On 7 Lug, 18:17, "Bruno Cocciaro" <b.cocci..._at_comeg.it> wrote:
> Io mi aspetto che la misura "classica" della massa sia impossibile cosi'
> come e' impossibile per i fotoni e per tutti i corpi che non possono essere
> fermi rispetto ad alcun riferimento (quindi non possono essere fermi
> rispetto ad alcuna bilancia).
> L'invariante che chiamiamo m^2 e' uguale al quadrato del valore che si
> misura con la bilancia per i corpi che possono essere fermi rispetto ad un
> qualsiasi riferimento. Per tali corpi tale invariante sara' quindi
> necessariamente positivo.
> Per enti che non possono essere fermi rispetto ad alcuna bilancia non vedo
> alcun motivo per il quale l'invariante che chiamiamo m^2 debba essere
> positivo. I tachioni hanno m^2 negativo (cioe' hanno, in ogni riferimento,
> p^2>E^2). Non so cosa sia una massa immaginaria. Non riesco ad associare la
> parola "massa" a corpi che non possono essere messi sopra una bilancia.
Ciao Bruno
Io ti seguo nel discorso... forse mi mancano le tue discussioni piu'
ragionate, articoli su arxiv?...ma comunque capisco bene cosa vuoi
dire e dove vuoi arrivare:
il tuo pallino, quello che tenti di avvicinare... anch'io me lo sono
acchittato diverse volte.
Ho tentato varie ipotesi mentali per giustificare qualche cosa di
simile.
Alla sostanza ti dico che nessuna delle idee (che sostanzialmente si
riducono a 2 serie) mi piace veramente.... ed una di queste 2 e' molto
simile a quella di usare un <<Tachione>>
Io cerco sempre di analizzare quello che vado pensando applicandolo di
volta in volta a meccanismi critici.
Dunque:
il tachione (come quanto e cosa) diciamolo esistente, diciamo cioe'
che esiste e noi riusciamo a percepirne (debolmente, ehh) soltanto gli
effetti <<mediati da terzi>>.
Nel senso che anche il fotone lo percepiamo mediante i suoi effetti,
pero' questi non sono mediati da terzi.....
Il problema della massa pero' e' <<Fondamentale>>
Tutto ruota li' intorno.
La massa ci dice se un corpo vede lo spazio: nel senso che la massima
estensione e' del fotone per il quale non vi e' tempo e solo spazio.
Il fotone e' dappertutto nell'universo intero [mi scuso perche' sto
mettendo parole in fila, cosciente del fatto che sono frutto di
elucubrazioni elaborate, e qui possono sembrare sicuramente spot
scollegati l'uno con l'altro...ma comunque io le metto qui nella
speranza che mi stia sbagliando :))]
Inoltre quanto 'vive' un fotone?
Esso nasce e muore contestualmente alla sua emissione ed al suo
assorbimento?
Oppure esso non nasce ne' muore?
Quella che noi vediamo come emissione e' l'evidenza del trasferimento
di energia che sta provenendo attraverso uno spazio insondabile: ad
esempio l'emissione d'un fotone da un atomo per un salto elettronico
potrebbe essere anche spiegata come energia che e' penetrata <prima>
nello spazio dell'atomo... ha continuato a fluire... indi e' riapparsa
ai nostri dispositivi di nuovo nella fattispecie di fotone.
Il fotone (idea numero 1) puo' pensarsi esso stesso come l'etere.
Received on Mon Jul 09 2007 - 09:52:15 CEST
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