Il 23 Ott 2007, 21:54, "Alex" <aledonati_at_libero.it> ha scritto:
> Mi chiedevo, da cosa dipendono le perdite nella trasmissione elettrica?
Le linee hanno i loro carichi dissipativi.
Per le linee ad alta tensione l'energia trasferita agli utenti
aumenta, nella trasmissione c'� sempre una dissipazione
diretta di corrente, un poco di effetto Joule ed un poco
di sfasamento del potenziale rispetto alla corrente elettrica,
anche se questo non comporta direttamente una dissipazione
di energia lungo la linea, tuttavia come vedremo fra poco con
una formuletta uno sfasamento comporta comunque uno
spreco in primo luogo di mezzi, nel senso che la linea di
trasmissione trasmette meno energia di quella che potrebbe.
Una buona parte dei carichi dissipativi � poi prodotta dalle utenze.
Usando corrente alternata un elemento importante � dunque il fattore di
potenza. Ovvero il coseno della differenza di fase fra il potenziale
di alimentazione dell'impianto e la corrente. La capacit� di convertire
questa corrente in energia da parte degli impianti risente negativamente
del fattore di potenza. L'energia trasferita risulta dall'integrale da parte
reale
di I V* sul periodo. La parte immaginaria dell'impedenza si chiama anche
reattanza (o induttanza secondo il segno) e non contribuisce
all'assorbimento
energetico, semplicemente quella corrente elettrica viene riflessa nelle
linee
di trasmissione e non risulta utilizzata dall'impianto.
In termini spiccioli se schematizzi la trasmissione ed il consumo di
energia elettrica come una serie: impedenza di trasmissione Zt,
impedenza di utilizzo Zu risulta che viene utilizzata Re(Zu) |V|^2 /(|Zt +
Zu|^2
Ad ogni modo le diverse utenze aggiungono un fattore di potenza
(le impedenze delle utenze si sommano in parallelo) dovuto al
rapporto fra la parte immaginaria di Z e la parte reale di Z, che
contribuisce
al denominatore secondo il cosiddetto triangolo di potenza.
Se il fattore di potenza risulta molto elevato la parte di energia veramente
utilizzata risulta poi negativamente sulla utilizzazione di energia da parte
di tutti gli utenti. Dal punto di vista di terzi utilizzatori la presenza di
una corrente di reattanza prodotta da altri utilizzatori prima di lui incide
esattamente come una corrente assorbita da questi altri utilizzatori e
rimane nella rete.
L'inserzione di elementi capacitivi o induttivi, secondo il segno
della implica dell'impedenza prodottota, tipicamente si usano elementi
capacitivi statici o rotanti, porta ad una cancellazione della reattanza
(tieni presente che il modulo si effettua sulla somma vettoriale, quindi
la presenza di un termine aggiuntivo a Zt + Zu che a costo di una
piccola dissipazione alteri la fase con una impedenza). Questa
inserzione si chiama rifasamento.
Motori differenti comportano per via degli elementi induttivi e capacitivi
al loro interno differenti livelli di reattanza. La presenza di motori
accesi senza carico comporta un dispendio energetico paradossalmente
maggiore e non uguale, dal punto di vista di altri utenti.
> Ovvero, esse dipendono solo dal fatto che la corrente in tutte le ore del
> giorno si "perde per strada" in un un modo o nell altro o piuttosto dal
> fatto che durante la notte o le ore di bassa richiesta dell'elettricita
> molte centrali elettriche non vengono spente ed e quindi piu facile che
> quella quota di elettricta si perda ?
> Leggo ad es. qui (dati 2005)
>
http://www.terna.it/default/Home/SISTEMA_ELETTRICO/statistiche/bilanci_energia_elettrica/bilanci_nazionali/tabid/464/Default.aspx
> che dei circa 330 TWh/anno netti prodotti o importati in Italia solo 310
Sembra un record, in effetti.
> vengono effettivamente consumati, devo desumere allora che buona parte
della
> differenza venga prodotta e persa durante le ore di bassa richiesta?
>
> Inoltre non capisco il senso di alcune affermazioni in questa
presentazione
> (pagg. 9 e 10) in un convegno organizzato dalla Robur
> http://www.robur.it/conference2007/atti/ROBUR_conf2007_Corallo.pdf
> a partire dagli anni 70 '' deterioramento del Fattore di Potenza... '' e
''
> a parit� di potenza
> consumata, l'intensit� di corrente elettrica aumenta al diminuire del
> fattore di potenza.
> Le perdite nella rete sono proporzionali al quadrato dell' intensit� di
> corrente ''.
Basta riscrivere la formuletta di cui sopra: la potenza utilizzata da un
carico � Re(Z_u) | I |^2 = F |Z_u| | I |^2 dove F � il fattore di potenza.
Quindi se il singolo carico utilizza una data quantit� di energia,
diminuendo F deve prelevare pi� corrente che risulta sottratta
all'utilizzo di altre utenze.
> Mi spieghereste piu esattamente di cosa si parla e perche mai un massiccio
> uso dei condizionatori abbia portato ad un peggioramento delle perdite di
> rete ?
Di questo mi spiace non mi intendo.
> Grazie in anticipo
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Received on Thu Oct 25 2007 - 21:03:44 CEST