Re: quando il collasso?

From: Soviet_Mario <Soviet_at_MIR.CCCP>
Date: Tue, 04 Dec 2007 00:38:00 GMT

Elio Fabri ha scritto:
CUT

> Non che li voglia mitizzare (vedi dopo, la risposta a Soviet_Mario).
> Ma e' ovvio che i testi debbano rispecchiare i programmi.
> Poi li possiamo discutere, e ora discutiamo :)

provocazione ... qualche volta sarebbe meglio se i programmi
rispecchiassero i (buoni) testi, e con tali intendo testi che
non sono stati scritti specificamente allo scopo. Ma questo in
un mondo utopistico dove non siamo al 36� posto (dato OCSE
preliminare) su 57 paesi partecipanti.

taglio la discussione che non riguardava solo me (risponder�
l'interessato, se lo ritiene)

CUT

>
> Ti porto solo un esempio storico.
> Dalla scoperta della pila a quella dell'elettrone passa quasi un
> secolo.
> Ora pensa a quello che fisici e ingegneri sono stati capci di fare
> in quel secolo, senza conoscere quella che a te sembra una conoscenza
> imprescindibile per dei ragazzini.

vero, ma perlappunto erano fisici e ingegneri, ed erano tanto
bravi da navigare a braccio, senza bussola, e con l'intuizione
come unico lume. Purtroppo la massa fatica a navigare anche se
gli presenti il faro ben nitido e coerente.
Non dico che l'esempio corrente sia il pi� significativo, ma a
volte la teoria unificante posteriore, anche in forma semplice,
riorganizza osservazioni che prima erano sparse, scutite e
talvolta apparivano contraddittorie, sistematizzandole. Quando
ci� avviene essa � utilmente presentata. Chiaro che se la
spiegazione sottostante � controintuitiva, assolutamente
astratta e distante dall'esperienza (vedi MQ e relativit�)
allora � impensabile presentarla prima dei 18-19 anni per le
persone normali (geni esclusi).

> Il modello del "fluido", che del resto sopravvive ancor oggi nella
> parola "corrente", e' del tutto adeguato per spiegare la quasi totali
> dei fenomeni elettromagnetici con cui una persona comune puo' avere a
> che fare.
> E' sufficiente per tutta l'elettronica, salvo per chi debba progettare
> circuiti integrati o in altri casi limite.
> Non parliamo poi di tutta la producione e trasporto di energia
> elettrica...

si pu� darsi che in questo esempio vada cos�.
Volendo fare un esempio chimico, la teoria molecolare di
Dalton/Gay-Lussac e Avogadro, da una bella sistematizzata e
semplificata alle intuizioni precedenti.
Stesso dicasi, sempre imho, di una anche grezza conoscenza della
struttura elettronica sottostante alla periodicit�, che ritengo
chiarificatrice, rispetto alla mera analisi di propriet�
chimico-fisico-stechiometriche che portarono Mendeleiev ad
"abbozzare" (sono stato ingeneroso) la tavola periodica.
Voglio dire che per un uomo medio che pensa a ottetto e duetto
(e famiglie s,p,d,f la struttura diventa abbordabile), mentre
all'epoca solo il grande chimico intravedeva sprazzi di
regolarit� sistematica dietro le osservazioni.
Ma questo caso ricade in uno di quelli non troppo astratti n�
troppo matematici

> Quindi non e' affatto un modello da buttar via.
>
CUT

>
> > Per esempio in chimica, che si assuma pure il postulato dell'equazione
> > di schrodinger. Non si sa cosa significhi? Da dove venga? Non importa,
> > queste sono le regole del gioco, che si veda quali sono le conseguenze
> > e quali fenomeni spieghano.
> Scusa, ma mi sembra un discorso con poco senso.
> Non esiste un "postulato" dell'eq. di Schr.
> Esiste la mecceani quantistica, coi suoi postulati, che e' costruzione
> ben piu' complessa.
>
> Che uno studente di chimica si veda scrivere l'eq. i questione e' del
> tutto privo di senso,

se li ritrovassi ti manderei alcuni lavori dei poveri
specializzandi (in chimica e in fisica) della SSIS Liguria,
costretti a produrre dispense per fare lezioni in aule in cui si
sprecavano proprio tutte queste finezze quantistiche, spettri,
modelli standard e di tutto un po'.
A me si sono sgranati gli occhi quando ne ho visto uno (che in
vari passaggi non seguivo bene), e mi sono figurato un tizio
raccontarli in una classe di 16-17enni.
E parlo di SSIS, mica di pasticci improvvisati dal ghiribizzo di
singoli fanatici ! Secondo me erano esami universitari riciclati
alla meno peggio col minimo sforzo.
PErsino all'abilitazione di colleghi ITP (insegnanti tecnico
pratici), nelle dispense del prof. universitario campeggiava
nelle prime pagine la famosa equazione di Sch. alle derivate
parziali, salvo morire l� e non avere collegamenti apprezzabili
col prosieguo. Questi altrettanto poveri abilitanti (che sono
dei diplomati, magari vari anni prima), dovevano impararla a
memoria.

