Re: L'Evento esiste?

From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Wed, 1 Aug 2007 21:45:01 +0200

"Paolo Brini" <paolo.brini_at_iridiumpg.cancellacom> wrote in message
news:nUiri.24$2o4.25_at_nntpserver.swip.net...

> Ciao Bruno,
>
> se ti riferisci al tuo articolo inviato sugli arxiv, ti confermo che
> l'ho letto.

Si', mi riferivo a quello. Evidentemente sbagliavo nell'avere l'impressione
che tu non lo avessi letto.

> >> Pura ideologia, che ha fatto e far� forse sempre parte della scienza;
> >
> > Su questo concordo totalmente con te.
> > E' ideologia, come lo e' anche la telepatia,
>
> Questo tirare in ballo la telepatia � un errore gravissimo che continui
> a commettere da anni nonostante ti abbia fatto notare che non ci sarebbe
> nessun bisogno di telepatia per l'entanglement e il realismo non locale
> (vedi miei post precedenti, e leggi sotto).

Beh ma questo dipende da cosa si intende per telepatia.
Io chiamo telepatia anche il realismo non locale. Nel fare cio' ritengo di
seguire Einstein, anzi lo faccio proprio allo scopo di sottolineare che io
intendo seguirlo, quindi lo faccio anche utilizzando i suoi stessi termini.

Conosci certamente la famossima citazione di Einstein:
"Sembra difficile poter dare un'occhiata alle carte di Dio. Ma che egli
giochi a dadi e faccia uso di "metodi telepatici" come la attuale teoria
quantistica gli richiede, e' un fatto che non posso credere neppure per un
momento."
Ghirardi in "Un'occhiata alle carte di Dio" Il Saggiatore (1997) riporta la
citazione alla pag. 213, dopo aver parlato di Bohm e di Bell, cioe' dopo
aver mostrato che una teoria a variabili nascoste che sia in accordo con le
previsioni della MQ deve necessariamente rinunciare alla localita', e chiude
con:
"Vorrei chiudere questa sezione con una citazione di Einstein che si adatta
particolarmente all'esempio ora discusso e dimostra come egli avesse
lucidamente intuito (pur rifiutandosi di accettare) le piu' riposte
implicazioni della teoria ben prima dell'analisi di Bell: [...]"
e qui mette la citazione di cui sopra.

Cioe' Einstein, pur conoscendo Bohm, e intuendo Bell, ritiene comunque
telepatica la teoria.
Ad ogni modo, Einstein o meno, a me il realismo non locale sembra telepatia.

Dopo quanto detto in questo thread immagino sia inutile specificare che la
dimostrazione di cui parlavo sopra (cioe' che una teoria a variabili
nascoste che sia in accordo con la MQ debba necessariamente rinunciare alla
localita') non mi trova d'accordo:
la richiesta di non-localita' secondo Bell e' troppo forte perche' non tiene
conto di possibili comunicazioni fra le particelle.
Ghirardi, nel capitolo "Nonlocalita' e segnali superluminali", da'
sostanzialmente per scontato che l'esistenza di segnali superluminali sia
incompatibile con la relativita'. Non mi pare che affronti la questione
quindi direi che faccia risalire tale incompatibilita' ad argomentazioni
analoghe a quelle di Moeller, Penrose, Rindler, Bohm (e prima ancora, con
argomentazioni meno forti, Einstein, Pauli, Von Laue) che ho riportato
qualche post fa.

> Ciao,
> Paolo

Ciao.
-- 
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Wed Aug 01 2007 - 21:45:01 CEST

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