Re: Stelle in cielo

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it>
Date: Fri, 25 Jul 2008 21:05:32 +0200

Albert0 ha scritto:
> Siamo in un contesto in cui il lavoro � cosa da disprezzare, da
> schiavi:
> con una gran fatica le classi superiore si sono liberate dalla fatica
> fisica e dall'irrazionalit�.
Si', pero'...
Sebbene questa sia la "vulgata" riguardo al costume e al pensiero
greco, non e' detto che sia proprio la storia.

> Per Cicerone un artigiano � poco pi� nobile di uno schiavo, in quanto
> vende il suo tempo per lavorare la materia a fini pratici.
> Ma fare scienza vuol dire anche "sporcarsi le mani"... per cui
> chiedere agli antichi di fare scienza � chiedere troppo!
Non mi risulta che Cicerone fosse greco :-)
Ed e' ben noto che i romani non produssero praticamente niente in
materia scientifica, mentre furono eccellenti costruttori: direi molto
piu' orientati al pratico che al teorico.
Pensa solo che ancor oggi viaggiamo su strade romane (un po' allargate
e meglio pavimentate, magari :-) )

> Il mondo antico � filosoficamente idealista ; meccanicista � solo
> l'epicureismo , una eccezione che ha avuto scarso peso.
Forsei direi piu' materialista che meccanicista.
Ma che l'eccezione abbia avuto scarso peso non e' sicuro.

> Archimede quasi si vergognava di aver progettato delle macchine:
> platonicamente sulla lapide la formula da lui scoperta del volume del
> cono: la matematica si � pura � nobile.
A parte che si tratta del volume della sfera, non vedo da dove ricavi
che si vergognasse.
Ci sono pagine dell'"Arenario", per es., dove espone dettagliatamente
come fare a misurare il diametro angolare del Sole, tenendo anche
conto dell'errore sistematico prodotto dall'apertura della pupilla.
E quell'opera e' il primo esempio di stime di ordini di grandezza
riferite al mondo (Terra, pianeti, stelle...)
Vera e propria fisica.

Ma soprattutto: e' documentato che le conoscenze scientifiche
(geografiche, astronomiche, fisiche) nel mondo greco erano piuttosto
sviluppate gia' nel 300 a.C. (prima di Archimede).
Conosci "La rivoluzione dimenticata" di Lucio Russo?
A mio parere forse esagera un po', ma porta diversi argomenti per
mostrare che molte delle conoscenze sicnetifiche dei greci di quei
tempi furono poi perdute e ritrovate piu' tardi.
Comunque esisteva una tradizione, scuole, opere scritte ... insomma
non si puo' parlare di "eccezioni di scarso peso".
              

-- 
Elio Fabri
Received on Fri Jul 25 2008 - 21:05:32 CEST

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