> prima di tutto perche' il suddetto studente non
> sa neppure capire *in che senso* quella sia un'equazione.
> Dovrebbe conoscere le eq, alle derivate parziali, i concetto di
> autovalore...

d'accordo, quella � proprio improponibile.

Per� ad esempio secondo me il principio di indeterminazione,
almeno in alcune interpretazioni meno profonde, non richiede
un'enormit� di matematica per essere capito.
Basta che uno si sappia figurare l'iperbole equilatera e sappia
qualcosina sugli errori, e sulla definizione di quantit� di
moto. Mi sembra che a un costo ragionevole dia un contributo
alla visione del mondo che sarebbe un peccato perdere, e
rimanere fiduciosi nel determinismo illuministico (per i pochi
che non credono invece nella superstizione)

CUT
>
> Lasciami approfittare del'occasione per dirti come la vedo (e come la
> vedono credo la quasi totalita' dei fisici): questa mania dei chimici
> di propinare l'eq. di Schr. a livelli assolutamente prematuri e uno
> dei piu' patenti e scandalosi errori didattici,

ma io non conosco nessun insegnante chimico che la propini, e
sono oltre una decina. Forse in chiss� quale liceo pu�
succedere, ma non penso sia cos� diffuso come temi questo costume

> che grida vendetta al
> cospetto di Heisenberg, Schroedinger, e compagnia bella.
> Sebbene abbia provato per anni a cercare una qualsivoglia
> giustificazione di tale perversa abitudine, non ne sono venuto a capo.
> E' uno scandalo e basta.
>
> Soviet_Mario ha scritto:
> > premesso che insegno in un liceo, e ho la sfortuna di insegnare
> > chimica ...
> Sapevo, e maliziosamente accoppio la risposta a te e quella a leoleo
> :-)
>
> > ce li disegno pure io. Il grosso casino � che, quantunque se ne
> > favoleggi fuori della scuola, non siamo affatto legittimati a
> > scriverci i programmi noi stessi, e quindi la scelta dei contenuti non
> > � sufficientemente libera.
> Quanto cio' che dici non suia vero, lo dimostra il post di leoleo al
> quale ho appena risposto...

beh, la coscienza individuale � un conto, altro � il voler
essere abbastanza rispettosi, per quanto possibile, dei vincoli.
Certo che per com'� la scuola, se vuoi fare quel che ti frulla,
nella misura in cui alla fine dai sei a tutti, nessuno verr� mai
a infastidirti anche se spieghi le propriet� telepatiche della
tiotimolina (Asimov). Per contro se anche vuoi essere ligio e
scrupoloso ma dai voti stretti, � garantito che avrai bastoni
tra le ruote a ogni livello .... ma divago, chiedo scusa

>
> > Ancora non � libera la programmazione curricolare che rispecchi di pi�
> > alcune propedeuticit� (in generale la matematica dovrebbe precedere le
> > scienze esatte, e le scienze della vita, fatte bene, dovrebbero
> > seguire e non precedere chimica e fisica, perch� appunto danno per
> > scontata uan conoscenza non banale di queste ... a meno di non farle
> > come inevitabilmente ora, nozionisticamente, e non � colpa dei
> > biologi)
> No, non sono affatto d'accordo.
> Si puo' fare della fisica bellissima con poca matematica, della
> bellissima chimica con poca fisica, dell'eccellente biologia senza
> nessuna chimica...

Sulla prima concordo (perch� � la sola fisica che conosco).
Sulla seconda un po' meno ma ancora sostanzialmente si (posto di
non ascrificare un po' di elettrostatica).
Sulla terza dipenda da cosa si intende per biologia.
Nella mia scuola c'� morfologia, e vada, ecologia e gi� imho
senza chimica si capiscono pochi problemi, e poi ci sono
microbiologia e soprattutto biochimica che ne escono amputate
Anche scienze della terra, insegnate prima di chimica, dove
imparano a memoria le parole intrusive, effusive, silicati,
ossidi etc, imho non funzionano.

>
> Poi *a un certo livello* occorrera' servirsi di strumenti piu'
> sofisticati e del contributo che viene da altre discipline, d'accordo.

