On 16 Feb, 19:46, falzonemich..._at_libero.it (Michele Falzone) wrote:
> LuigiFortunati ha scritto:
>
> > Scusami, ma non ho capito come fai a coniugare l'urto (interazione
> > fondamentale delle singole particelle), con l'onda, che � una
> > manifestazione collettiva.
> > Fai parte anche tu di coloro che credono alla dualit� onda-
> > particella?
> > Ciao, Luigi.
>
> Non puoi fare a meno di trattare la particella elementare in alcune
> occasioni come particella e in certe situazioni come onda, gli esperimenti
> che quotidianamente vengono fatti in tutti i laboratori del modo parlano
> chiaro. La cosa strana � il riuscire a conciliare entrambe le cose in un
> unico modello, e io credo di esserci riuscito dando quella particolare
> interpretazione alla costante di struttura fine.
>
> Vediamo come si coniuga la dualit� onda particella con il mio modello
> trattato inwww.nuovaricerca.org
> Nel modello che io porto avanti, seguendo l'idea del professore Cannata,http://itis.volta.alessandria.it/episteme/ep2cann1.htm, dove parla delle
> possibili dimensioni della carica, dove testualmente dice:
>
> 3 - Nel sistema "puramente meccanico" si tratta di esprimere per esempio
> il Coulomb con le sole dimensioni L, M, T. Per ottenere ci�,
>
> e quindi
>
> Carica elettrica, q , TI , MT-1
>
> Portata di massa = flusso della quantit� di moto per unit� di volume,
> attraverso una superficie chiusa.
>
> Cercando di dare una interpretazione a quelle parole, e facendo poche
> considerazioni aggiuntive, mi ritrovo proprio il valore esatto della
> carica elettrica 1,6*10-19 MT-1
>
> Nella schematizzazione che io faccio nella seconda figura dihttp://www.nuovaricerca.org/costante1.htm, per mantenere stabile l'onda
> sferica, una particella di massa pari a quella dell'elettrone, colpisce
> l'onda sferica stabile come da me descritta; ma devi capire che quando
> parlo di una particella con una velocit� pari ad alfa*(velocit� di
> propagazione delle onde EM=c), io intendo una popolazione di particelle
> che hanno stessa quantit� di moto e in particolare un momento della
> qauntit� di moto e che colpiscono quel particolare fronte d'onda.
> Per farti capire, per mantenere stabile un'onda in un fluido, devi
> periodicamente dare quantit� di moto, solo per un'altalena dai
> materialmente la quantit� di moto necessaria in un punto.
> Per l'onda da me descritta, la cosa � relativamente pi� complessa visto
> che essendo sferica, la quantit� di moto necessaria per
> l'automantenimento, pu� essere data o in quel fronte d'onda o in qualunque
> punto dello spazio, importante che abbia lo stesso momento della quantit�
> di moto, e se lo vedi come portata di massa, ridiventa 1,6*10-19 MT-1.
>
> Questo da la reale percezione di come realmente la carica elettrica
> interagisce in ogni punto dello spazio e di come questo fenomeno sia
> probabilistico, visto che realmente non � possibile sapere dove si trova
> la popolazione di particelle che creano l'effetto (urto), fino a quando la
> particella non interagisce con l'ambiente esterno.
>
> Non so se sono stato chiaro o meno, ma come vedi molte cose che appaiono
> incomprensibili, si riescono a spiegare solo con urti.
>
> Ciao
>
Io sono un profano e le cose semplici riesco a vederle.
Ci sono due particelle che si urtano? Fin qui ci arrivo.
Poi si passa alle onde, e allora cominciano le difficolt�. Per avere
un'onda del mare, non bastano due gocce e per un'onda sonora non
bastano due molecole.
Tu prima dici che non puoi fare a meno di trattare la (singola)
particella elementare in certe occasioni come particella, in altre
come onda, poi, pi� avanti, affermi che quando parli di particella,
intendi una popolazione di particelle. Per me questa distinzione �
fondamentale.
E allora ti chiedo:
(1) La tua onda trasversale � formata da una popolazione di
particelle, oppure da una singola?
(2) Hai qualche ipotesi di come l'onda possa formarsi e da quali
particelle sia composta?
Ciao, Luigi.
Received on Sun Feb 17 2008 - 08:33:12 CET