On 27 Lug, 19:39, Luciano Buggio <bugg..._at_libero.it> wrote:
> Una carica elettrica ferma in un campo magnetico resta ferma; se per�
> �, rispetto al campo magnetico stesso, �in moto (e tanto pi� quanto
> maggiore � la componente ortogonale del moto), viene deviata in
> direzione ortogonale ad entrambi.
>
> Perch�?
>
> Che cosa � subentrato, di nuovo, nel secondo caso, col moto relativo?
Come cosa � subentrato? E' subentrato il moto! Quindi prima non c'era
alcuna corrente elettrica, quindi il campo magnetico non aveva nulla
su cui agire. Col moto invece c'� una corrente!
> Sappiamo che una carica in moto induce un campo magnetico sul piano
> ortogonale al moto, il piano che �passa per la carica: convengo con te
> che quando si parla della Forza di Lorentz si ignora questo campo
> indotto, e d'altra parte credo che della forza di Lorentz si prenda
> solo atto, senza darne una motivazione dinamica.
Mi sembra siano necessarie due motivazioni.
1) Che cosa sarebbe la "motivazione dinamica"?????
2) mi sembra che trascuri un problema assai precedente
all'elettromagnetismo. Non si valuta MAI l'effetto di un campo sulla
sorgente stessa. Intuitivamente lo vedi con due ragionamenti facili.
La prima � che per il principio di azione e reazione la risultante di
una forza che un oggetto fa su se stesso � nulla. Insomma...mica siam
qui a tirarci in piedi tirandoci per le stringhe delle scarpe! La
seconda cosa che puoi facilmente vedere � che un campo (qualsiasi
campo, non solo quello e.m.) in genere non � valutabile nel punto
della sorgente stessa.
> E se la motivaizone dinamica stesse proprio nel campo magnetico
> indotto dalla carica in moto, condizione in cui essa diviene sorgente
> di campo magnetco (e non � quindi corgente solo di campo �elettrico,
> condizione quest'ultima in cui ovviamente non reagisce ad un campo
> magnetico di fondo)?
Non mi � ben chiaro cosa dici, mi pare assai contorto...ma se ti
limiti a vedere campi elettrici e magnetici come separati il punto �
che i campi magnetici son prodotti dalle correnti, quelli elettrici
dalle cariche elettriche. Quindi mettere la carica in moto ti fa
apparire una sorgente di campo magnetico che perlappunto pu�
interagire con un campo magnetico. Mentre prima non potevi.
> Insomma, la carica elettrica mentre � in moto (nel cmapo mangetico o
> meno) diventa **anche** una "sorta di magnete", e quindi reagisce al
> campo magnetico.
>
> Non ti sembra plausibile?
Beh... E' proprio questa la spiegazione classica che danno alle scuole
superiori. Circa... spiegata meglio, formalizzata pi� correttamente e
in maniera estremamente pi� semplice.
Tolto un particolare. Le interazioni sono tra le sorgenti ed i
rispettivi campi. Non tra campi indotti dalle sorgenti ed altri campi
(almeno a questi livelli). Anche perch� se no... Come diavolo potresti
calcolare l'interazione tra un campo ed un altro? Ed in quale punto
dello spazio calcoleresti questa interazione? E con che meccanismo una
"forza che agisse su un campo" tornerebbe indietro a far spostare la
sorgente? Il concetto stesso di una forza che agisce su un campo � mal
definito.
> Vediamo meglio.
> Vedi la figura 52 qui, e leggi i tre brevi successivi capoversi.
>
> http://www.lucianobuggio.altervista.org/campi/?p=27
[cut]
Non si capisce niente! E' tutto piuttosto assurdo. Gli allineamenti,
gli "assi magnetici dell'elettrone", l'isotropia del campo elettrico
emesso etc...
Partendo dalle basi proprio. Che sarebbe uno squilibrio dinamico? come
son definite tutte quelle grandezze?
E perch� mai l'elettrone dovrebbe andare proprio verso dove il campo
magnetico "totale" � pi� basso? E come � generato il campo magnetico
dell'elettrone? Non l'hai definito!
Inoltre quanto vale vicino all'elettrone, visto che tu parli proprio
di quanto accade a contatto con l'elettrone? Con le formulazioni
"classiche" tende ad infinito pi� ti avvicini fino a diventare
invalutabile. E poi... a contatto "quanto/come"??
Comunque � da ben pi� di 100 anni che campi elettrici, magnetici,
sorgenti e forza collegata son stati tutti unificati in un paio di
formule cortissime e sinteticissime che descrivono TUTTO.
Forza di Lorentz:
d p^mu/dtau = q U_nu * F^{mu,nu}
(con p quadrivettore della quantit� di moto, q carica elettrica, tau
tempo proprio, U quadrivettore della velocit� ed F tensore del campo
elettromagnetico)
Campo elettromagnetico:
dF^{mu,nu}/dx^mu = mu_0 J^nu
con F sempre il tensore elettromagnetico di prima e J quadrivettore
della corrente.
Tutto l'elettromagnetismo in due formule che pi� compatte e pi�
semplici non si pu�.
>
> La verifica anche quantitativa consiste nel calocolo del modulo del
> campo magnetico indotto da sottrarre a quello di fondo, in ragioen
> della velocit� della carica, per vedere se i conti tornano con quanto
> si osserva.
Hai provato a farlo? 1) mi sa che non puoi calcolare il campo
magnetico indotto vicino all'elettrone facilmente come pensi. 2) da
quello sai quantificare la forza risultante?
Come?
> Ho voluto buttare l� solo uno spunto, per vedere se tra forza di
> Lorentz e campo magnetico indotto dalla carica in moto in esso ci sia
> una relazione dinamica, visto anche, ripeto, che la teoria che abbiamo
> su questo non mi pare abbia granch� da dire, limitandosi a
> considerazioni empiriche.
E ancora con sta relazione dinamica... Ma cos'�?
Poi dici che la teoria fa solo considerazioni empiriche??? In che
senso?
Mi pare che l'elettromagnetismo sia, tra le teorie "classiche", quella
pi� puramente formale e meno empirica in assoluto.
Received on Wed Aug 01 2012 - 14:03:16 CEST