Come Galileo ha capito Einstein

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it>
Date: Tue, 11 Mar 2008 21:11:58 +0100

No, non sto vaneggiando :)
Mi riferisco a una "intervista impossibile" di Odifreddi a Galileo, di
cui parte era pubblicata su "Repubblica" di ieri.
Vi riporto il brano in questione.

O.: "Ma, passando al suo vero lavoro, quale considererebbe il
contributo piu' duraturo da lei dato alla scienza?"

G.: "Forse quello che mi sembra voi chiamiate, non a caso, principio
di relativita' galileiana."

O.: "Come lo racconterebbe a un profano?"

[La risposta di G. riassume la famosa pagina dei "Massimi Sistemi"]

O.: "Se prova a leggere questo brano della Relativita' di Albert
Einstein, si accorgera' di aver fatto scuola anche nella divulgazione
scientifica."
[A quanto pare secondo O. i "Massimi Sistemi" sono un libro
divulgativo...]

G.: "Vediamo: 'Supponiamo che un treno molto lungo [...] Perveniamo
cosi' all'importante risultato che gli eventi che sono simultanei
rispetto alla banchina non sono simultanei rispetto al treno, e che
ogni corpo di riferimento ha il suo proprio tempo particolare."

O.: "Cosa ne pensa?"

G.: "Mi sembra di vedere, allo stesso tempo, una continuita' e una
discontinuita' col mio lavoro: sembra che la luce non si comporti,
rispetto alla mia nave, allo stesso modo degli animaletti volanti, dei
pesi e delle gocce cadenti."

Fine della citazione.
I commenti li lascio a voi...
-- 
Elio Fabri
Received on Tue Mar 11 2008 - 21:11:58 CET

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