Ok. Anche senza voler strafare

> Ma se una materia viene insegnata nozionisticamdnte, la causa e'
> tutt'altra: sta nella testa dell'isnegnante e in come e' stato
> indottrinato.

No, non credo. Serve a dare delle sufficienze con relativo agio,
e quando proprio occorre, serve a poter dare qualche
insufficienza contando sul fatto che tanto quasi nessuno studia,
nemmeno a memoria. A quello (95 %) a cui vuoi dare 6 o pi�
chiedi delle nozioni cos� banali che si sanno senza studiare, a
quello che vuoi trombare chiedi qualche dettaglio insignficante.
Non mi voglio addentrare nell'analisi del perch� uno possa
trovarsi costretto a comportarsi in questo modo, perch� non � il
luogo e non voglio seminare eccessiva acredine su un NG in cui
sono un po' extracomunitario ospite, ma credimi, se sei capace
di un atto di fede, che � come dico.
Molti di coloro che fanno anche madornali errori didattici non
lo fanno per incapacit� didattica, ma solo perch� non ci trovano
scappatoie alla sensazione di sentirsi vessati.

>
> > ...
> > Se uno fa di testa sua e poi all'esame di stato esce qualcosa che non
> > hai spiegato, come te la sbrogli la faccenda ? Alla fine hai torto tu,
> > lo capisci, vero ? (� un tu generico, ovviamente)
> Andiamo... questo puo' *al massimo* essere un problema dell'ultimo anno.
> Non vedo come possa giustificare un insegnamento fatto coi piedi per i
> quattro anni di liceo che precedono...

uhm ... in teoria, solo in teoria, i programmi sono armonizzati
in modo da "culminare" in quelli di quinta, senza eccessive
discontinuit�.
In ogni caso si insegna "coi piedi" sia attenendosi ai programmi
sia improvvisando. Semplicemente non � pi� possibile insegnare
se non coi piedi. Manca l'ingrediente principale : l'interesse
degli utenti e la loro disponibilit� a qualche sacrificio.
L'intera infrastruttura � destituita di ogni sostanza concreta.
Questo nella media. I singoli lodevoli casi esistono, sono
esistiti ed esisteranno sempre a dispetto del peggiore e pi�
degradato sistema di istruzione (e sono una boccata di ossigeno,
ma purtroppo si annoiano nella squola dei recuperi dei recuperi
dei recuperi)

>
> > si ... vero. E non c'� qualcosa che non va nel fatto che in terza
> > liceo arrivi gente che ancora non sa fare le proporzioni ?
> Verissimo: ci torno fra un attimo.
>
> Ma non sfuggire al punto: ci sono tuoi colleghi che pretendono di
> parlare di m.q. a ragazzi che non sanno le proporzioni.
> Che cos'hanno nella testa?

boh ... che devo dirti : non ne conosco nessuno.
Non � una difesa d'ufficio ! Sul nozionismo ad esempio sono
perfettamente d'accordo che sia una tattica di sopravvivenza
standard. Ma un tizio come lo dipingi tu non ha pi� alcuno
spazio nella squola moderna. Non esiste pi� l spauracchio dei
professori che insegnano difficile. Esiste che se non parli
proprio terra terra manco ti stanno ad ascoltare.

> Non mi rispondere, perche' lo so: la piu completa dissociazione
> mentale.
> Da un lato : quelo che i ragazzi non sanno non e' colpa mia e non posso
> farmene carico.

non saprei. In certa misura si tenta di tamponare, se ci sono le
condizioni (un minimo di partecipazione). Mancando essa si
ricade al nozionismo perch� non presuppone basi di sorta, non
presuppone alcun prerequisito : basta ficcarsi poche o tante
notizie sfuse in testa e sei su strada senza doverti appoggiare
su nulla di pregresso (che manca)

> Dall'altro: io debbo comunque "svolgere il programma".

Non mi risulta che ci sia in programma se non in forma di titoli
o cenni, cmq, parlo dei programmi Brocca.
Poi i programmi un minimo si possono interpretare, proprio
tirannici non sono. E' ammesso di tagliarli per motivi di forza
maggiore, come il fatto che una percentuale trascurabile degli
studenti tenga il passo. Naturalmente tutto questo va
debitamente e scrupolosamente documentato per pararsi il culo da
ricorsi

> Poi mi devi dimostrare che il suddetto programma includa davvero la
> m.q.
> Tu dimostramelo e io m'impegno a scrivere una puntata della "Candela"
> dove levero' la pelle agli autori di tali programmi.

