"Paolo Brini" <paolo.brini_at_iridiumpg.cancellacom> wrote in message
news:qsC5i.180$LG6.38_at_nntpserver.swip.net...
rispondo per ora solo a un punto che volevo gia' toccare nel precedente
post. Poi ho sorvolato perche' non ho ancora studiato direttamente gli
articoli di Bilaniuk e Sudarshan. Ad ogni modo, da quello che ho letto su
altri articoli, come anche dal passo che citi, mi sento di poter dire che la
mia posizione e' diametralmente opposta a quella conosciuta come "principio
di reinterpretazione". Io non do *alcun senso* alla propagazione "indietro
nel tempo". E non glielo do perche' non ce l'ha. Non ce l'ha perche' la
sincronizzazione e' convenzionale. Quindi *non* "reinterpreto" i tachioni
propagantesi ad energia negativa indietro nel tempo come tachioni
propagantesi avanti nel tempo a energia positiva. E *non mescolo* la causa
con l'effetto. Inoltre *non* dico che secondo alcuni riferimenti il tachione
viene emesso da A, mentre in altri riferimenti il tachione viene ricevuto in
A. Cioe' non dico che cio' che e' causa in alcuni riferimenti diventa
effetto in altri. Per me e' tutto *estremamente piu' semplice*. Molto
semplicemente, cosi' come per gli aerei in volo attorno alla Terra, anche i
tachioni possono partire ad un istante (locale) tin e arrivare ad un istante
(locale) tfin<tin. Non c'e' niente da "reinterpretare". Anzi, posto l'etere
tachionico, *deve* essere cosi': lungo certe direzioni i tachioni *devono*
propagarsi indietro nel tempo.
C'e' un etere che fa da supporto alla propagazione dei tachioni (come l'aria
per il suono). Scompaiono i paradossi causali. Causa ed effetto sono tali
per chiunque. Qualora i tachioni fungessero da mediatori dei collassi delle
funzioni d'onda, avremmo una interpretazione degli esperimenti sulla
diseguaglianza di Bell basata interamente sul realismo locale.
> "The property of causality is a fundamental principle of theoretical
> particle physics; tachyons, if they existed, would not violate
> causality, even if they interacted with ordinary (time-like) matter[3].
> Causality would be violated if a particle could send information into
> its own past, forming a so-called causal loop, leading to logical
> paradoxes such as the grandfather paradox. Tachyons are prevented from
> violating causality by the Feinberg reinterpretation principle[3] which
> states that a negative-energy tachyon sent back in time in an attempt to
> violate causality can always be reinterpreted as a positive-energy
> tachyon travelling forward in time. This is because observers cannot
> distinguish between the emission and absorption of tachyons.
Io sinceramente stento a capire come si possa prendere in considerazione una
posizione del genere. Dire che non si puo' distinguere fra emissione e
assorbimento equivale a dire che non si puo' distinguere fra causa ed
effetto. E questa vorrebbe essere una "soluzione" dei paradossi causali
legati ai tachioni.
La soluzione proposta da me (probabilmente anche da altri, anche se, al
momento, non sono ancora riuscito a capire per bene i discorsi fatti da chi
parla di riferimento privilegiato per i tachioni) mi pare decisamente piu'
accettabile. Dico semplicemente che i tachioni funzionano come il suono e
non come la luce. Basta dire questo per far scomparire i paradossi causali.
> For a
> tachyon there is no distinction between the processes of emission and
> absorption, since *there* *always* *exists* *a* *sub-light* *velocity*
> *reference* *frame* *shift* *that* *alters* *the* *temporal* *direction*
> *of* *the* *tachyon's* *world-line*, which is not true for bradyons or
> photons.
Appunto, "temporal direction", quella che non ha senso fisico in quanto
convenzionale. E per "raddrizzare" la "temporal direction" si scambia la
causa con l'effetto. Io invece causa ed effetto li lascio dove sono, e della
direzione temporale me ne frego in quanto non ha senso fisico.
> The attempt to detect a tachyon from the future (and violate
> causality) actually creates the same tachyon and sends it forward in
> time (which is causal).
Questa frase ha lo stesso valore della seguente:
l'arrivo a Roma, alle ore 8, di un aereo partito "dal futuro", cioe' alle
ore 9 dalla Nuova Zelanda (violando la causalita'), in realta' consiste in
una partenza dell'aereo da Roma alle 8 per poi arrivare in Nuova Zelanda
alle 9 (non violando cosi' la causalita').
Si puo' inoltre aggiungere che, a seconda del riferimento dal quale
osserviamo il volo, lo stesso va "reinterpretato" come volo Roma-Nuova
Zelanda o Nuova Zelanda-Roma.
Beh, avevo detto che avrei risposto solo a questo punto ... ne aggiungo un
paio, ma non ce la faccio a rispondere a tutto, non per ora almeno, perche'
e' tardissimo.
> A questo punto o si trovano evidenze sperimentali che costituiscano una
> seria anomalia alle previsioni della meccanica quantistica (gli
> esperimenti di Faraci non sono decisivi e anzi sono contraddetti da
> altri, come dici tu stesso), o si rinuncia alla localit� e alla
> non-contestualit�, o si rinuncia al realismo.
Io non ho detto che l'esperimento di Faraci e' stato contraddetto da altri.
Ho detto che Faraci potrebbe essere, per caso, caduto in una posizione (e
direzione) favorevole. Gli altri potrebbero non esserci caduti. Alla luce
del mio modello, per contraddire l'esperimento di Faraci, si dovrebbe
ripetere l'esperimento a Catania (o in un luogo avente la stessa latitudine
di Catania), indirizzando l'apparato sperimentale alla stessa maniera,
mettendo sorgente e rivelatori negli stessi punti.
Non capisco per quale motivo, alla luce del mio modello, dici che si
dovrebbe necessariamente rinunciare al realismo locale.
> Se davvero non si riuscisse ad immaginare alcun esperimento in grado di
> confutare il tuo modello, allora saremmo al di fuori della scienza.
Beh, qui mi ero espresso male.
Detto correttamente sarebbe cosi':
nessun esperimento in linea con le previsioni della meccanica quantistica
potrebbe provare la non validita' del mio modello, pero' esistono
esperimenti che, essendo in linea con il mio modello, potrebbero provare la
non validita' della interpretazione ortodossa.
Poi, naturalmente, gli esperimenti dicono quello che vogliono, e potrebbero,
in generale, non essere in linea con alcun modello.
> Non
> � questo il caso: ci sono esperimenti che ricadono in quelle situazioni
> speciali che citi, grazie ai quali possiamo discernere fra la meccanica
> quantistica ortodossa e il modello di realismo locale che proponi
Quali sono questi esperimenti ?
Cioe', che tu sappia, quali esperimenti (oltre ai tre, Faraci, Wilson,
Bruno, da me citati in passato post) avrebbero investigato le situazioni
speciali da me indicate?
Ciao.
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Sat May 26 2007 - 02:51:25 CEST