"Paolo Brini" <paolo.brini_at_iridiumpg.cancellacom> wrote in message
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> il rilievo che fai evidenzia lo scontro fra platonici, realisti
> geometrici, kantiani e relazionisti in tutte le loro varianti. Tale
> scontro non � sopito, anzi � quanto mai attuale nella fisica
> contemporanea ed influenza direttamente il credito che viene dato alle
> teorie e l'interpretazione di esse da parte di scuole diverse della
> comunit� scientifica.
Beh ... che il mio rilievo evidenzi tutto cio' sara' anche vero, ma io non
sono proprio in grado giudicarlo. Al liceo di filosofia non ci capivo
praticamente niente, e anche dopo le cose non e' che siano migliorate tanto.
Ho letto con interesse il tuo post e gli altri che sono seguiti, ma non mi
sento proprio in grado di fare alcun commento.
Intervengo solo su questo punto
> Prima di entrare nel merito, permettimi ancora una volta di "difendere"
> Poincar�: � vero che Poincar� afferm� diverse volte che la geometria
> euclidea � una convenzione, ma � anche vero che scrisse che (se
> disponibile) la descrizione della realt� da parte di una teoria che
> faccia uso di una geometria euclidea � sempre preferibile, per motivi di
> semplicit�, ad una che abbia bisogno di una geometria non-euclidea.
per dire che a me parrebbe che Einstein concordi in toto con Poincare' per
quanto riguarda la prima parte (la convenzionalita' della geometria
assunta). Se ben capisco e' proprio su tale punto che Einstein, in
"Geometria ed esperienza"
http://matsci.unipv.it/persons/antoci/re/Einstein21.pdf pag 3, dice che
Poincare' ha ragione "sub specie aeterni" (per inciso ... siccome latino lo
studiavo tanto quanto capivo la filosofia ... qualcuno mi direbbe
gentilmente come si traduce in italiano questo sub specie aeterni ?).
Per quanto riguarda la seconda parte invece (la preferibilita' della
geometria euclidea a seguito della sua maggiore semplicita'), mi parrebbe
che Einstein non concordi in quanto proprio la geometria non euclidea
permetterebbe una descrizione della realta' piu' semplice. Purtroppo non mi
ricordo dove, ma mi pare proprio di aver letto un passo in cui Einstein
afferma esattamente questo (dicendo che Poincare' sbaglia a ritenere piu'
semplice una descrizione che assuma la geometria euclidea). Non ritrovando
il passo non posso essere certo di riportarne correttamente lo spirito. Ad
ogni modo, sempre se ben capisco, qualcosa del genere Einstein dice, con
Infield, in "L'evoluzione della fisica", sebbene non faccia esplicito
riferimento a Poincare' e al fatto che, sulla questione in esame, non si
debba concordare con lui. Il passo al quale sto facendo riferimento e' il
seguente:
"Quand'anche non si potesse citare nessuna nuova osservazione in favore
della nuova teoria [sta parlando della RG], quand'anche la spiegazione che
essa ci offre fosse semplicemente altrettanto buona di quella offertaci
dall'antica, dovremmo, potendo scegliere liberamente, optare per la nuova.
Le equazioni di quest'ultima sono, dal punto di vista formale, piu'
complicate, ma le supposizioni che stanno alla loro base sono, dal punto di
vista dei principi fondamentali, piu' semplici [cioe' la RG, con la
geometria non euclidea che si porta dietro, ci da' una descrizione solo
formalmente piu' complicata, ma di fatto piu' semplice. Poi, se volessimo
proprio "salvare" la geometria euclidea, potremmo anche farlo, ma il prezzo
sarebbe quello di complicare la descrizione nel suo complesso]. I due
ingombranti fantasmi, lo spazio assoluto e il sistema inerziale, scompaiono.
L'equivalenza fra massa pesante e massa inerte non e' piu' trascurata. Non
e' piu' necessario fare supposizioni di sorta, circa le forze di
gravitazione e la loro dipendenza dalla distanza. Le nuove equazioni della
gravitazione ricevono la forma di leggi strutturali, la forma cioe'
richiesta per tutte le leggi fisiche, dopo le grandi conquiste della teoria
di campo."
A. Einstein, L. Infield "L'evoluzione della fisica" Boringhieri (1985) pagg.
247-248.
> Ciao,
> Paolo
Ciao.
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Sat May 05 2007 - 21:38:41 CEST