Re: John Archibald Wheeler

From: luciano buggio <buggiol_at_libero.it>
Date: Wed, 07 May 2008 00:50:35 +0200

Devo scusarmi, perch� ho fatto un po' di confusione con le mie stesse cose.
Poich� � da da parecchio tempo che non rifletto pi� su questi temi, m'ero
dimenticato che non � per me rilevante, per quanto riguarda i risultati
degli esperimenti tipo Aspect, il problema dell'efficienza dei
fotorilevatori (mentre lo � per l'esperimento alla doppia fenditura, ed �
questo che mi ha indotto alla confusione).
Avrai inteso perci� che io sono allineato con Selleri nel contestare
quegli esperimenti, mentre non � assolutamente vero: come gi� detto in
questo thread, pur condividendo il realismo di Selleri (in compagnia di
Einstein, Schroedinger, De Broglie, Pauli ecc.) la mia ipotesi alternativa
� completamente diversa dalla sua, e, a differenza di quanto egli sostiene
(e qui entra la sua contestazione sulla base dell'efficienza dei
fotorilevatori e delle ipotesi aggiuntive per rendere forte la
disuguaglianza di Bell, troppo debole per servire ad una effettiva
verifica sperimentale), io accetto i risultati degli esperimenti, e
ritengo che le ipotesi aggiuntive non vadano contestate.
Accetto cio� le predizioni della M.Q. per quanto riguarda i risultati di
quegli esperimenti: il formalismo matematico della M.Q. appare corretto, e
qualsiasi teoria che voglia mettere in luce variabili nascoste (locali)
deve riprodurre quelle predizioni, vale a dire i risultati degli
esperimenti tipo Aspect.
Ci� significa ovviamente che contesto il teorema di Bell (che invece
Selleri accetta): la sua diseguaglianza pu� (e deve) essere violata da
una congrua teoria a "variabili nascoste" locali.
La variabile nascosta locale della mia teoria � sostanzialmente la
composizione della "minima emissione" (es. quello che vien fuori dal
singolo atomo eccitato di calcio), che non consiste in un unico oggetto
(come assunto anche da Bell, in modo non meno autoreferente di quanto
fosse stato quello del da lui contestato von Neumann), ma in una miriade
di particelle che si muovono ordinatamente con una particolare traiettoria.
In questo modo la trattazione delle "deboli emissioni" non differisce
qualitativamente e sostanzialmente da quella dei fasci macroscopici
polarizzati, e del loro comportamento ai due polarizzatori allineati o
divaricati: decisivo � il porblema del rendimento dei fotomoltiplicatori,
ma non nel senso che avevo denunciato ma in tutt'altro senso. Definisco,
adottando i numeri oggi in voga, rendimento uno quello del fototubo che,
della miriade di particelle che comnpongono l'"ensemble" emessa dall'atomo
eccitato, registra il passaggio mediamente di una sola. Il rendimento del
50% che tu indichi significa che ci� avviene una volta su due, e mi sta
bene.
Sto ricostruendo i miei calcoli, alla luce anche del superamento di un
grave intoppo, avvenuto proprio ieri, e proprio grazie ad un pi�
approfondita riflessione
della quale ti sono debitore.
Non riesco a trovare le vecchie carte (sono inscatolate in soffitta, in un
casino pazzesco) ed i testi usati anni fa, n� mi � servita una ricerca in
rete per riesumare la disuguaglianza forte di Friedman, (quella relativa
ai due polarizzatori divaricati) su cui avevo lavorato e che non ricordo:
so che la formuletta per il calcolo era molto semplice.
Tu me la sai dire?

Ciao.
Luciano Buggio

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Received on Wed May 07 2008 - 00:50:35 CEST

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