Aleph ha scritto:
> Che le linee di universo della singolarit� e dell'oggetto entrato
> nell'orizzonte degli eventi sono destinate ad incontrarsi, prima o
> dopo, in un punto-evento comune.
Mi sembra un'affermazione discutibile (nota bene: non ho detto
sbagliata: occorre essere precisi su che cosa s'intende).
Intanto che cosa sarebbe la "linea 'duniverso della singolarita'"?
A mio parere non esiste niente del genere.
Secondo: se usi cordinate per bene, ad es. KS, vedi che linee
d'universo di oggetti diversi possonio restare sempre distinte, fino
alla singolarita'.
> ...
> Tuttavia (mi chiedo) se � vero, come � vero, che r e t nella metrica
> di S. sono quantit� collegabili direttamente alle misure operative di
> spazio e tempo definibili in fisica (segnatamente in RG), cosa succede
> a un orologio fisico sull'orizzonte degli eventi, scoppia e va in
> mille pezzi? :)).
Vero per modo di dire...
Occupiamoci di t.
Non ha un'interpretazione operativa diretta.
Tutto quello che puoi dire e' che un orologio ferno (r costante) segna
un tempo che puo' essere riportato a t con un fattore di scala.
Ma questo fattore dipende da r (redshift gravitazionale) e va a infinito
all'orizzonte.
> Voglio dire, capisco che in R.G. le coordinate di un sistema di
> riferimento possono essere scelte con grande libert�, ma alla fine le
> quantit� che esprimono devono essere confrontabili in qualche modo con
> grandezze fisiche operativamente misurabili (altrimenti non �
> possibile fare fisica); ora in che modo � possibile ricondurre
> cambiamenti di coordinate come quelle di Finkelstein o di Kruskal, che
> consentono formalmente il prolugamento interno della soluzione di
> Schwarschild, a grandezze fisiche misurabili?
Alla fin fine, la risposta sta nella metrica.
Nota la metrica, puoi collegare tutte le grandezze osservabili alle
coordinate, e viceversa.
Non importa se il collegamento e' semplice o complicato. Inoltre per
uno sapzio-tempo curvo non puo' mai essere davvero semplice.
> ...
> Non � strano che questa divergenza da un lato venga serenamente
> accettata, producendo un effetto fisico osservabile, e dall'altro lato
> venga fastidiosamente negletta, determinando la divergenza
> indesiderabile della metrica di S?
Nelle mie lezioni proprio a questo scopo introducevo molto presto
quello che viene iporpriamente chiamato "spazio di Rindler", e che in
realta' e' il sistema di coordinate naturale per un riferimento rigido
in moto accelerato (iperbolico) in uno spazio-tempo piatto.
Li' succede qualcosa di molto simile: sebbene di certo non ci sia
alcuna singolarita', tuttavia esiste un orizzonte: il riferimento
accelerato non puo' ricevere segnali oltre un certo limite da un
oggetto in moto inerziale.
Quest'oggetto "sparisce dalla vista" proprio come un oggetto che cada
oltre l'orizzonte di Schw.
--
Elio Fabri
Received on Sat Jun 07 2008 - 21:21:45 CEST