Riccardo Campana ha scritto:
> E' morto ieri, alla bella eta' di 97 anni, John Archibald Wheeler.
Fautore di un nuovo antropocentrismo.
Alla sua memortia copio un brano tratto da:
F.Selleri, Paradossi e realt� - Saggio sui fondamenti della Microficsica -
Laterza Bari 1987.
"Due oggetti astronomici noti come 0975+561 A e B (quasar) subito dopo la
loro scoperta erano stati considerati due oggetti distinti perch� separati
l'uno dall'altro da un angolo di sei secondi. Studi pi� recenti hanno
mostrato per� che tutte le propriet� fisiche dei due oggetti sono identiche
(ad esempio il grado di spostamento verso il rosso della loro luce), e gli
astronomi sono oggi convinti che si tratti dello stesso oggetto astronomico
sdopppiato. Lo spostamento � probabilmente dovuto ad una "lente
gravitazionale" cio� alla presenza di una galassia molto pesante collocata
tra noi ed la quasar in questione, che devia la luce della quasar e la fa
giungere sulla terra da due percorsi distinti. Wheeler osserva che si pu�
applicare ancora lo schema della figura 17 dove al posto dello SST 1
(specchio semitrasparente 1, n.d.r.), c'� questa "lente gravitazionale" ed
al posto di S (sorgente, n.d.r.) l'oggetto quasistellare in questione, e
dove le distanze sono di miliardi di anni luce.
Inserendo o no lo specchio semitrasparente SST2 noi possiamo costringere il
prossimo fotone che arriva dalla quasar ad aver seguito entrambe le
possibili traiettorie od ad averne seguita una sola, rispettivamente. Ma in
questo caso la luce della quasar � passata vicino alla lente gravitazionale
miliardi di anni fa.
Questo significa, per Wheeler, che siamo in grado di influenzare il pasato
anche su tempi paragonabili all'et� dell'universo: la potenza delle umane
osservazioni sembra proprio illimitata!..."
Di seguito Wheeler immagina un dialogo tra l'Universo ed l'Uomo (direi il
fisico del '900, perch� personalmente non mi riconosco granch� nella parte
-n.d.r.).
"UNIVERSO: Io sono una macchina gigantesca. Io fornisco lo spazio ed il
tempo per la tua esistenza: non c'era un prima, prima che io cominciassi
ad
esistere, e non ci sar� un dopo, dopo che io avr� cessato di esistere: Tu
sei un poiccolissimo pezzetto di materia localizzato in una galassia non
importante.
UOMO: Si, o Universo, senza di te non avrei potuto cominciare ad esistere:
Tuttavia tu, grande sistema, sei fatto di fenomeni: ed ogni fenomeno poggia
su di un atto di osservazione.
Tu non potresti neppure esistere senza atti elementari di registrazione
come
i miei."
Che ne pensate?
Parlava sul serio, o era una provocazione, cme quella di Schroedinger,
che, cercando di interpretare nell'ottica di Copenhagen il formalismo
matematico della nascente teoria dei quanti, arrivava a concludere che il
gatto � contemporaneamente vivo e morto?
Sono accettabili queste assurdit�?
Ciao.
Luciano Buggio
http://www.lucianobuggio.altervista.org
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Received on Mon Apr 14 2008 - 17:35:21 CEST