Re: Rubbia ed il solare

From: Soviet_Mario <Soviet_at_MIR.CCCP>
Date: Tue, 22 Jul 2008 14:08:00 GMT

SB ha scritto:
> Il giorno Sat, 19 Jul 2008 14:14:40 GMT, Soviet_Mario <Soviet_at_MIR.CCCP> ha
> scritto:
>
>
>>>> Ora volevo chiedere c'� del vero in quanto riferitomi da mio fratello e
>>>> quindi le celle solari costituirebbero un "loser" o no ?
>>> Si, le celle solari impiegano circa met� della loro vita utile per produrre
>>> l'energia che � servita alla loro costruzione.
>> beh ... inizi con un SI, ma stai dicendo di NO.
>
> Volevo dire che non sono 'loser', ma nemmeno il pozzo di san Patrizio che sembra
> leggendo qualche articolo di giornale.
>
> Le celle solari hanno una vita utile di circa 20-25 anni e circa la met�
> dell'energia che forniscono � pari a quella necessaria a costruirle.
>
> Sono utili, ma per risolvere il problema energetico che ci attende

su questo sono perfettamente d'accordo. Soprattutto non �
una soluzione di immediata applicazione. Ci vuole un tempo
molto lungo per accumulare risorse (dato che sono cos�
"diluite")

> credo che sia
> meglio pensare a cose pi� efficenti e durature, come la 'solar tower' che citavo
> nell'altro post o anche come il sistema proposto da Rubbia che ha il vantaggio
> di una maggiore inerzia termica che consente una produzione pi� costante di
> energia.

Certo, inoltre mi pare molto pi� robusto raggiungere un
risultato anche equivalente con una tecnologia pi� bassa.
Gli investimenti sono minori, e una fetta molto pi� larga di
mondo ne potrebbe disporre in tempi rapidi.

>
>> Inoltre, � un aspetto che da pseudo-chimico ho sempre
>> pensato : raffinare il silicio al primo stadio costa
>> tantissimo. Ma se come materia prima si rifondessero i
>> moduli arrivati a fine vita, non si potrebbe risparmiare
>> qualcosa nella lunga e dispendiosa ricristallizzazione ? Per
>> quanto contaminati, una volta ripuliti meccanicamente
>> all'esterno, l'interno dovrebbe contenere solo impurezze da
>> ossidazione atmosferica e magari elementi formati dai raggi
>> cosmici, ma si tratterebbe comunque di una meteria prima
>> parecchio buona, migliore del silicio metallurgico grezzo.
>
> L'energia maggiore richiesta � quella per la fusione del silicio, e anche per il
> silicio amorfo il tempo di cristallizzazione � lungo, non so dirti se questi
> costi sarebbero minori usando silicio saturo da celle esaurite, ma a naso direi
> di no, perch� si deve comunque portare il metalloide a temperatura di fusione.

mmm, l'essenza della zone refining non � una semplice
fusione, davvero banale. E' mantenere per settimane (forse
mesi ? Non sono informatissimo) tale temperatura per
consentire appunto cicli di ricristallizzazione ed espellere
lentamente gli atomi estranei alla periferia del reticolo.
Credo che il tenore totale di contaminanti influenzi
massicciamente la durata minima de processo di refining.
Per� qualitativamente sono certo, ma quantitativamente non
ne ho mai letto, quindi mi chiedevo, ed era un dubbio, in
che misura potesse essere utile.
Si trattasse solo di fondere il materiale, il costo sarebbe
modesto (si fa per l'acciaio che fonde solo un 200� gradi
sotto ma su scala multimegatonnellata senza avere simili
costi). Ma il casino del refining � appunto il tempo di
permanenza a tali T elevate. Anche con buoni isolamenti una
fornace a 1700� dissipa e consuma.


>
>
>> pare che SB abbia parecchio rettificato il concetto.
>
> Diciamo che l'ho precisato meglio :-)
> poi dovrei sempre rileggere due volte quello che scrivo, lo ammetto.
>
>
>>> Il sistema proposto dal prof. Rubbia usa il 'solare termodinamico' con un
>>> sistema di specchi che usano la radiazione solare per riscaldare una speciale
>>> soluzione salina,
>> oltre alle soluzioni (a media temperatura) esistono oggi
>> sistemi di accumulo ancor pi� energetici, ad opera di SALI
>> FUSI anidri, in miscela eutettica.
>
> Ti ringrazio per le delucidazioni chimico-fisiche, direi che alla fine quello
> che conta � che questi sali possano trattenere il calore abbastanza a lungo

si, il tempo non � critico : sono miscele molto stabili
anche fuse e ragionevolmente corrosive.
Il vero discrimine � QUANTO calore poterci immagazzinare, e
l� pi� si spinge in alto la T massima di stabilit� del fuso,
e pi� si abbassa sin quasi a lambire i 100� lla T minima di
fusione per avere fase liquida, meglio �.
E, naturalmente, ci sono i costi e il comportamento in caso
di incidenti.

Ad es. usare sodio o potassio fusi (costo maggiore a parte),
ha enorme range di utilizzabilit� (anche zero corrosione da
parte del vettore intermedio, metallico, sull'acciaio). In
caso di incidente, specie a livello di scambiatore metallo
fuso / vapore, viceversa � sconfortante. Si avrebbe una
notevole esplosione. Poi non ho confrontato i calori
specifici. Mi pare che i metalli alcalini fusi abbiano
calori specifici modesti, il che degrada un po' la
performance anche considerato il range molto vasto di
fluidit�. Infine, se anche da lato metallico dello
scambiatore la temperatura potesse essere portata che so, a
1000-1300�, su lato vapore anche un ottimo inox non ama
troppo quelle condizioni. Per quanto sia vapore secco
potrebbe tranquillamente attaccare lentamente degli
alliganti in tracce e ticchiolare. Quindi il sistema a 550�
� un compromesso ragionevole.

> per
> ovviare al problema maggiore dell'energia solare, il fatto che di notte non c'�
> e che varia di parecchio la sua efficienza durante il giorno.
>

una cosa � certa : se i prezzi del greggio si mantengono
stabili su questi livelli, ci sar� un'evoluzione a tappe
forzate, o rivedremo trattori e camion col gasogeno a legna
montato sul cofano come nel midwest americano o in germania
negli anni 40, quando tutti i fuel erano razionati e
riservati ai mezzi militari.
ciao
Soviet

>
>
> --
> ciao
> Stefano
Received on Tue Jul 22 2008 - 16:08:00 CEST

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