Re: Il riscaldamento planetario e' causato dall'attivita' solare?
"Visto l'autore (Maurizio Blondet NDR), la probabilita' (che
l'articolo sia "vero") e' davvero bassa."
E' una maniera trita, nonch� miope, d'evitar la discussione sul
merito. Facciam cos�: ecco qui un'articolo di Franco Battaglia,
professore di Chimica dell'ambiente presso l'universit� di Modena. Mi
piacerebbe ascoltare delle critiche (fisicamente fondate) sulla
questione, ciao!
"TERRA CON LA FEBBRE? LA COLPA � IL SOLE
(pubblicato su Il Giornale, 07 Aprile 2007)
Diciamo la verit�: quella del riscaldamento globale (RG) antropogenico
� la pi� grande mistificazione degli ultimi 15 anni. Qui la parola
chiave � "antropogenico": il riscaldamento globale attuale � reale,
nel senso che la temperatura media globale �, oggi, pi� elevata di
quella di 200 anni fa, ma l'uomo non c'entra niente.
L'attuale RG cominci� nel XIX secolo e ha continuato sino al 1940: ma
fino ad allora l'industrializzazione era ancora nella sua infanzia e
limitata a pochissime nazioni e la popolazione mondiale un terzo della
odierna. Per pi� di tre decenni, dal 1940 fino al 1975, invece, in
pieno boom economico e demografico, la temperatura scese (tanto da far
temere, a met� degli anni Settanta, il rischio di una imminente era
glaciale), ma riprese a salire in piena recessione economica. Insomma,
l'attuale RG � occorso in tempi incompatibili con la teoria della sua
causa antropica. Ma � occorso anche in luoghi incompatibili con quella
teoria: se il riscaldamento a terra fosse dovuto all'aumento di gas
serra in atmosfera, allora, per il meccanismo stesso dell'effetto
serra, se ne dovrebbe osservare uno ancora maggiore ad alcuni
chilometri sopra le nostre teste, ma n� le sonde su palloni
aerostatici n� i satelliti osservano il riscaldamento atteso della
troposfera.
Variazioni di temperatura ci sono sempre state. Se andiamo indietro
nel tempo, il pianeta pat� la piccola era glaciale tra il 1400 e il
1700: dipinti dell'epoca testimoniano la Laguna di Venezia e il Tamigi
ghiacciati, usati come piste di pattinaggio e attraversati dai carri.
E tra il 1100 e il 1300 ci fu quel che i climatologi chiamano periodo
caldo medioevale, con temperature di 2-3 gradi superiori a quelle
odierne, quando, racconta Chaucer, fiorivano i vigneti anche nel nord
dell'Inghilterra. Andando ancora indietro nel tempo, sino all'et� del
bronzo, vi fu quel che i geologi chiamano massimo Olocenico, con
temperature, per oltre 2 millenni, notevolmente superiori a quelle
odierne, e alle quali ben sopravvissero gli orsi polari, della cui
estinzione oggi ci si preoccupa contro l'evidenza che la loro
popolazione �, oggi, pi� numerosa che nel secolo scorso.
Chi ritiene antropica la causa dell'attuale RG fonda tutto il suo
ragionamento su due fatti, entrambi veri: la CO2 � un gas-serra e,
secondo le misure eseguite sulle carote di ghiaccio estratte dai
ghiacciai polari, si osserva correlazione tra le variazioni di
concentrazione di CO2 occorse nel passato e le variazioni di
temperatura. Va innanzitutto detto che "correlazione" non significa
"relazione di causa-effetto". Per intenderci: esiste una forte
correlazione tra il canto del gallo e il sorgere del sole, ma questo
non sorge perch� il gallo ha cantato. Pi� precisamente, le analisi
sulle carote di ghiaccio estratte dai ghiacciai polari dimostrano, in
modo inequivocabile, che quella correlazione esiste davvero, ma
procede nella direzione opposta a quella che darebbe sostegno alla
causa antropica del RG attuale: ogni aumento (diminuzione) di
concentrazione di CO2 ha seguito e non preceduto il corrispondente
aumento (diminuzione) di temperatura, con sfasamenti anche di 800
anni: l'aumento di CO2 non pu� essere stato la causa del riscaldamento
ma, semmai, fu il riscaldamento la causa dell'aumento di CO2.
Ma da dove era venuta la CO2 e, soprattutto, da dove il riscaldamento?
