lefthand <nontelodico_at_qui.da.me> ha scritto:
> Il Sat, 23 Jun 2012 09:54:16 +0000, Blue moon ha scritto:
>
> > Dopo una discussione con degli amici, che hanno sempre operato, come
il
> > sottoscritto, nel campo termico, sottopongo alla Vs. attenzione questo
> > quesito, la cui soluzione mi direte essere corretta o meno.
> >
> > LO SCALDABAGNO
> >
> > Uno scaldabagno con resistenza funzionante alla tensione di 220 V con
> > frequenza
> > 50 Hz
>
> E la potenza di 2kW l'hai stimata o è un dato del problema.
>
> > presenta delle dispersioni del 20%, ossia solo l'80%
> > dell'energia elettrica
> > assorbita si trasforma in energia utile di riscaldamento dell'acqua.
>
> Non ho capito molto il senso di questo dato. In che senso dispersioni?
Se
> sono dispersioni termiche, sono in funzione della differenza di
> temperatura acqua-ambiente. O intendi riferirti allo sfasamento della
> corrente alternata? Perché non credo che in uno scaldacqua ce ne sia
> granché.
>
Si puo' sapere cosa c'entrino lo sfasamento ed il "cosfi"?
Stiamo parlando di RESISTENZA OHMICA, dunque di corrente perfettamente in
fase con la tensione, e non di componenti reattivi (induttivi o
capacitivi). E' evidente che la "dispersione" ipotizzata, globalmente e
del tutto ipoteticamente assimilata al 20%, fosse quasi interamente di
natura termica, se ammettiamo molto prossimo all'unita' il rendimento
della resistenza.
E poi, quando anche questo valore fosse incongruo, ma chi lo ha mai detto
che stiamo trattando un caso reale, piuttosto che un semplice esempio
riferito alle procedure di calcolo?
Received on Tue Jul 03 2012 - 15:53:56 CEST
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