Re: L'origine della vita

From: Enrico SMARGIASSI <smargiassi_at_ts.infn.it>
Date: Wed, 16 May 2007 18:37:57 +0200

Jon Lester wrote:

> Talmente ovvie!

Mi fa piacere che tu le consideri ovvie. Ti ricordo che tra queste c'e`
l'onnipotenza di Dio. Tienine conto nel seguito.

> Ed hai glissato sul pentimento

Se poni domande non rilevanti e' chiaro che non ti rispondo. Ho
abbastanza esperienza di discussioni in rete per sapere cosa succede se
ci si mette a seguire domande non inerenti l'argomento poste da chi non
ha intenzione di restarvi aderente. Per esempio il pentimento non
c'entra nulla col mio ragionamento: rileggi il thread e capirai perche'.

> Cioe' Dio aveva l'alternativa di creare un universo in cui l'uomo poteva
> anche non dannarsi?

Non lo so e non importa. Al fine del mio argomento basta sapere se Dio
puo' salvare un'anima solo volendolo. Essendo onnipotente - cosa
"ovvia", vedi piu' sopra - puo' farlo. E questo *dato* l'attuale
universo, *indipendentemente* da chi come e perche' l'abbia fatto.

Come vedi, il mio argomento resta lo stesso e fila - o cade -
indipendentemente dalla risposta alla tua domanda. Che e' quindi
irrilevante.

> Si puo'
> con la ragione stabilire quali siano state le scelte e le intenzioni di
> Dio all'atto della creazione?

Domanda irrilevante. Vedi sopra. Qualunque siano state le scelte divine,
essendo onnipotente ha comunque la scelta di salvare il peccatore. O
forse Dio non e' cosi' "ovviamente" onnipotente come dici?

> Ne' il libero arbitrio assegnato da Dio secondo
> il tuo argomento (aveva una scelta?)

Domanda irrilevante. Vedi sopra. Se anche Dio non avesse avuto scelta,
ha comunque la scelta di salvare il peccatore. O forse Dio non e' cosi'
"ovviamente" onnipotente come dici?

> L'uomo e' consciente delle proprio scelte e sa di avere delle scelte,

E queste scelte sono in buona misura non sue. Il fatto evidente che i
valori e le azioni di un uomo siano funzione dei suoi dettagli
biografici - che tanto dettagli non sono: nascita, religione dei
genitori, epoca, ecc. - mostra come il libero arbitrio che abbiamo non
sia sufficiente, ma sia anzi dominato da tanti fattori.

In effetti qui si puo' innestare l'unica obiezione forte che IMHO si
puo' dare al mio argomento: e cioe' che Dio per giudicare una persona si
basa anche sua sua storia, i suoi condizionamenti, ecc.. In altre
parole, che Dio tiene conto che il libero arbitrio in realta' e poco
libero. Non e' forse questo il senso della Parabola dei Talenti: "a chi
piu' ha piu' sara' chiesto"? Certo, questo ha delle conseguenze un po'
paradossali: per esempio che di due persone di vita eticamente circa
equivalente il cattolico corre piu' rischio dell'Inferno piuttosto che
l'ateo o l'animista; o che il proselitismo religioso sembra abbastanza
vano. Ma la Fisica mi ha insegnato che i paradossi non bastano per
invalidare una tesi.

[Devo confutarmi da solo! Cosa mi tocca fare :-)]

> Hai una ben misera visione dell'uomo.

Cerco di vederlo com'e`. La constatazione dell'incapacita' umana di
raggiungere verita' metafisiche non mi pare sminuisca la dignita'
dell'uomo. Trovo invece misero raccontarsi belle favole per credere di
saperne di piu' di quanto in realta' non si sappia.

> Se e' solo per contestare una certa visione ingenua di Dio mi trovi
> pienamente d'accordo.

Be', non era il punto di partenza di tutta la discussione?

-- 
Enrico Smargiassi
http://www-dft.ts.infn.it/~esmargia
Received on Wed May 16 2007 - 18:37:57 CEST

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