Imago Mortis ha scritto:
> Ammirati Colleghi
> --< Premessa >--
> Si legge talora che "l'interpretazione autentica" del red shift della
> radiazione emessa dalle galassie a causa loro moto di recessione non e'
> l'effetto doppler, come la vulgata asserisce, ma lo "stiramento" dello
> spazio in espansione.
> --< Interrogativo 1 >--
S� � cos�, anche se andrebbe detto in maniera pi� rigorosa.
> Posto che quanto su esposto sia corretto e che io l'abbia esattamente
> riportato, viene da domandarsi: in forza di quale coincidenza, allora,
> la velocita' di allontanamento puo' essere calcolata adoperando la
> formula dell'effetto doppler ?
> --< Interrogativo 2 >--
In forza di niente, infatti � completamente errato tale modo di procedere.
La "velocit� di allontanamento" attuale (sarebbe meglio dire il tasso di
espansione dello spazio) di una galassia lontana � stimabile unicamente
per via teorica attraverso l'applicazione della legge di Hubble v = Ho*d,
che oltre certe distanze, differentemente dalla formula dell'effetto
Doppler, implica "velocit� di espansione" superluminali.
Il motivo per cui per lungo tempo (e in taluni casi anche oggi) si
"traduce" il redshift in km/s passando per la formula dell'effetto
Doppler, � un motivo storico: lo fece Hubble nel suo lavoro pioneristico
del 1929.
Ma allora, soprattutto per lui che era un astronomo e non un teorico, la
distinzione tra i due fenomeni era tutt'altro che pacifica.
> Sempre entro l'ipotesi in epigrafe, e' giusto ritenere che sia possibile
> osservare l'espansione dell'universo attraverso lo spostamento verso il
> rosso ma non mediante misure locali volte ad evidenziare il carattere
> non inerziale del riferimento solidale alla singola galassia ?
Ehhhhhhhhhhhhhhhh????
Saluti,
Aleph
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Received on Wed Jun 04 2008 - 11:17:28 CEST