Valter Moretti ha scritto:
> Io mi riferivo al *principio generale* che all'energia E corrisponde
> la massa m= E/c^2. Dicevo che in casi particolari lo dimostri,
> ...
> Tuttavia non si pu� fare una dimostrazione nel caso pi� generale
> possibile, come non la si poteva fare in fisica classica per il
> principio di conservazione dell'energia:
> ...
> Il principio di "equivalenza massa energia" mi pare che abbia lo
> stesso tipo di status fondazionale che aveva il vecchio principio di
> conservazione dell'energia...
Io la vedo diversamente.
Noto anche che avete tutti scelto una strada "alla Landau", per cosi'
dire, ossia centrata su principi variazionali e compagnia bella.
Io preferisco affrontare il problema in modo piu' fisico, seguendo
Einstein.
E. dedica all'argomento almeno tre lavori tra il 1905 e il 1907, e nel
terzo scrive (se traduco bene):
"La circostanza che il caso particolare li' [nei precedenti lavori]
considerato rende necessaria un'ipotesi di cosi' straordinaria
generalita' (sulla dipendenza dell'inerzia dall'energia) spinge a
dimostrare in modo piu' generale la necessita' ovvero la legittimita'
della citata ipotesi."
e poco dopo:
"La risposta _generale_ alla domanda sollevata e' per il momento
impossibile, poiche' noi non possediamo un'immagine completa del mondo,
corrispondente al principio di relativita'."
E con questo direi che E. da' "provvisoriamente" ragione a Valter :-)
Tuttavia secondo me una dimostrazione generale, basata sugli esempi
particolari, e' possibile: vi accenno come.
Consideriamo l'esper. ideale in cui due pacchetti di radiazione,
provenienti da direzioni opposte, vengono assorbiti da un corpo
fermo.
Si dimostra che la massa del corpo aumenta (e aumenta la sua
temperatura, aggiungo io).
Ora possiamo togliere al corpo l'energia ricevuta, per es. con una
macchina termica di rendimento che si puo' fare vicino a 1 quanto si
vuole.
Se cio' facendo la massa non ritornasse al valore iniziale, potremmo
dar luogo a un ciclo infinito in cui il corpo continua ad aumentare
massa: basterebbe infatti utilizzare l'energia ricavata dalla macchina
termica per riemettere radiazione, ecc.
Lo stesso ragionamento si puo' ripetere per qualsiasi modalita' con
cui il corpo scambia energia.
E quindi la massa del corpo aumenta o diminuisce, sempre nella stessa
misura, qualunque sia il modo con cui avviene il trasferimento di
energia.
E' curioso che questo e' proprio quanto E. afferma alla fine del primo
lavoro:
"E' naturalmente inessenziale che l'energia sottratta al corpo vada
proprio in energia della radiazione [E. ha considerato un processo di
emissione] e noi siamo cosi' condotti alla seguente conclusione
generale: 'la massa di un corpo e' la misura del suo contenuto di
energia [...]'"
Si vede che poi ci aveva ripensato :)
--
Elio Fabri
Received on Fri Sep 21 2007 - 20:29:43 CEST