale che
producano un campo di dipolo.
Anzi, nel buon vecchio elettromagnetismo classico si può dire di più.
Supponiamo che un corpo (non puntiforme) abbia una carica elettrica Q,
distribuita come la massa M.
Se il corpo ruota, possiede un momento angolare S e produce un campo
magnetico di dipolo (a grande distanza) corrisp. a un certo momento
magnetico mu.
Si dimostra che tra queste grandezze esiste una precisa relazione:
mu/S = Q/(2M).
Questo (mu/S) si chiama "rapporto giromagnetico".
Bene: nel caso dei buchi neri di Kerr-Newman (carichi e rotanti)
esiste pure una relazione, ma con una piccola differenza:
mu/S = Q/M.
Ossia il rapp. giromagnetico è *doppio* di quello previsto dall'e.m.
classico.
Ma non è finita: pensiamo agli elettroni.
I dati sperimentali dimostrano che per un elettrone il rapp.
giromagnetico è e/m: come per un buco nero.
(Non esattamente, a dire il vero, ma mi sto già allargando troppo...)
Questo fatto costituì un problema nei primi tempi della MQ, fin quando
Dirac non costruì la sua teoria relativistica (RR) dell'elettrone, che
dà per il detto rapporto proprio il valore e/m.
Non c'è nessuna ragione per la coincidenza tra il rapp. giromagnetico
di un buco nero e quello di un elettrone.
Un buco nero (come oggetto teorico) appartiene alla RG e ignora la MQ.
Invece un elettrone non ha niente a che vedere con la RG, mentre è un
tipico oggetto quantistico.
Temo che qualche lettore sbriglierà la fantasia: forse gli elettroni
sono microbuchi neri quantistici?
Consiglio di fermarsi subito, se non altro per questo motivo: per
quanta fantasia possiate impegnare, state pur certi che la
collettività dei fisici teorici ne ha molta di più.
Se nessuno ha spiegato finora la coincidenza (come credo) non sarà
nessuno di quelli che mi leggono ad arrivarci.
Per lo meno, non prima di aver ottenuto un dottorato in fisica teorica
:-)
--
Elio Fabri
Received on Fri Jun 01 2018 - 19:12:46 CEST