Ho scritto una breve nota sull'argomento.
Motivazione: mi sono imbattuto, curiosando in fisf, in un post che
richiamava un vecchio thread (del 2012) dove si discuteva la questione.
Erano i tempi in cui ancora in fisf si poteva parlare di fisica :-(
Ricordo brevemente la questione.
Nel mio Q16, a pag. 151, c'è l'esempio di due cariche. Una A, si muove
sull'asse x; l'altra B, sull'asse y. Entrambe in moto uniforme.
Si calcolano le forze nell'istante in cui B passa per l'origine (e A
si trova a una certa distanza).
Viene fuori che la forza di A su B è diretta come x, mentre quella di
B su A ha una componente y.
Quindi non sono opposte, come vorrebbe il terzo principio.
La soluzione è che bisogna considerare la qdm del campo e.m., che
varia nel tempo. La qdm del sistema cariche più campo si conserva.
Mi sono accorto che a quel tempo (6 anni fa) Tommaso Russo mi aveva
obiettato che non si capiva di che forze stessi parlando, definite
come.
Stranamente, allora non gli risposi.
Per rimediare ho scritto la nota che dicevo:
http://www.sagredo.eu/varie/terzopr-em.pdf
In sostanza: visto che le cariche sono in moto uniforme, vuol dire che
su ciascuna agiscono forze a risultante nulla.
Per es. su A agisce la forza dovuta ai campi elettrico e magnetico di
B, ma in più una forza esterna che compensa queste.
Lo stesso su B.
Pertanto il sistema cariche più campo non è isolato, e la sua qdm
deve cambiare.
Dato che le qdm di A e di B sono costanti, la variazione sta tutta
nella qdm del campo e.m. complessivo.
Notiamo anche che se non ci fosse B il campo della sola A avrebbe qdm
costante, e lo stesso vale per B.
Però la sovrapposizione dei campi delle due cariche ha una qdm che
*non è* la somma di quelle dei due campi presi separatamente, perché
l'espressione della qdm e.m. *non è lineare* nei campi.
Il calcolo esplicito dimostra che tutto torna.
--
Elio Fabri
Received on Mon Jul 09 2018 - 10:41:01 CEST