Elio Fabri ha scritto:
> stigma ha scritto:
> > non posso risponderti in modo approfondito comunque posso dirti che la
> > lente per prima cosa non fa altro che determinare sul suo piano focale
> > la medesima figura di diffrazione che osserveresti molto distante se
> > avessi solo il diaframma circolare (con "molto distante" intendo ad
> > una distanza molto maggiore del diametro della fenditura, cio� in
> > regime di diffrazione di Fraunhofer).
> Beh, ci sono un paio di cose che non vanno bene, ma per il livello di
> Raffy possiamo accettare quello che dici :)
> (Pero' il discorso sulla distanza e' proprio sbagliato...)
in che senso dire che Fraunhofer vale a distanza molto maggiore del
diametro della fenditura � "proprio sbagliato"? forse avrei dovuto
aggiungere "maggiore del rapporto tra il diametro e la lunghezza d'onda?"
Inoltre, per quanto riguarda l'azione della lente, anche qui avrei
dovuto aggiungere che la figura di diffrazione � quella di Fraunhofer,
*a parte* un fattore di scala e una vignettatura provocata dal diametro
finito della lente?
> > ...
> > In generale la risoluzione di un sistema ottico sar� determinata, e
> > limitata, dalla dimensioni delle pupille di ingresso, di uscita e di
> > eventuali stop (diaframmi) interni. Pi� il raggio delle pupille �
> > grande (rispetto alla lunghezza d'onda), pi� elevata sar� la
> > risoluzione.
> 'Nzomma... Hai sentito parlare di queste cose, ma non hai mica capito
> bene che cosa sono...
> La pupilla d'ingresso e' la piu' piccola immagine _anteriore_ di tutti
> i diaframmi reali del sistema.
> Quindi basta lei.
Effettivamente mi sono espresso male...
> > Oltre a ci� devi considerare che le lenti introducono
> > inevitabilmente delle aberrazioni di vario genere, per cui oltre al
> > problema della diffrazione (e risoluzione) devi risolvere anche
> > altri tipi di distorsione delle immagini e impiegare quindi un elevato
> > numero di lenti per compensare queste aberrazioni (come avviene per
> > es. negli obiettivi dei microscopi).
> Figuriamoci! Adesso tiri in ballo ahce le aberrazioni?
> Non ce n'e' proprio motivo: la diffrazione puo' e deve essere
> studiata (in un primo tempo almeno) dimenticando le aberrazioni.
dato che si parlava anche di obiettivi di microscopi, mi sembrava
proprio in tema aggiungere un riferimento alle compensazioni delle
aberrazioni, che influiscono chiaramente sulle caratteristiche finali
del sistema ottico (vedi la distinzione tra obiettivi acromatici,
plan-acromatrici, semi-plan, ecc. ecc.). E' ovvio che la diffrazione la
si pu� studiare anche dimenticando le aberrazioni...
> Nota finale: se vi ho dato l'impressione di far cadere le cose
> dall'alto, me ne dispiace, ma certi argomenti non possono essere
> trattati in modo sbrigativo e senza le necessarie premesse.
>
> Se Raffy o qualcun altro vuole andare piu' a fondo, puo' *studiare* la
> parte di ottica delle lezioni di astronomia di E.Fabri e U.Penco:
>
> http://www.df.unipi.it/~penco/Astronomia/Testi/Parte 2
Received on Sat Apr 26 2008 - 12:03:00 CEST