Re: quando il collasso?

From: Giorgio Pastore <pastgio_at_units.it>
Date: Tue, 27 Nov 2007 00:55:51 +0100

Soviet_Mario wrote:
...
>
> Giorgio, so che tu sei un professore universitario, quindi ti chiedo una
> cosa al riguardo di questo ritratto : sei a conoscenza che qualche
> gruppo di professori universitari, scientifici in particolare, si sia
> mai occupato di presentare in forma ufficiale proposte autorevoli ai
> governi di turno per il riordino anche dei gradi di scuola
> immediatamente confinanti all'universit�, come la secondaria, della
> quale godete poi i discutibili frutti ?
> So che spesso i governi fanno orecchie da mercante oppure nominano
> commissioni la cui composizione sia tale da esprimere pareri che
> rispecchino docilmente quelli di chi li ha nominati, ma non esiste
> qualche "cordata" spontanea di professori universitari (che come
> categoria � notevolmente pesante e ben rappresentata in parlamento,
> anche se probabilmente gli scienziati sono una minoranza ridotta, di cui
> mi � noto il solo on. Walter Tocci che � un fisico e qualche medico),
> per almeno tentare di farsi ascoltare ?

Temo che tu abbia una opinione dei prof universitari migliore della mia :-)

Non ho notizie di prima mano. La mia sensazione (sottolineo,
sensazione, spero di sbagliarmi) � che i matematici abbiano una
tradizione di attenzione alla didattica della matematica maggiore dei
fisici e dei chimici (non saprei cosa dire dei biologi). Attenzione
che, sempre come impressione personale, non ha significato scelte
migliori di quelle fatte o subite nelle altre scienze.

A mio avviso ci sono diversi problemi che si innestano tra loro con
effetti disastrosi:

- in ambito universitario italiano la ricerca in didattica tende ad
essere una riserva indiana autoreferenziale con scarse doti di senso
pratico, poco interesse per evitare di rifare errori gi� fatti
altrove e poco autocritica. Last but not least, con poca o nessuna
capacit� o voglia di recepire le indicazioni e di trarre profitto
dalle esperienze fatte dai docenti degli altri livelli scolastici;

- la percezione del problema � estremamente differenziata nella
societ�, ma questa � pur sempre una societ� in cui la scienza � vista
con un certo sospetto e diffidenza e di cui si ignora (mediamente)
quasi tutto. Perch� i politici, che sono espressione di questa societ�
  dovrebbero avere una maggiore lucidit� ? Per cui le famose commissioni
di esperti nascono in modo estremamente poco trasparente, senza
indicazioni politiche chiare, e assomigliano a dei laboratori dei vari
Dr. Frankenstein della didattica di turno;

- non solo nelle scienze, � diffusa l' opinione che occorra esporre
quanto prima i ragazzi alle ultime scoperte e concezioni, anche a costo
di saltare tutti i gradini intermedi e di anticipare concetti e
informazioni a livelli di et� che li rendono completamente
inutilizzabili; dico che il problema non � solo delle scienze perch�
trovo quanto meno singolare che alle elementari si studino le cause
socio-economiche delle guerre civili a Roma antica e magari pu�
capitare che solo in prima liceo scientifico si legga la storiella di
Cornelia madre dei Gracchi :-(( Allo stesso modo occorre parlare di
E=mc^2 e di fotoni fin dalle elementari. Ma in genere (penso ai
genitori) nessuno si scandalizza. Anzi.

- altra variabile impazzita � l' editoria scolastica che sembra
obbedire a logiche puramente interne. Io penso che se ci fosse una
specie di peer review per i libri di testo molti non vedrebbero la luce.
  Da quel che capisco il sistema � di nuovo autoreferenziale. E anche
fortemente protetto perch� l' adozione di un testo resta un obbligo e
i controlli formali sono appunto tali e sono incapaci di incidere. In
pi� le case editrici non tollerano facilmente critiche ai loro titoli
minacciando azioni legali appena ne vedono uno seriamente messo in
discussione.

- un' ulteriore problema � costituito dalle scuole di pensiero che
tendono a svalutare l' importanza nella didattica dei problemi
specifici dei contenuti discipliari a favore di generiche competenze
psicopedagogiche. Quando queste impostazioni trovano sponda tra i
politici � un disastro.

> C'� nell'aria fermento (inquietante fermento, per come la vedo) e
> Fioroni e la Bastico stanno caricando le munizioni.
>
> Confindustria preme per la nuova grande materia di "scienze integrate",
> e il ministero le fa l'occhiolino per creare la figura finale dei
> docenti tuttologi di scienze totali, pedine facilmente spostabili su
> ogni cattedra o spezzone, con risparmio di ore, meno esuberi, pi�
> agevoli graduatorie e considerazioni analoghe.

Appunto.

> Si ventila anche la possibilit� sulla riforma del reclutamento futuro di
> permettere di abilitarsi a insegnare con al pi� il triennio della laurea
> "junior", seguito da una SSIS di stampo psico-pedagogo-docimologico et
> simile aria fritta.

Da quel che sento c'e' ancora battaglia tra diverse scuole di pensiero.

...
> Si muove qualche rotella altrove, a tua conoscenza ?

Piacerebbe saperlo anche a me. Sempre relativamente ai prof universitari
e al loro presunto potere di lobby, ti faccio presente che la maggior
parte di noi si trova a subire per la seconda volta in pochi anni una
riforma degli ordinamenti didattici fatta male.

> Ti chiedo anche, in che termini, oltre alla mera constatazione, �
> percepito il problema della qualit� di preparazione degli studenti che
> vi mandiamo ? Qualcuno pensa di fare qualcosa o si interroga almeno SE
> sia possibile farla ?

A livello individuale o di gruppi c'� chi ha preso coscienza del
problema e cerca di fare qualcosa. Ma i limiti strutturali sono
notevoli. Soprattutto c'e' poca possibilit� di coordinamento, col
risultato di riinventare la ruota 1000 volte.

Sul livello di preparazione, la cosa paradossale � che i problemi
maggiori sono sulle competenze di base. E' paradossale perch� da un
lato sembrerebbe che sia improponibile, alle superiori, una chimica
senza equazione di Schroedinger, una biologia senza formule strutturali
dei trigliceridi, una fisica senza meccanica quantistica ed una
matematica senza programma di Erlangen. Dall' altro, le competenze che
vengono presupposte in entrata nelle facolt� scientifiche sono
veramente minimali (trigonometria e manipolazioni algebriche elementari,
    ordini di grandezza e grandezze fisiche, esistenza di atomi e leggi
dei gas o poco pi�). Prutroppo, a fronte di un top 25% che non ha
problemi, c'� una frazione importante di studenti che non ha digerito a
sufficienza gli argomenti di base ed un "bottom" 10% con carenze gravi
(es. non saper sommare monomi in modo corretto).

Ciao

(un ancora pi� cupo) Giorgio
Received on Tue Nov 27 2007 - 00:55:51 CET

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