On 7 Ago, 16:46, "Giorgio Bibbiani"
<giorgio_bibbianiTO..._at_virgilio.it.invalid> wrote:
> Multivac85 wrote:
> > Sono al corrente del fatto che sia vari teologi nelle loro
> > pubblicazioni divulgative di teologia, sia vari scienziati si
> > interessano nelle loro pubblicazioni divulgative di scienza di
> > presunti legami tra teologia e scienze naturali, i teologi
> > naturalmente ritenendo �in modo favorevole che ci sia compatibilit
> > tra le loro concezioni della divinit con l'indagine scientifica della
> > natura (e naturalmente bisognerebbe anche chiedersi quanto ciascuno di
> > loro abbia compreso di scienza), magari rileggendo tale sistema
> > teologico (che ne so, buona parte dei teologi, oggi grazie alla
> > scienza, non crede pi , come credevano invece in passato, che la terra
> > abbia un et di soli 6000 anni, cos come scritto nella Bibbia)
>
> Non concordo con l'assunto che in passato i teologi si
> dovessero basare sulle affermazioni della Bibbia, visto
> che esistono religioni che hanno e avevano "libri sacri"
> diversi dalla Bibbia, inoltre prima che venissero scritte le
> varie parti della Bibbia esistevano gia' delle religioni,
> sia in epoca storica che, si ritiene, preistorica, i cui
> teologi ovviamente non potevano basarsi sulle
> affermazioni della Bibbia.
>
Avevo citato la Bibbia come esempio di tradizione (in questo caso
scritta, ma pu� essere anche orale) su cui si pu� basare una teologia,
certo, intendendo la teologia come "discorso sulla divinit�" sono noti
fin dai tempi dei filosofi greci tentativi di parlare di divinit�
senza basarsi sull'avere fiducia nella verit� di certe tradizioni
religiose ma basandosi su dati dell'esperienza e forme di
ragionamento, che poi siano tentativi discutibili � un altro
discorso...
> > mentre parte degli scienziati ritengono l'indagine scientifica
> > compatibile con certe credenze in divinit mentre altri notoriamente
> > sono pi critici su tale compatibilit .
>
> Aggiungo che le due posizioni non sono equamente
> distribuite (per usare un eufemismo ;-), ad es. ricordo
> la rilevazione statistica effettuata su fisici membri
> della National Academy of Sciences (quindi scienziati
> di alto livello) pubblicata nel 1998 da Nature:
>
> http://www.stephenjaygould.org/ctrl/news/file002.html
>
> il 79% dichiaro' di non credere in un dio personale,
> e i rimanenti in maggioranza si dichiararono agnostici.
>
Non saprei giudicare statistiche del genere, il problema non � solo le
modalit� con cui si eseguono (ad esempio � chiaro che con domande
generiche agli intervistati si finisce per avere risposte molto
generiche e quindi facilmente interpretabili in modo arbitrario) ma,
anche ammesso che le statistiche siano effettuate in modalit� non
ambigue, non � cos� semplice arrivare a trovare nessi causali che
spieghino i risultati delle statistiche (ad esempio pu� essere che gli
scienziati pi� di alto livello siano non credenti o agnostici per il
banale fatto perch� hanno pi� tempo per pensare alla scienza rispetto
a quello degli scienziati religiosi, che occupano quello stesso tempo
per pensare alla religione, eventualmente anche praticandola, magari
si potrebbe trovare anche che gli scienziati di pi� alto livello siano
anche disinteressati a praticare sport o a suonare strumenti musicali,
ma questo non penso che possa far concludere che chi pi� sa di scienza
trovi una perdita di tempo tali occupazioni...).
>
> >...
> >.Insomma, ho
> > l'impressione che anche qui bisogna chiarire come veramente lo stato
> > attuale dei rapporti tra teologia e scienza.
>
> IMHO attualmente la seconda in generale ignora
> allegramente la prima, salvo immagino nel caso
> delle scienze sociali per cui le religioni possono
> costituire un interessante soggetto di studio.
>
> Ciao
> --
> Giorgio Bibbiani
Infatti, vedo spesso che vari teologi e organizzazioni religiose, nei
loro libri e convegni in cui meditano sulla divinit�, sulla sua
relazione con l'uomo e su altri oggetti della loro fede, sentono il
bisogno di informarsi sulle ultime novit� in astrofisica, biologia o
neuroscienze, per poi citare tali risultati nei loro discorsi sulla
fede. Invece non mi risulta che esistano astrofisici, biologi e
neurologi che nei loro lavori di ricerca su stelle, proteine o neuroni
sentano il bisogno di tenere conto dell'ultima enciclica papale
riguardante la trinit� o dell'ultimo libro di successo di un teologo
sull'amore di Dio per l'uomo o cose simili... Insomma le biblioteche
di facolt� teologiche comprano molti libri di scienza mentre le
biblioteche di facolt� di scienze naturali non sembra che comprino
altrettanti libri di teologia!
Poi certo, anche le scienze sociali si possono interessare delle
religioni in quanto fattore di comportamento presente nelle societ�,
ma appunto queste scienze si interessano delle religioni come fenomeno
sociale, e di fatto parlano di "credenza nella divinit�" o "credenza
nei miracoli" e non di "divinit�" o "miracoli" nei loro studi
sociologici, per un antropologo sar� interessante riguardo al modo di
pensare di una trib� sapere che quella trib� si ritenga discendente
dall'unione di un ghepardo con la luna, ma di questo non ne terr�
conto quando l'antropologo si chieder� da dove proveniva quella
trib�... insomma, si tratta di due visioni del mondo con metodologie
alquanto diverse, forse pi� che dire quale � giusta e quale �
sbagliata ci dovremmo dire se esse mirano a scopi uguali o se mirano a
scopi diversi...
Ciao.
Received on Thu Aug 09 2012 - 13:50:53 CEST