La risposta alla prima domanda � facile: i pi� potenti emettitori sono
gli oceani, enormi serbatoi di CO2 in essi disciolta (di fatto, una
buona met� delle emissioni antropiche � dagli oceani assorbita) e
pronta ad essere immessa in atmosfera non appena la temperatura
superficiale delle acque aumenta.
Quanto alla seconda domanda, bisogna innanzitutto essere consapevoli
che tutte le attivit� degli oltre 6 miliardi di esseri umani sono un
nonnulla rispetto all'attivit� di quel gigante, lass� nel cielo, che �
il nostro sole. Le macchie solari sono, sappiamo oggi, intensi campi
magnetici che appaiono durante periodi d'elevata attivit� solare, ma
per secoli e da molto prima che se ne conoscesse la natura gli
astronomi ne hanno registrato il numero, e dai dati raccolti si pu�
notare che nel periodo della piccola era glaciale vi fu una drastica
riduzione nel numero delle macchie solari (minimo di Maunder, dal nome
dell'astronomo inglese che osserv� la circostanza). Quanto il numero
di macchie solari sia un attendibile indicatore del clima lo
scoprirono il ricercatore danese Friis-Christensen e i suoi
collaboratori, che nel 1991 dimostrarono la stretta correlazione tra
attivit� solare e temperatura globale in tutto il periodo compreso fra
il 1860 e il 1990. Per escludere che quella correlazione fosse una
semplice coincidenza, andarono indietro nel tempo per altri 400 anni
e, di nuovo, accertarono la stretta correlazione tra attivit� solare e
temperatura globale. Un'ulteriore conferma di quanto la CO2 sia
ininfluente nella determinazione del nostro clima si ebbe nel 2005,
quando geofisici di Harvard pubblicarono le registrazioni di
temperatura artiche durante gli ultimi 100 anni e, con esse, le
variazioni di concentrazione di CO2 e le variazioni di attivit� solare
registrate indipendentemente da altri ricercatori: la correlazione tra
quest'ultima e le temperature era perfetta, mentre nessuna
correlazione si osserv� tra le temperature e la CO2. Ancora una volta,
l'inevitabile conclusione � che � il sole ci� che guida il nostro
clima, mentre la CO2 � irrilevante.
Il sole influenza il clima non solo, direttamente, col suo calore ma
anche, indirettamente, attraverso le nuvole, che hanno un potente
effetto rinfrescante. Le masse di nuvole si formano anche grazie
all'interazione del vapore acqueo dagli oceani con le particelle di
raggi cosmici provenienti dall'esplosione di stelle lontane giunte
alla fine della loro vita: le molecole di vapor d'acqua colpite dai
raggi cosmici diventano nuclei di condensazione da cui si formano le
nuvole. Quando il sole � pi� attivo, cio� quando il campo magnetico da
esso � pi� intenso, i raggi cosmici (che sono particelle
elettricamente cariche) sono maggiormente deviati da quel campo
magnetico: ne consegue un pi� debole flusso cosmico cui corrisponde
una minore formazione di nuvole e quindi un maggiore riscaldamento. La
potenza di questo effetto � diventata chiara solo recentemente, dopo
che si sono confrontate, nel corso degli anni, le temperature globali
con il flusso di raggi cosmici, scoprendo, ancora una volta, una
stretta correlazione tra temperatura globale e flusso cosmico, con la
prima che aumenta ogni volta che il secondo diminuisce, e viceversa:
il clima � controllato anche dalle nuvole, queste sono controllate dal
flusso di raggi cosmici a sua volta controllato dall'intensit� del
campo magnetico dal sole, cio� dalla attivit� della nostra stella.
Insomma, la congettura antropogenica del RG dovrebbe essere oggi
considerata pura speculazione metafisica sconfessata dai fatti reali.
Perch� mai, allora, ne siamo ancora tutti bombardati come se fosse un
fatto indiscutibile? Questa � un'altra storia che vi racconter�
un'altra volta. Per il momento concludo che se l'attuale RG fosse al
100% di origine antropica, allora avremmo oggi, in assenza delle
attivit� umane, una temperatura uguale (o, eventualmente, inferiore) a
quella della piccola era glaciale, e i nostri paesaggi sarebbero
quelli rappresentati da Pieter Breugel nel suo Ritorno a casa dei
cacciatori del 1565; se questo fosse il caso non potremmo che
concludere: viva l'effetto serra antropogenico!
Franco Battaglia"
Received on Tue May 01 2007 - 14:54:36 CEST
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