Re: luce coerente

From: Angelo <angelo.martini_at_katamail.com>
Date: Mon, 14 May 2007 12:29:22 +0200

"Elio Fabri" <elio.fabri_at_tiscali.it> ha scritto nel messaggio
news:5aejseF2o9jl8U3_at_mid.individual.net...

> Per la maggior parte delle stelle si', ma non per tutte.
> Per citare alcune delle stelle piu' note, Aldebaran, Antares, Arturo,
> Betelgeuse, tutte stelle fra le piu' luminose visibili in cielo, hanno
> diametri angolari superiori a 0.02".


Al momento in cui scrivo, non � stato ancora pubblicato un post in cui ti
chiedo due cose, ma che a mio avviso continee qualche sciocchezza..
Pertanto, visto che io voglio sempre evitarti perdite di tempo, provo a
correggere il tiro in modo che tu possa pi� sinteticamente dirmi se "ora va
meglio". Per� un'occhiata (da seduto ;-) ) all'altro post, dagliela, per
favore, visto che contiene anche qualche cosa di giusto che qui non riporto.
Poi ho davvero esaurito i miei dubbi sull'argomento.

La luce che giunge da ogni punto della sorgente estesa posta non
all'infinito, ha un fronte sferico. All'ontanadola, il fornte tende a
divenire piano. Fissiamo una distanza non elevata tra me e la sorgente. Come
sar� il fornte di questa complicatissima onda che mi giunge da una sorgente
fatta di infiniti emettitori? Immaginiamo prima che tutti gli emettitori non
emettano in maniera variabile nel tempo: sono "sfasati tra loro, ok, ma tale
sfasatura rimane costante nel tempo. Sovrapponendo le onde sferiche di ogni
emettitore dovrei ottenere un fronte dalla forma molto complicata: nulla di
semplice come una supeficie sferica o piana. Come sar� la larghezza di
coerenza? Se gli emettitori non fanno il loro lavoro in maniera fluttuante
nel tempo, la larghezza sar� infinita e la differenza di fase a livello di
due fenditure a distanza qualsiasi sar� costante nel tempo, seppur diversa a
seconda della della distanza tra le fenditure.

Quindi un fronte c'� sempre e la larghezza di coer. � infinita. Quando
questo fronte giunge sullo specchio del mio riflettore, otterr� su un piano
l'immagine non puntiforme della sorgente estesa.
La reale puntiformit� la otterrei solo se il fronte fosse perfettamente
piano o sferico: una sorgente estesa e vicina mi d� un fronte sferico per
ognoi suo punto (emettitore elementare).

Se, come avviene nella realt�, gli emettitori facessero il lro lavoro in
maniera casuale, si dovrebbe definire una distanza entro la quale le
fluttuazioni delle differenze di fase sono accettabili, mentre oltre esssa
divengono sempre maggiori ed imprevedibili (anche se queste fluttuazioni
avverrano attorno ad un valor medio: pi� prendiamo distanti due punto
dell'onda, pi� le medie relative ad essi si allontanano): questo influenza
la visibilit� delle frange di diffrazione. E sulle dimensioni dell'immagine
formata dal mio specchio sul piano focale, che influenza ha ci�? Beh...direi
solo che a mano a mano usciamo dalla largezza di coerenza con le dimensioni
di specchi sempre pi� grandi, entriamo in zone dell'onda in cui, in media,
la differenza di fase diviene sempre pi� significativa sull'originario piano
in cui giaceva il mio fronte d'onda quando eravamo "entro la larghezza di
coerenza"; ci� fa si che non si ossa pi� assumere piano il fronte che
colpisce lo specchio, per tutta la sua estensione, col risultato che il
punto si estende!

Per� per sorgenti estese e vicine, la dimensione dello specchio non la vedo
per nulla influente: ogni punto della scena mi d� un fornte sferico ed il
fronte complessivo dell'onda � molto complicato e fluttuante nel tempo.
Tuttavia le fluttuazioni di fase relative ad ogni emettitore non influenzano
la puntiformit� dell'"immagine di quell'emettitore" sul piano focale.

Ci siamo avvicinati alla realt�???
Received on Mon May 14 2007 - 12:29:22 CEST

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