On 29 Giu, 22:36, "Dorian Gray" <dorian__g..._at_katamail.com> wrote:
[...]
> Non mi serve scendere nei dettagli, solo capire se l'approccio � corretto.
[..]
>Ci� si ottiene introducendo una nuova grandezza
>fisica: la reattanza. La "combinazione" di resistenza e reattanza prende il
>nome di impedenza.
>***
beh non mi piace molto come e' scritto perche' viene ''raccontato''
mentre
per queste cose secondo me ci vogliono definizioni semplici, chiare e
in termini matematici.
Quindi secondo me va benino (non sarebbe l'approccio che adotterei
io),
se si tratta solamente della parte preliminare ad una parte piu'
sostanziosa che deve seguire.
Altrimenti direi che va male
>E' corretto questo approccio trovato in rete? Se no, dove � da correggere?
Mah, forse, come forma puramente preliminare potrebbe essere del
tipo:
''data la corrente I(t) e la ddp V(t) ai capi di un bipolo si
definisce impedenza G(w) la distribuzione nello spazio delle frequenze
w tale che
G(w)i(w)=v(w), dove i(w) e v(w) sono le trasformate di Fourier (o
all'occorrenza di Laplace) di I(t) e V(t).
In pratica G(w) definisce la risposta in tensione del bipolo
attraversato da una corrente, e vice versa G^{-1} definisce la
risposta in corrente ad una tensione applicata ai capi del bipolo.
Nei casi in cui I(t)=cost e V(t)=cost l'impedenza e' l'usuale
resistenza G(w)=R=cost che collega tensione e corrente semplicemente
per un fattore moltiplictivo.''
Prendi questo semplicemente come un esempio di massima.
ciao
Received on Mon Jun 30 2008 - 20:04:24 CEST
This archive was generated by hypermail 2.3.0
: Fri Nov 08 2024 - 05:10:06 CET