Re: il potenziale chimico

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it>
Date: Wed, 26 Sep 2007 21:13:50 +0200

Diego Santini ha scritto:
> Ora sono alle prese col potenziale chimico e, prescindendo dagli
> aspetti chimici, non mi sembra irragionevole parlarne per analogia con
> quello elettrico.
Ti dico subito che "a priori" io sono estremamente sospettoso verso
queste analogie.
Secondo me e' altissima la probabilita' che inducano idee sbagliate, e
nella migliore delle ipotesi non servono a niente.

> Come quello elettrico ha una sua definizione matemativa: la somma di
> tre termini in cui figurano temperatura, concentrazione e pressione
> idrostatica della soluzione nel punto in cui si calcola il potenziale.Confesso che non ho capito questo discorso della somma di "tre termini".
Certamente il potenziale chimico di ogni componente del sistema,
essendo funzione intensiva, puo' solo dipendere da altre grandezze
intensive, ossia temperatura, concentrazioni e pressione.

A proposito di quest'ultima, non vedo perche' aggiungere
"idrostatica". La pressione che si chiama idrostatica e' quella
presente in un fluido che si trovi in un canpo gravitazinael
all'equilibrio, ma la termodinamica cale anche se non c'e' nessun camo
gravitazionale.
E del resto la pressione in una bombola di aria compressa nessuno redo
la chiami "idrostatica".

> Leggo che esso esprime il lavoro che il "campo" deve fare per spostare
> una mole di particelle dal punto in considerazione a....suppogno al
> punto "zero", visto che la ddp chimico � il lavoro che il "campo" fa
> per portare una mole di particelle tra due suoi punti.
Non so dove leggi, ma mi butto: stai studiando fisica tecnica.
Se mi dirai che ci ho preso, ti spieghero' come ho fatto a capire :)

Comunque a mio modesto parere tutto questo discorso del "lavoro del
campo" non sta in piedi.
Di quale mai campo si sta parlando?

> Le mie perplessit� sono:
> - se il potenziale chimico dipende da temperatura, pressione e
> concentrazione, � ragionevole (potendo comunque scegliere uno zero
> qualsiasi) pensare al punto "zero" come quello in cui (per analogia
> con l'infinito del potenziale elettrico) concentrazione, pressione e
> temperatura sono tutte uguali a zero?
Non e' ragionevole, perche' uno stato di quel genere non e' realizzabile.
E inoltre perche' dato l'andamento del pot. chimico in funzioen delle
variabili di cui sopra, avresti un valore infinito.

Infatti di regola si assume come valore di riferimento una data
temperatura (nell'uso della chimica fisica, mi pare 25^C); pressione
di un'atmosfera e concentrazioni 1M (se ricordo bene).

> - il "campo" conservativo in questo caso � il volume occupato dalla
> soluzione, in ciascun punto del quale si pu� calcolare il potenziale?
Dato che ho detto sopra che non c'e' nessun campo conservativo di cui
abbia senso parlare, la mia risposta e' no.
Comunque non capisco perche' ti viene in mente il volume.

P.S. Ora che ti ho risposto io, vedrai che interverra' qualcuno che ne
sa di piu' :-))
Scherzi a parte, sicuramente quanto ho detto abbisogna di qualche
correzione o precisazione. Stiamo a vedere...
                         

-- 
Elio Fabri
Received on Wed Sep 26 2007 - 21:13:50 CEST

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