Re: Ma voi, credete ancora ai buchi neri?

From: gingia <gingia_at_gmail.com>
Date: Fri, 23 May 2008 09:46:33 +0200

Sono un ingegnere, e mi occupo di ben altro.
Perch� faccio questa premessa?
Semplice, come ingegnere sono abituato a essere pratico o ad
assumere un punto di vista pratico.
Supponendo per vero tutto ci� che dici (di cui lascio tutto in calce, in
barba alla buona educazione del quoting :-P), supponiamo anche che
esista un ammasso che abbia raggiunto la dimensione critica.
Bene per un osservatore esterno non importa perch� gli effetti che lui
avvertirebbe sarebbero tali e quali alla effettiva esistenza del buco
nero; ovvero l'enorme gravit� con tutto i benefici (possiamo sfruttare
la gravit� per produrre energia, a livello concettuale si intende) e le
accortezze del caso se ne incontriamo uno.

Tommaso Russo, Trieste ha scritto:
> Ma voi, credete ancora ai buchi neri?
>
> Premetto di essermi laureato 35 anni fa discutendo le onde
> gravitazionali prodotte da una perturbazione (prodotta da una massa che
> vi cade) di una metrica di Schwarzschild. All' epoca, il termine "buco
> nero" era appena stato inventato, e nella trattazione (per fortuna, dico
> a posteriori) non l' ho usato, limitandomi alla metrica esterna
> all'orizzonte degli eventi.
>
> Da allora, mi sono dedicato esclusivamente all'informatica, per cui la
> mia terminologia e capacit� di calcolo tensoriale si sono arrugginite:
> me i concetti mi restano chiari. Anche perch�, in questo tempo, ho
> continuato ad interessarmi degli sviluppi della fisica "da dilettante
> ben informato", leggendo tutto quello cui avevo accesso: altri manuali
> universitari, testi divulgativi, ma anche gli articoli originali citati
> da questi ultimi, che sopratutto negli ultimi 20 anni � sempre stato pi�
> facile reperire in rete, e ancora oggi sono accessibili almeno fra i
> preprint.
>
> In queste letture, mi ha sempre infastidito il modo con cui non solo i
> divulgatori, ma anche scienziati del calibro di Penrose ed Hawkings,
> parlano dei buchi neri come di entit� oggettive attuali su cui sarebbe
> possibile - almeno in linea di principio - sperimentare, magari solo per
> esperimenti ideali.
>
> Supponiamo che un buco nero esista, e che un oggetto vi stia
> precipitando. Per un osservatore esterno, l' oggetto non attraverser�
> mai l' orizzonte degli eventi: vi si avviciner� solo asintoticamente,
> impiegando un tempo infinito per raggiungerlo.
>
> E' vero che, se � *un osservatore* a precipitarvi, in termini del suo
> tempo proprio l' orizzonte degli eventi verr� raggiunto in un tempo
> finito e calcolabile, poniamo 5 minuti. Ma questo non significa che fra
> 300 dei suoi secondi l' osservatore attraverser� l' orizzonte degli
> eventi, e che fra 301 secondi si trover� *dentro* il buco nero.
> Significa che, *prima* che 5 dei suoi minuti siano passati, l' intero
> universo esterno gli sar� crollato addosso in un gigantesco big crunch!
>
> ( Se l' universo *non* finir� in un big crunch, ma � aperto, o in uno
> Stato Stazionario, comunque eterno almeno nel verso del futuro, le cose
> non cambiano molto. Nel corso dei suoi prossimi 5 minuti, l' osservatore
> in caduta libera sar� soggetto a tutte le interazioni che possono essere
> generate da un intero universo esterno in un tempo infinito, fra cui,
> con probabilit� 1, qualcuna abbastanza energetica da estrarlo dal pozzo
> gravitazionale in cui *sta ancora* precipitando. Gli effetti di una tale
> interazione sullla struttura dell'osservatore sarebbero ben
> difficilmente distinguibili da quelli di un big cruch, per cui non vi
> consiglio di verificare sperimentalmente se l' universo � aperto o
> chiuso facendovi lanciare verso un buco nero, anche perch� comunque poi
> non potreste pubblicarlo :-)
>
> Con lo stesso ragionamento, una stella di neutroni non produrr� *mai* un
> buco nero. Nel momento in cui le forze repulsive risultassero
> insufficienti a sostenerne il peso, i neutroni dello stato pi� esterno
> comincerebbero a precipitare verso l' orizzonte degli eventi del buco
> nero che esisterebbe *se* tutto il resto della stella fosse gi�
> collassata al suo interno, senza mai raggiungerlo. Ma lo stesso
> ragionamento si applica anche agli strati pi� interni della stella, per
> cui non un solo neutrone attraverser� mai un qualsiasi orizzonte degli
> eventi.
>
> In conclusione, qualsiasi collasso stellare pu� dare origine *solo* ad
> un buco nero "in formazione", il cui processo di formazione non
> terminer� mai e rimarr� quindi sempre reversibile da un evento
> abbastanza energetico, come la collisione con un altro buco nero in
> formazione; ed un buco nero potrebbe esistere oggi solo se � *sempre*
> esistito (cosa che vedo difficilmente conciliabile con un' et� finita
> dell' universo e con il modello standard).
>
> O sbaglio?
>
> --
> TRu-TS
Received on Fri May 23 2008 - 09:46:33 CEST

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