On 20 Mar, 08:19, "BFGoodrich" <gfo..._at_NOSPAMvds-it.com> wrote:
> Viene riportata la formula (dS=dQr/T) sottolinenando che � di fondamentale
> importanza la variazione di entropia e non un solo valore.
giusto... ti serve sapere di "quanto" sia variata S da uno stato I ad
uno F, non quanto vale, punto.
poi... poi se vai avanti scopri che puoi mettere un punto di
riferimento anche per l'entropia.
> Con questa
> relazione per� non mi � immediato associare la variazione di entropia al
> concetto di disordine... (ammesso che sia possibile).
Ahh, e tu vuoi associare immediatamente l'entropia al disordine? E
perche' mai?
Rimani a quanto esposto. La termodinamica non si cura del disordine:
esso e' associato alla fisica statistica e cinetica.... alle
particelle che costituiscono il sistema valutate nel loro spazio delle
fasi e che tu dici che il sistema e' piu' o meno "disordinato" se per
queste particelle c'e' possibilita' di <<sparpagliarsi>> nello spazio
delle fasi totale.
> Oltretutto: � giusto dire che il termine T corrisponde alla temperatura per
> una variazione di calore infinitesima di un processo reversibile? E se
> fosse irreversibile?
Infinitesima per far in modo che tu possa considerarla ancora T e non
una diversa T (se dai calore cambi T).
Qui irreversibile e reversibile e' delicato.
Devi sempre passare x stati di equilibrio.... quindi reversibilmente.
Poi alla fine traendo le conclusioni fai una comparazione tra
processo irreversibile e reversibile , ma solo a bocce ferme e sugli
stati "macroscopicamente distinti".
Received on Thu Mar 20 2008 - 17:52:37 CET
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