Re: Vuoto

From: popinga <p4w_at_libero.it>
Date: Thu, 16 Aug 2007 20:32:25 GMT

Il 14 Ago 2007, 20:53, Elio Fabri ha scritto:
 
> Mi e' capitato sott'occhio un articoletto-recensione.
> Per non influenzare il giudizio, non dico ne' dove ne' chi e' l'autore.
> Leggete e commentate...
> ---------------------------------
> Quanto pesa il vuoto
>
> Per la maggior parte di noi, il vuoto e' un luogo dove non c'e' niente.
> Per i fisici quantistici, invece, il vuoto e' un luogo dove c'e' di
> tutto, come ci canta e ci suona Frank Wilczek, premio Nobel per la
> Fisica del 2004, in un bell'assolo su "La musica del vuoto:" (Di
> Rienzo, pp. 89, euro 12). La domanda fondamentale alla quale lo
> scienziato risponde riguarda l'origine della materia ordinaria, che e'
> naturalmente l'esatto contrario del vuoto: la sua sorprendente risposta
> e' che essa, per il 90 per cento, emerge da una teoria idealizzata i cui
> ingredienti (quark e gluoni) sono completamente senza massa!
> A scanso di equivoci, questa emergenza della materia dal vuoto non e'
> affatto una creazione dal nulla: con buona pace dei filosofi, infatti,
> le due parole non sono per niente sinonime. Piu' precisamente, la
> massa di particelle pesanti come il protone e il neutrone si crea da
> energia pura secondo la formula di Einstein e le regole della Qcd, la
> cromodinamica quantistica che lo stesso Wilczek ha sviluppato da
> studente insieme al suo professore David Gross, vincitore con lui del
> premio Nobel.

> Come invece si formi la massa di particelle leggere quali l'elettrone
> e' ancora un mistero, che attende per la sua soluzione il passo
> successivo alla Qcd.

> Nel frattempo, comunque, questa ha gia' permesso
> addirittura di riprodurre in laboratorio le condizioni del Big Bang, in
> eventi esplosivi che provocano palle di fuoco ad altissima temperatura
> che si espandono in maniera simile all'universo primordiale, lasciando
> tracce come quelle fotografate sulla copertina del libro, che ci da'
> un'idea di come dev'essere stato il fatidico momento del fiat lux.


In effetti (tralasciando espressioni prive di significato come "musica del
vuoto", "energia pura" e "palle di fuoco") a causa del confinamento le masse
dei quark non sono note da misure sperimentali dirette: le si deducono da
calcoli di QCD e dalla conoscenza delle masse di barioni e mesoni.. il
problema � molto complesso, ovviamente la massa di un barione � ben lontana
dalla somma delle masse dei quark di valenza e la conoscenza delle
interazioni in regime non perturbativo � limitata e fortemente
model-dependent...inoltre partecipano al gioco anche gli accoppiamenti
yukawiani del bosone di Higgs coi campi fermionici, ancora sperimentalmente
ignoti. Penso che Wilczek abbia lavorato sulla valutazione del contributo da
QCD e da Higgs alle masse degli adroni, anche se l'articolo � poco chiaro.
In conclusione, Noi di come � fatto un protone non ne sappiamo ancora un c.
;-)


--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Received on Thu Aug 16 2007 - 22:32:25 CEST

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Wed Feb 05 2025 - 04:23:20 CET