"Tommaso Russo, Trieste" ha scritto:
> Ma voi, credete ancora ai buchi neri?
Scusa, ma questo attacco non dispone bene chi lo legge...
Sembra che tu voglia dire: "ma voi credete ancora alle favole?"
Spero non ti sia estranea l'idea che qualcuno forse a queste cose ci
ha pensato, e ragionato, non si limita a "credere".
> ...
> In queste letture, mi ha sempre infastidito il modo con cui non solo i
> divulgatori, ma anche scienziati del calibro di Penrose ed Hawkings,
> parlano dei buchi neri come di entit� oggettive attuali su cui sarebbe
> possibile - almeno in linea di principio - sperimentare, magari solo
> per esperimenti ideali.
Cominciamo con lo sgombrare il campo dalla divulgazione, anche quando e'
fatta da "grandi nomi".
In particolare Hawking come divulgatore fa semplicemente schifo.
> Supponiamo che un buco nero esista, e che un oggetto vi stia
> precipitando. Per un osservatore esterno, l' oggetto non attraverser�
> mai l' orizzonte degli eventi: vi si avviciner� solo asintoticamente,
> impiegando un tempo infinito per raggiungerlo.
Anche se io non userei *mai* in questo ambito la parola "osservatore",
che produce infiniti equivoci, in un preciso senso questo e' corretto.
(Sarebbe pero' opportuno vedere anche qualche ordine di grandezza...)
> E' vero che, se � *un osservatore* a precipitarvi, in termini del suo
> tempo proprio l' orizzonte degli eventi verr� raggiunto in un tempo
> finito e calcolabile, poniamo 5 minuti. Ma questo non significa che
> fra 300 dei suoi secondi l' osservatore attraverser� l' orizzonte
> degli eventi, e che fra 301 secondi si trover� *dentro* il buco nero.
> Significa che, *prima* che 5 dei suoi minuti siano passati, l' intero
> universo esterno gli sar� crollato addosso in un gigantesco big
> crunch!
Questa l'ho gia' sentita, ma una gigantesca palla, chiunque sia a
dirla.
> ...
> Nel corso dei suoi prossimi 5 minuti, l' osservatore in caduta libera
> sar� soggetto a tutte le interazioni che possono essere generate da un
> intero universo esterno in un tempo infinito, fra cui, con probabilit�
> 1, qualcuna abbastanza energetica da estrarlo dal pozzo gravitazionale
> in cui *sta ancora* precipitando.
> ...
Come sopra.
Ma il problema che qui si pone e': come posso fare a dimosrtarti che
sbagli?
La questione non si puo' risolvere a parole: occorrono un bel po' di
calcoli, figure, ecc.
Ma tanto per cominciare, mi domando se tu hai mai usato i vari sistemi
di coordinate che eliminano l'apparente singolarita' all'orizzonte, ad
es. quelle di Kruskal-Szekeres.
Senza di che, e' proprio impossibile parlare di questo argomento.
> ...
> Con lo stesso ragionamento, una stella di neutroni non produrr� *mai*
> un buco nero. Nel momento in cui le forze repulsive risultassero
> insufficienti a sostenerne il peso, i neutroni dello stato pi� esterno
> comincerebbero a precipitare verso l' orizzonte degli eventi del buco
> nero che esisterebbe *se* tutto il resto della stella fosse gi�
> collassata al suo interno, senza mai raggiungerlo. Ma lo stesso
> ragionamento si applica anche agli strati pi� interni della stella,
> per cui non un solo neutrone attraverser� mai un qualsiasi orizzonte
> degli eventi.
Anche questo e' falso, ma c'e' la stessa difficolta' di cui sopra.
Potrei rimandarti ai miei appunti, per es. ai cap. 14 e 15 di
ftp://www.df.unipi.it/~fabri/sagredo/irg
dove si tratta proprio del collasso di una stella.
--
Elio Fabri
Received on Tue May 20 2008 - 21:19:30 CEST