Re: La relatività di Rovelli
"cometa_luminosa" <alberto.rasa_at_virgilio.it> ha scritto nel messaggio
news:2a8a2c58-d967-458f-be92-1e5f9ba82363_at_fr28g2000vbb.googlegroups.com...
> On Jun 12, 6:30 pm, "Fatal_Error" <fatal_er..._at_nospam.it> wrote:
>> "cometa_luminosa" <alberto.r..._at_virgilio.it> ha scritto:
>> Se esistesse un orologio (misuratore di tempo) *operativamente definito*
>> (un
>> modo per misurarlo) avresti pienamente ragione! Ma questo "strumento di
>> misura" operativamente definito (Bridgman) *NON* esiste, operativamente
>> *tutti* gli orologi (eccetto quelli ad accelerazione) come ho
>> *dimostrato*
>> innumerevoli volte, sono macchine termodinamiche irreversibili e misurano
>> dS
>> e *solo* dS!
>
> Scusa, facciamo per un'attimo un'ipotesi, che posso poi
> tranquillamente cancellare: che, guidato da cio' che mi suggerisce la
> percezione sensoriale, esista un "qualche cosa" che effettivamente
> "trascorra" tra due eventi, ad esempio tra due elongazioni destre
> massime di un pendolo;
Esempio assai infelice, visto che il pendolo come orologio contraddice
addirittura la RR e la RG, e questa non e' certo una cosa da poco, possibile
che nessuno ci voglia ragionare? Basta che rifletti un attimo per capirlo,
il periodo di quel pendolo sara':
T= 2 pi SQR (L/g)
dove g e' l'accelerazione di gravita', ma per il principio di equivalenza
vale benissimo anche l'accelerazione di un razzo! Conclusione: pendoli,
clessidre, orologi ad acqua, ecc. ovvero *tutti* gli orologi ad
accelerazione, quando sono in un campo gravitazionale "accelerano" in
funzione dell'accelerazione di gravita', invece di rallentare come fanno
quelli entropici (elettrici, a molla, atomici, spellabanane a vapore, ecc.),
identica cosa se li metti su un razzo! Conclusione, se fai il paradosso dei
gemelli con orologi a pendolo, quello rimasto nel riferimento inerziale non
ha segnato tempo, mentre quello che ha viaggiato ed e' tornato (quindi
accelerato, decelerato, accelerato, decelerato) ha segnato tempo in funzione
della sue accelerazioni! Esattamente l'opposto di quanto prevedono RR ed RG,
ovvero che il gemello che viaggia rimane piu' giovane (meno tempo) e che un
orologio in un campo gravitazionale rallenta rispetto ad uno lontano da
masse. Questa e' la dimostrazione piu' eclatante che pendoli ed orologi a
pila *misurano* due cose diametralmente opposte, accelerazione contro dS,
non certo "tempo"... Mi stupivo di come un cosa tanto eclatante e banale
fosse rimasta "invisibile" all'analisi di migliaia di fisici, ma vista la
immensa forza che ha l'innata illusione del tempo di cui a quanto pare solo
io sembro stranamente immune (io il tempo proprio non lo
vedo/percepisco/intuisco mai, da preoccuparsi?), ora non mi stupisco piu'.
> Se quelle ipotesi fossero vere, il mio orologio (ormai abbiamo capito
> che cosa volevo costruire :-) ) se ne frega altamente di quanto vale
> la dS o dS/m che dir si voglia del processo irreversibile di
> bruciatura del polimero.
Il tuo "orologio" se ne freghera', ma il fisico che deve indagare su quel
fenomeno non se ne puo' fregare se vuole capire come funziona il mondo! La
descrizione operativa di quell'orologio *deve* prevedere misure *continue*
(non una misura) ed un conteggio irreversibile continuo, sono questi
operativamente "il tempo", ovvero variazione irreversibile di entropia! Il
pendolo senza attriti e' eterno moto atemporale, quello che devi toglierti
dalla testa e' che moto=tempo, pensa al moto delle particelle in MQ, moto
eterno e totalmente atemporale, bene, la stessa cosa vale per i moti
macroscopici, ma il fatto che li "misuriamo" senza perturbarne il moto in
modo drammatico, ci illude che il "tempo" sia in quel moto! Il "tempo",
ovvero la dS irreversibile, e' nell'osservatore che osserva quel moto, e'
lui che "invecchia", non certo l'eterno pendolo senza attriti. Togli di
mezzo l'osservatore con la sua dS intrinseca e ragiona con dispositivi
automatici e poi esamina le registrazioni, prova ad immaginare di avere ad
esempio un migliaio di foto di quel pendolo, sapresti metterle in ordine
cronologico? Direi proprio di no, ma un orologio le cui registrazioni non
puoi mettere in ordine cronologico, NON e' un orologio! Senza misure
continue e senza conteggio irreversibile, non hai nessuno orologio, nessun
"tempo", chiaro adesso?
