Re: piccolo estratto

From: Valter Moretti <vmoretti2_at_hotmail.com>
Date: Thu, 27 Mar 2008 00:13:27 -0700 (PDT)

On Mar 23, 4:16 pm, Giorgio Pastore <past..._at_units.it> wrote:
> Valter Moretti wrote:
> > Per curiosit� sono andato a controllare sull'Halliday-Resnick ed ho
> > trovato la seguente affermazione.
>
> > "La prima legge afferma che, se nelle vicinaze non vi sono altri corpi
> > (e con ci� intendiamo che non vengono esercitate forze dato che ogni
> > forza � associata ad un corpo nelle vicinanze), � possibile trovare un
> > sistema di riferimento per il quale il punto materiale ha
> > accelerazione nulla."
>
> > Mi chiedo se Halliday e Resnick abbiano mai riflettuto su quello che
> > hanno scritto
> > (sempre che il problema non sia di traduzione, ma non ho l'edizione in
> > inglese per controllare).
>
> ...
>
> Neanch'io ho l' originale inglese (che poi potrebbe variare con l'
> edizione). In realt� basterebbe che *il* punto fosse in origine *un*
> (qualsiasi) punto.
>
> Aggiungerei per� anche un' altra osservazione. Senza nulla togliere
> all' importanza della chiarezza ed esattezza nella didattica, mi chiedo
> quanto le innumerevoli formulazioni insoddisfacenti (o logicamente
> inconsistenti) dei principi della dinamica siano veramente cos� dannose
> nella pratica.
>
> Sospetto che generazioni di fisici professionisti abbiano imparato a
> loro tempo formulazioni pi� o meno bacate dei principi di Newton (per
> non parlare dello stesso Newton :-) ).
>
> Eppure sono riusciti a fare il loro lavoro (e talvolta a costruire
> nuove teorie).
>
> E il problema non � solo quello dei principi della meccanica. Ci sono
> altri classici della lotta alle definizioni poco accurate o scorette (
> il calore , o la definizione di campo elettrico, giusto per par
> condicio :-) ) per cui valgono discorsi analoghi.
>


Ciao, sono abbastanza d'accordo su quello che dici, perch� succede
davvero nella pratica. Ma non � tutto, dipende in particolare da che
genere di persona consideri. Se prendi il futuro ricercatore,
qualunque ca..ata gli insegni, egli sar� comunque in grado di
rielaborare le stupidaggini rimettendole a posto. Per� se invece
prendi il complemento a tale insieme, le cose possono essere un po'
diverse. Prendi la persona che poi andr� ad insegnare nelle scuole
superiori oppure direttamente lo studente delle scuole superiori. Gli
viene insegnato qualcosa che non funziona, di poco chiaro, di fumoso e
anche di sbagliato, di incomprensibile (magari con la spinta del
principio di autorit�: il primo principio di NEWTON). Come prende la
cosa? Pu� fregarsene, ma pu� anche pensare che la fisica (o la
matematica) sia davvero naturalmente incomprensibile ai pi� e pu�
sentirsi autorizzato a divulgare questa opinione ai parenti agli amici
ai figli. Qualche settimana fa, nella popolarissima trasmissione di
Fazio su RAI3, per ben due volte � uscita una battuta di quel genere
sulla matematica e poi sulla fisica, sulla fisica intervistando
Alessandro Gassman, che ha raccontato di un capire niente di fisica
alle superiori e Fazio l'ha rinfrancato dicendo che era giusto cos�...
Per la matematica, mi pare fosse durante l'intervista a Pennac, la
battuta era simile. L'idea era che le persone "normali", anche se di
successo sono naturalmente autorizzate a non capire una fava di
scienze esatte, dato che sono delle cose incomprensibili per la loro
stessa natura. Io credo che questo genere di luoghi comuni, specie se
enunciati in TV da persone popolari, come Fazio, siano veramente
deleterie per la nostra cultura. Ma questo genere di affermazioni
hanno anche una base molto solida sul modo con cui si insegna, male,
la matematica e la fisica...

Ciao, Valter
Received on Thu Mar 27 2008 - 08:13:27 CET

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