On 16 Mag, 14:22, cometa luminosa <a.r..._at_usl8.toscana.it> wrote:
> Perch� dici "si potrebbe arrivare a considerarlo un punto dello
> spaziotempo"? Un evento *�* un punto dello spaziotempo.
se e' la definizione geometrica, si, con "evento" indico il "punto" a
4 valori dello spaziotempo...
la domanda sta dietro a questo....
Ok.
Perche' dico dietro?
Avevo scritto di evento ed anche fenomeno, proprio per esprimere il
punto che mi interessa: cioe' che con l'evento vi sia associata una
qualche forma di "fenomeno".... d'altronde se ogni punto 4dim del
manifold spaziotempo e' un evento, e se esiste il vuoto, allora un
evento esiste anche se non vi e' niente?
Sarebbe questa, ripeto, una considerazione di carattere geometrico e
non fisico?
Io pensavo ad un evento come ad un qualche cosa che "accade", che si
presenta <distinguibile> ai nostri occhi.... per dirla semplicemente
pensavo all'evento come a qualche <fenomeno> scaturito da energie
fluenti in/attraverso/su corpi (anche se corpi ed energie sono da
definire...)
Se ho descritto bene il campo di esistenza per la mia domanda, e cioe'
cosa significa "percepire l'evento" (o ancor meglio "percepire il
fenomeno") mi sorge spontanea la questione:
<<il fenomeno, puo' essere sempre visto in maniera diversa, e cio'
dipende dalla sintesi soggettiva che ne fa l'osservatore>>.
Ad esempio, per un fenomeno, fin dove ci si puo' restringere nel
considerarlo "unico", elementare, e non una composizione di fenomeni
legati tra di loro attraverso meccanismi?
Molti anni fa si sarebbe postulato che lo scattering tra 2 atomi fosse
un <fenomeno> (al limite) elementare: ad esempio tra 2 molecole
biatomiche d'un gas....
Oggi possiamo dire che non e' un fenomeno semplice ma bensi' piu'
complesso e descrivibile attraverso diversi fenomeni collegati tra
essi: 2 molecole biatomiche in scattering elastico sono un sistema
complesso in cui interagiscono leptoni e quark : gli elettroni ed i
nuclei con i fotoni di scambio.
Quindi l'evento elementare (non so, sia H2 >scatt> H2) non era che un
mecanismo composito in cui sono i diversi quark ed elettroni a
comporre l'intero fenomeno.
Allora mi trovo nella situazione in cui non vi e' una "disciplina
oggettiva" che regoli la maniera di considerare gli eventi. Ognuno
puo' interpretare un fenomeno come evento, accadimento unico, a
seconda della sua capacita' di indagine, ed anche del suo scopo.
Chi ci assicura che lo scattering leptoni-quark non sia ulteriormente
specializzabile come catena di sotto-meccanismi?
Dunque associerei il fenomeno a quella manifestazione percepibile;
il <fenomeno> e' quello che quando <accade> mi porta da una certa
configurazione iniziale ad una diversa configurazione finale:
"...Presuppone che vi sia una interazione (una matrice S non
identita')..."
Se cosi' fosse avrei delle conseguenze che non mi soddisfano.
Received on Sat May 19 2007 - 12:29:53 CEST
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