Enrico SMARGIASSI ha scritto:
> I valori della misura di posizione degli elettroni?
No scusa. Tu stai dicendo che se ripeto una misura di posizione (o di
tante altre osservabili, se e' per questo) su sistemi preparati nello
stesso stato, trovero' di volta in volta valori diversi.
Questo e' vero, ma che cosa ha a che vedere con una fluttuazione nel
tempo?
Avrai una distribuzione di valori con certe probabilita'.
Tra l'altro, se hai preparato uno stato _stazionario_, questa distrib.
di prob. *non dipende dal tempo*, nel senso che se lasci passare un
tempo qualsiasi dal momento in cui lo stato e' stato preparato, la
distrib. osservata *non cambia*.
Patrizio ha scritto:
> Guarda Elio, se ho usato quell'espressione, per sbagliata che sia, non
> conoscendo la mq, mi pareva un succedaneo accettabile.
Sigh...
E' difficile ragionare con voi chimici...
Da un lato vi preoccupate umilmente di chiarire che la m.q. non la
sapete (almeno tu lo fai, non tutti i chimici pero' ;-) ).
Dall'altro poi pretendete di parlarne, ovviamente a sproposito.
> E qui mi sono perso :(
E perche' ti sei perso?
Ho enunciato un preciso problema di m.q.
Se hai due atomi e supponi che non ci sia alcunainterazione fra i loro
elettroni e nuclei (cosa falsa, ma serve come punto di partenza)
l'energia complesiva e' la sempice somma delle energie dei due atomi,
Poi ti ricordi che ovviamente l'interazione c'e', perche' sono tutte
particelle cariche, e hai il problem di calcolare gli autovaolri
dell'energia per il sistema complessivo; in particolare cerchi
l'energia dello stato fondamentale.
A questo punto il problema e'soltanto matematico, e lo puoi risolvere
solo con intelligenti approssimazioni.
La fisica (o magari la chimica) ti guideranno nella scelta
dell'approssimazione piu' adeguata, ma alla fine dei conti sara' solo
con calcoli matematici che avrai a che fare.
La teoria delle perturbazioni che hi nominato e' soltanto uno di
questi metodi approssimati. Si usa spesso perche' consente delle
procedure relativamente sempli e standardizzate, anche se non di rado
non da' approssimazioni di grado adeguato al problema.
Per es. se la applichi nel modo piu' semplice al nostro problema per
due atomi d'idrogeno, ti da' un risultato troppo grande per la forza
di attrazione: sbagliato per oltre il 20%.
> Spero tu mi capisca, cosa sarei autorizzato a dire?
> O cosa diresti tu se uno studente chiedesse una spiegazione delle F.
> di v.d.Waals
Quale studente? Se lo studente non sa niente di m.q. gli direi
semplicemente che non e' possibile darne una spiegazione senza la m.q.
Come di una quantita' di altre cose, del resto...
E magari gli direi anche che se da qualche parte trova delle
"spiegazioni" che pretendono di fare a meno della m.q., e' garantito
che sono c...ate.
Insomma: bisogna che vi mettiate in testa che la grandezza della
scoperta di quei signori che hanno costruito la m.q. e' proprio
questa: che hanno aperto un mondo, hanno dato spiegazione a fatti in
gran parte gia' noti ma dei quali *non esisteva* alcuna spiegazione.
(E poi hanno anche consentito la previsione di fatti ancora
sconosciuti, ma questo e' un altro discorso.)
--
Elio Fabri
Received on Mon Mar 17 2008 - 21:22:55 CET