Ma questi punti, fissiamoli una volta per tutte, ci sono gia' ritornato
almeno 20 volte sopra, concordi adesso che non ci sono dubbi di sorta su
quanto ho detto?
> A questo punto mi rimarrebbe da dimostrare che le mie ipotesi siano
> valide.
Non e' cosi' facile... In fisica si parte da descrizioni *operative* non da
descrizioni poetiche...
> Vediamo un po' in un'altro caso come si definisce una grandezza
> fisica: la lunghezza (deja vu, lo so).
Gia', mi sembra di aver viaggiato indietro nel tempo.... Cavolo, ma allora
il tempo esiste veramente!
:-)
> Prima considerazione: secondo te, questa "posizione spaziale dei
> corpi", esiste gia' indipendentemente dalle mie percezioni sensoriali?
> Se si, come lo proveresti?
Metti dei dispositivi operativamente definiti che misurano, agiscono,
registrano e computano e poi guardi le registrazioni, facile no? Le
percezioni "sensoriali" troppo spesso sconfinano in quelle
extrasensoriali....
> Andiamo avanti. Fissate due "posizioni spaziali" differenti, A e B, ad
> esempio due fori nel disco di cui sopra, cerco un metodo per misurarne
> la distanza spaziale. Scelgo di utilizzare un corpo che raggiunga
> entrambe i fori, che abbia forma e proprieta' opportune, e lo chiamo
> "righello", che poi utilizzero' per misurare la distanza tra altri
> punti nello spazio.
>
> Ma anche qui ho fatto delle ipotesi:
> 1. l'ipotesi che esista un "qualche cosa" che "separa" i due fori e
> che poi chiamo "distanza spaziale".
> 2. l'ipotesi che spostando il righello in altri punti dello spazio, la
> distanza tra la sua tacca iniziale e quella finale sia la stessa.
Ipotesi che, per corpi macroscopici e brevi distanze, puoi facilmente
verificare empiricamente con strumenti operativamente definiti (non mi far
fare esempi, ti prego...), ma per misurare grandi distanze il regolo non
funziona, devi usare la luce! Non puoi estendere a tutte le scale il regolo,
infatti sotto al micron i tuoi regoli valgono zero, quanto entri nella MQ
proprio non esistono distanze spaziali se non hai dS, eccole le
"correlazioni a distanza"! Spazio e dS sono intimamente correlati, il
fattore di scala e' fondamentale!
Una grandezza fisica non e' un generico "qualche cosa" a cui dai un nome, ma
un "qualche cosa" definito in un determinato dominio mediante uno (o piu')
*strumento di misura* definito *operativamente*, nei minimi dettagli. Senza
operazionismo, niente "qualche cosa" in fisica, altrimenti misureremmo la
"forza astrale" con il meteometro, secondo la "famosa" teoria che associa il
numero di scorregge alla forza astrale del momento! :-)
> Se tu vuoi invalidare il mio concetto di orologio, allora devi fare
> altrettanto con il concetto di righello qui sopra, perche' la
> definizione operativa e' praticamente la stessa.
"Definizione operativa", ti sembra di aver dato delle "definizioni
operative"?
Ripeto, non e' la dS legata alla lettura della misura delle lancette
dell'orologio o delle tacche del regolo il punto chiave, la dS che scambiate
per "tempo" e' quella delle misure *continue* e del conteggio *continuo*
indispensabile all'orologio e che certo non esiste nel regolo, ovvero la
sommatoria delle dS fra due eventi (start-stop) e' quello che *sempre* e
*solo* operativamente misura un cronometro.
Received on Wed Jun 27 2012 - 02:37:58 CEST
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