SB ha scritto:
> Il giorno Mon, 14 Jul 2008 17:44:07 +0200, dvx70_at_yahoo.it (Manfred De La Rey) ha
> scritto:
>
>> Mio fratello, docente al dipartimento di Ingegneria Industriale, parlando
>> del solare mi ha detto di aver saputo da suoi colleghi che (non
>> costituisce proprio il suo campo di ricerca pur appartenendo al
>> dipartimento di "Energetica") le celle solari non sono economicamente
>> autosostenibili, in altre parole il processo industriale per la loro
>> produzione (fusione del silicio, assemblaggio, trasporto ecc.) richiede
>> una quantit� di energia decisamente superiore rispetto a quella che
>> riescono a produrre nel corso della loro vita; a questo andrebbero
>> aggiunti i costi (non certo indifferenti) necessari per la manutenzione ed
>> infine non si terrebbe conto del fatto che comunque la produzione di
>> energia sarebbe nulla nelle giornate nuvolose ed almeno per 8/10 ore al
>> giorno (ore notturne).
>> Ora volevo chiedere c'� del vero in quanto riferitomi da mio fratello e
>> quindi le celle solari costituirebbero un "loser" o no ?
>
> Si, le celle solari impiegano circa met� della loro vita utile per produrre
> l'energia che � servita alla loro costruzione.
beh ... inizi con un SI, ma stai dicendo di NO.
La domanda era stata posta nel segno che le FV erano
addirittura in passivo, in deficit netto di energia, tutto
incluso. Dire che si ripagano con met� cita utile, � dire
che sono in ATTIVO per la met� successiva. C'� una
differenza abissale secondo me.
Inoltre, � un aspetto che da pseudo-chimico ho sempre
pensato : raffinare il silicio al primo stadio costa
tantissimo. Ma se come materia prima si rifondessero i
moduli arrivati a fine vita, non si potrebbe risparmiare
qualcosa nella lunga e dispendiosa ricristallizzazione ? Per
quanto contaminati, una volta ripuliti meccanicamente
all'esterno, l'interno dovrebbe contenere solo impurezze da
ossidazione atmosferica e magari elementi formati dai raggi
cosmici, ma si tratterebbe comunque di una meteria prima
parecchio buona, migliore del silicio metallurgico grezzo.
> Ma questo si riferisce al solare fotovoltaico.
si, ovviamente
>
>> Questa domanda mi viene spontanea anche perch�, se cos� fosse, non credo
>> che una persona cos� preparata come il Prof. Rubbia non abbia tenuto conto
>> di questo aspetto, mi sembrerebbe un errore troppo grossolano !!!
pare che SB abbia parecchio rettificato il concetto.
>
> Il sistema proposto dal prof. Rubbia usa il 'solare termodinamico' con un
> sistema di specchi che usano la radiazione solare per riscaldare una speciale
> soluzione salina,
oltre alle soluzioni (a media temperatura) esistono oggi
sistemi di accumulo ancor pi� energetici, ad opera di SALI
FUSI anidri, in miscela eutettica. Ad esempio mi pare
vagamente di ricordare nitrito e nitrato di sodio e potassio
fusi, che possono essere stabili allo stato fuso fino a 450�
(o forse erano 550�), e compatibili con vari inox (� vero
sono ossidanti, ma sono anche una miscela basica e
passivante). Quindi ci sarebbe poi un fluido vettore
secondario (il classico vapore)
Ora un grande serbatoio di sali fusi a 550� consente di
immagazzinare in analogo volume pi� energia termica di una
soluzione acquosa.
Il problema dell'immagazzinamento con acqua, � che si pu�
usare solo il cosiddetto "calore vivo", non i calori
latenti. Un serbatoio contenente vapore si, immagazzinerebbe
anche il calore latente, e per unit� di massa sarebbe
efficientissimo, ma in termini volumetrici, anche
comprimendo il vapore, la cosa si farebbe critica, perch�
per le stesse calorie ci vorrebbe un serbatoio immenso.
I sali fusi sono quindi parsi un ottimo serbatoio termico,
capace di cedere parecchio calore "vivo" (non so esattamente
la temperatura di fusione dell'eutettico .... pi� bassa � e
meglio �, fermo restando che sotto i 90-95� sarebbe comunque
inutile perch� per generare vapore, magari secco, il
serbatoio di sale fuso non potrebbe scendere in ogni caso
sotto i 100� pi� qualcosa, e anche pi� se si richiede vapore
secco in pressione per le turbine).
Diciamo che se per caso fondesse a 200�, mera ipotesi, il
calore vivo cedibile sarebbe proporzionale al Cv della
mistura per un salto termico di almeno 250�, forse 350�.
Questa � la scorta per il funzionamento "notturno".
P.S. chiedo venia, ho letto il link dopo. Non fa cenno alla
composizione (che penso eutettici bassofondenti di nitriti e
nitrati di sodio e potassio, con sicuramente altri additivi
in tracce), ma pare menzioni la T max superiore che
ricordavo. Non fa cenno al punto inferiore, dettaglio
comunque rilevante, perch� non si pu� rischiare che per far
bollire l'acqua solidifichi il vettore salino intermedio !
ciao
Soviet_Mario
> quindi non ha le problematiche del solare fotovoltaico.
>
> http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=9821
>
>
> --
> ciao
> Stefano
Received on Sat Jul 19 2008 - 16:14:40 CEST