Tetis ha scritto:
(cut)
> Continuo a cercare letture sul tema della sensibilit� delle
> emulsioni fotografiche ed in generale sui processi di scattering
> a pi� fotoni da parte di molecole fotochimiche pi� o meno
> grandi. Spero in letture che senza disdegnare la fisica quantistica
> mantengano un livello di esposizione piano. Ad esempio perch�
> la sensibilit�, per basse esposizioni non � lineare? Quanto contano
> i termini multipolari nei processi fotochimici molteplicemente attivati,
> cosa si pu� imparare dai processi a pi� fotoni, riguardo ai termini
> di multipolo?
Sono molto interessato a questi temi, che riguardano l'impressione della
lastra fotografica, ma ad un livello molto "elementare": vedo che la
trattazione pu� essere molto complessa ed articolata. Penso comunque che
la trattazione con le ipotesi pi� elementari sia il fondamento per
considerare poi maggiori livelli di complessit�, ma non sono riuscito a
trovare in rete o altrove le risposte che cerco alle domande pi� semplici.
Forse tu puoi aiutarmi.
Il mio problema � questo.
Abbiamo una normale lastra emulsionata (cristalli di AgBr sospesi
nell'emulsione, dimensione dei grani da 1 a 3 micron, con densit� da 500
milioni a tre miliardi per centimetro quadrato).
Come nell'esperimento di Taylor, inviamo un fotone (naturalmente della
giusta energia) alla volta.
1 - Che cosa succede? Il fotone (se riesce ad interagire: c'�
evidentemente un problema di efficienza del dispositivo) ionizza un atomo
facendo saltar via un elettrone, mi pare. E poi?
Un fotone � sufficiente per alterare lo stato di un grano (creando quella
che si dice "immagine latente") in modo che con lo sviluppo della lastra
appaia, al microscopio, il famoso "puntolino luminoso" (posto che il detto
puntolino corrisponda ad un singolo cristallo)? O servono pi� fotoni?
2 - In ogni caso, qual'� l'efficienza del dispositivo, cio� quanti fotoni
singoli bisogna mediamente mandare in successione per avere l'impressione
di un puntolino?
Tale efficenza � un dato solo sperimentale o � previsto dalla teoria, o
tutt'e due?
3 - Infine si sono mai visti i famosi puntolini sulla lastra? Forse Taylor
non li ha mai visti, ma in seguito sono stati fatti esperimenti (ribadisco
quanto premesso: al livello elementare di quell'esperimento, no CCD, no
fotorilevatori ecc) per distinguerli, magari al microscopio, uno ad uno,
in una fase dell'esperimento in cui non si � ancora formata un'immagine
"continua" (come quella vista da Taylor dopo mesi di esposizione) sulla
lastra?
Io credo che queste siano domande che � doveroeso porsi ed a cui dovrebbe
anche essere semplice rispondere, oltre che altrettanto doveroso.
Ciao.
Luciano Buggio
http://lucianobuggio.altervista.org/
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Received on Wed Apr 25 2007 - 22:24:47 CEST