Il 02 Lug 2007, 16:23 Aleph ha scritto:
> In quali casi "sentiamo", dal punto di vista fisiologico, gli effetti
delle
> accelerazioni e quali sono le condizioni necessarie e sufficienti perch�
> tale condizione (di sensibilit�) si realizzi?
> E' sempre necessaria l'azione delle reazioni vincolari perch� l'effetto
> delle accelerazioni possa essere avvertito?
Se ti riferisci ad "esperienze vincolari *esterne*" (es. chiappe sulla
sedia) direi di no.
Ad esempio in un tuffo con avvitamento, il nostro corpo � sottoposto ad
accelerazione e noi lo "sentiamo" pur non avendo interazioni dirette con
oggetti esterni.
Dico "esterne" perch� abbiamo dei recettori "interni" sensibili alle
accelerazioni nell'apparato vestibolare, un piccolo organo posto vicino
all'orecchio, che funzione grazie alla presenza di piccoli granuli (otoliti)
che assicurano la percezione delle accelerazioni lineari, e di altri (tre)
"sensori" sensibili alle accelerazioni angolari in tre direzioni (yaw, pitch
e roll?); questi ultimi sono importanti per mantenere l'equilibrio anche
quando si � in movimento, mentre in condizioni di quiete (in cui il sistema
� sensibile alla gravit�) credo che basti la percezione "traslazionale"
degli otoliti per identificare l'orientamento della testa nello spazio e
assicurare quindi l'equilibrio. Credo che effetti come vertigini o mal di
mare sono legati a un malfunzionamento del vestibolo.
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Received on Tue Jul 17 2007 - 16:35:56 CEST