Eh, caro Elio ... i programmi sono scritti all'italiana, come le
leggi italiane. Vogliono dire tutto e niente a seconda
dell'intenzione del lettore che li interpreta. E non esiste
interpretazione autentica. Solo versioni. Sono fatti apposta
cos�. In buona sostanza non sono altro che liste di titoli, come
l'indice di libri, scopiazzati paro paro, e infarciti di termini
di pedagogese.
C'� una stele di rosetta
serie di lezioni correlate = unit� didattica.
ripasso = IDEI
sconti, saldi, vendita sottocosto = recupero
programma = programmaZIONE
cose da sapere = obiettivi/competenze
Sapere un concetto, saper fare un esercizio, diventano
sapere, saper fare, saper essere (???), e altre porcheriole
spurie sciorinate dal bignami delle tassonomie di Bloom

vabb�, mi sto inacidendo

> Non servira' a niente, ma io mi divertiro', e forse si divertira' anche
> qualche lettore :-))

ah, tu spara comunque nel mucchio. A pensar male, tanto qualcosa
ci prendi comunque

>
> > Che matematica si fa alle medie ? Topologia, geometrie non euclidee ?
> > A me (chimico) arriva gente che in prima superiore non ha idea di cosa
> > sia una equazione di primo grado (e provo a dare qualche infarinata
> > molto pratica al riguardo perch� se no non riesco nemmeno a disegnare
> > un grafico).
> Qui ti do ragione, e dico di piu'.
> In varie occasioni ho sparato a zero sui "riformatori" che progettano
> le cosidette "riforme" senza essersi presi la briga di esaminare le
> condizioni *reali* dell'apprendimento scolastico.

non mettono mai piede in posti del mondo reale, i vari di
commissioni parlamentari, consulenti, insigni degli IRRE etc.
Fanno solo ... come li chiamate voi fisici ? Gedankenexperiment
o qualcosa di simile ? Ecco fanno cos�. Nessuno fa mai neppure
stime quantitative delle risorse temporali disponibili. Si
limitano a ricopiare liste di titoli, sempre pi� vaste e
generiche, omnicomprensive di tutto, ma guai che contemplino
quante ore reali ci vogliono in una classe reale.
Ma in fondo a parte sciacquarsi la bocca con qualit� (priva di
riscontri) e alti ideali, nella sostanza non fa comodo a nessuno
avere delle persone istruite al posto di stolidi buoi
consumatori che abboccano a ogni tranello e che pensano che se
giochi in borsa e oggi perdi il 50 % e domani guadagni il 50 %
allora stai in pari (e si accorgono a fine anno di essere sotto).

>
> Se fossimo in molti, in tutte le possibili sedi, a dire la steessa
> cosa, forse qualche effetto ci sarebbe...

Boh ... non c'� domanda. La scuola sta producendo un prodotto
avariato, anche perch� � un prodotto che nessuno le chiede
dall'alto e che rimane senza mercato. I miei studenti vanno a
lavorare come commessi al mega store, se non sono paraculati o
se non hanno l'azienda, e nel secondo caso hanno la carriera gi�
spianata. Ovviamente il paese nel complesso declina, ma essendo
una cosa lenta non colpisce l'immaginario delle persone abituate
a essere sferzate da spot e servizi a tinte forti. Magari uno ci
pensa qualche minuto, e nella sua testa si pensa che con un
trucco, dall'oggi al domani come nei film, un paese riagguanta
lo svantaggio che gli altri gli hanno spuntato investendo meglio
per decenni e con una pi� salubre meritocrazia.
Io penso spesso che finiremo come in Argentina, appena ci
avranno buttati fuori dall'area Euro (abbiamo qualche anno di
proroga solo perch� c'� stato l'allargamento a est e non siamo
gli ultimi per coincidenza).
Purtroppo il problema istruzione � inestricabilmente allacciato
a un quadro pi� generale di malcostume capillare e penso che non
trover� soluzioni ad hoc senza una rinascita molto pi� generale,
senza che si torni a fare selezione e assegnare posti strategici
a persone capaci invece di riempirsi solo la bocca di buonismo,
integrazione, intercultura e quant'altro (forse rischio di
passare per razzista a dire ci�, ma non lo sono), quando si
parla di scuola, e tacere sul resto.

Vabb� ... ti chiedo scusa se mi sono sfogato un po' proprio con
te. E' che penso che, seppure da una prospettiva sicuramente
privilegiata, tu molti di questi problemi potresti averli visti
nascere dalle lontane radici (tipo i decreti delegati, che
allora non erano manco troppo cattivi nello spirito).
Ciao
Soviet_Mario
Received on Tue Dec 04 2007 - 01:38:00 CET

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