Enrico SMARGIASSI ha scritto:
> Aleph wrote:
...
> > mentre il
> > diavoletto di Maxwell, sebbene microscopico, si assumeva funzionasse su
> > dispositivi macroscopici, ottenendo risultati rilevabili macroscopicamente.
> Se metti tante nanomacchine insieme ottiene risultati macroscopici.
Una volta che l'avrai realizzato materialmente forse s�, ma non prima;
neppure un secondo prima.
Nella vita, purtroppo, esistono anche le impossibilit� pratiche e il caso
in questione richiama proprio questo concetto: semplicemente non si
possono
mettere quattro parole in fila e far finta che le cose vadano
effettivamente come banalmente sembra debbano andare o, peggio, far finta
che che sia un dato acquisito (di esperienza persino) che debbano andare
nel modo previsto.
Rotori di Feynman replicati un numero di volte dell'ordine del numero di
Avogadro dici?
E come si fa in pratica?
Perch� nessuno l'ha mai fatto?
Come fai a sapere concertezza ragionevole che potrebbero funzionare in
modo coordinato e ordinato cos� da produrre gli effetti che supponi?
Tu semplicemente moltiplichi (mentalmente) le nanomacchine e assumi che
l'effetton sia, banalmente, la somma dei singoli nanoeffetti, ma tutto ci�
assomiglia pi� a un desiderio che a una previsione fondata.
> > E poi, come ben sai, il rotore di Feynman non viola affatto il secondo
> > principio della termodinamica.
> Nemmeno il diavoletto di Maxwell, ma in nessuno dei due casi la ragione
> per cui non funzionano e' ovvia.
No in effetti, quello che trovo ovvio non � questo ma un'altro fatto, e
l'ho gi� scritto in precedenza, e si tratta di un'osservazione che ha a
che fare pi� con l'epistemologia che con la fisica: la constatazione che
tali oggetti idealizzati del pensiero non essendo "macchine" reali hanno
poco o nulla a che vedere con la realt� del mondo fisico e quindi, da
essi, non ci si possono aspettare violazioni di un principio che esprime
limitazioni generali al funzionamento di "macchine" (macroscopiche) reali.
...
> Il II principio puo' essere formulato in molti modi equivalenti, e solo
> alcuni fanno riferimento alle macchine termiche. Pertanto se uno vuole
> discutere di possibili violazioni (o mancate violazioni) di esso non e'
> affatto obbligato a fare riferimento ad esse. Basta mostrare che si ha
> (o non si ha) violazione del II principio in riferimento ad uno degli
> altri modi. Non vedo percio' particolare fondamento ala tua insistenza
> sulle macchine termiche.
> Certo, proprio in virtu' dell'equivalenza citata e' sempre possibile
> trasformare un ragionamento sul II principio in uno involvente una
> macchina opportuna,
...
Bingo!!!
Almeno su questo punto concordiamo, oltretutto il post che ha aperto il
thread alludeva abbastanza da vicino a una macchina termica.
Sul resto ti rispondo a parte.
Saluti,
Aleph
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Received on Thu Aug 30 2007 - 10:48:11 CEST