Re: Espansione libera di un gas.

From: Daniele Fua <daniele.fua_at_uniroma1.it>
Date: Sun, 13 Apr 2008 18:57:18 +0200

Tetis ha scritto:
> Propongo una variante ideale dell'esperimento di Joule Thomson. In una
> scatola
> composta da due contenitori cubici da 1 decimetro di lato ciascuno, separati
> da un
> setto, un gas occupa una met�. Il setto viene rimosso per un tempo
> brevissimo e quindi
> ricollocato. Il cammino libero medio � di qualche chilometro (ad esempio
> 10^14 molecole)
> in modo che gli urti durante la rimozione del setto siano trascurabili. Si
> sa che dopo
> che il setto � stato ricollocato una frazione pari ad un decimo del gas
> inizialmente
> presente in uno dei due contenitori � passato all'altro. Che temperature nei
> due
> contenitori dopo il riequilibrio, assumendo pareti e setto isolanti?
>
> --------------------------------
> Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/

Visto che sei tu a proporre il problema non pu� avere una risposta
semplice :-)

Normalmente uno direbbe: non si compie lavoro, tutto � adiabatico e
quindi l'energia interna si mantiene. L'energia dipende solo dalla
temperatura ergo la temperatura delle due parti si mantiene uguale a
quella iniziale. Joule pari pari.

Ma visto che non pu� essere cosi semplice, immagino che tu ti riferisca
alla possibilit� che nell'aprire il setto per un tempo molto breve e per
un gas molto rarefatto, la distribuzione delle velocit� delle molecole
nelle due parti risulti modificata rispetto a quella che c'era
all'inizio nella prima parte. Distribuzione modificata -> riequilibrio
-> temperature diverse (forse).

Forse � cos� ma, siccome l'apertura del setto non � un intelligente
diavoletto di Maxwell, non ne vedo la ragione e per confutarlo sarei
portato ad utilizzare una dimostrazione simile a quella di Feynman sulla
stratificazione di un gas in un campo gravitazionale.

Daniele Fua
UniRomaUno
Received on Sun Apr 13 2008 - 18:57:18 CEST

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