Ho alcune idee personali, che a me sembrano corrette. Naturalmente
non potr� mai avere certezze, e di conseguenza non potr� correggerle
se sono sbagliate, fino a quando non le avr� sottoposte al vaglio di
chi � in grado di confermarle o smentirle. In questo nostro gruppo,
pi� che in ogni altro, ci sono le persone adatte allo scopo. Ecco di
cosa si tratta:
Supponiamo che io mi ritrovi nello spazio, al di l� dell'atmosfera
terrestre.
La situazione � abbastanza semplice: ci sono io, il vuoto intorno a
me, la terra ad una certa distanza, le radiazioni, i neutrini e i
fotoni che non mancano mai. La terra mi appare come un bel disco
stagliato sullo sfondo.
Nel seguito, cercher� di mantenere i fatti separati dalle opinioni
(come usano dire i giornalisti).
Il primo fatto che mi sentirei di dare per certo, � che la gravit�,
in qualche modo, agisce su di me, provocando un moto relativo e
accelerato rispetto alla terra, diretto verso il suo centro.
La causa ufficiale di questo fenomeno, ribadita pi� volte anche in
questo nostro gruppo, � che la terra attira me ed io attiro la terra.
Chi ha letto i miei post, sapr� che questa affermazione non � in cima
alle mie preferenze e, per questo, cercher� di proporre una diversa
interpretazione del fenomeno.
Dunque, mi trovo nello spazio, vedo la terra come un cerchio e provo
ad immaginare come possa riuscire ad attrarmi: utilizzer� la geometria
dello spaziotempo? Non lo so. User� qualche dimensione nascosta oltre
le 3 o 4 che conosciamo? Non lo so. Immagino che queste cose non
possiamo osservarle direttamente, ma solo attraverso gli occhi della
matematica, quella tosta. Io vorrei usare solo i miei occhi e
limitarmi alle cose che conosco e capisco (o almeno, che credo di
conoscere e capire).
La terra mi sembra troppo lontana per potermi influenzare
direttamente. Lo potrebbe fare attraverso i gravitoni, che per� non
sono mai stati osservati, e quindi, per ora, fanno parte delle
opinioni e non dei fatti. Lo potrebbe fare con i fotoni? Quelli, se
non altro, sono presenti anche nel posto dello spazio in cui mi trovo.
Rifletto proprio sui fotoni.
Da questo punto in poi, passo dai fatti alle mie opinioni personali.
La forza di gravit� � potenzialmente presente dappertutto, anche se
si attiva solo l� dove c'� la materia. I fotoni sono dappertutto. Ci
troviamo praticamente immersi in un mare di fotoni, che si muovono
alla velocit� della luce, e, quindi, per loro, la velocit� con cui si
muove la materia � ininfluente. Non hanno massa a riposo, ma hanno
energia. Il loro impatto con gli atomi non � privo di conseguenze
(effetto fotoelettrico, effetto Compton ecc.). Ogni singolo atomo del
mio corpo interagisce con i fotoni e l'energia di ogni singolo impatto
� certamente minima, ma non altrettanto dovrebbe essere la loro
sommatoria.
Mi chiedo allora se, e come, dovrei avvertire, macroscopicamente, la
sommatoria di questi singoli impulsi. Si tratta di una sommatoria
algebrica, nel senso che gli impatti provenienti dai versi opposti
della stessa direzione, hanno il segno opposto e si annullano a
vicenda. Quindi, nel caso in cui gli opposti impatti siano
approssimativamente equivalenti, non avrebbero alcun effetto
complessivo e, come in un disordinato moto browniano, smuoverebbero un
po' l'atomo, ma lo lascerebbero fondamentalmente nella stessa
posizione. Solo la preponderanza di impatti in un verso rispetto a
quello opposto della stessa direzione, romperebbe l'equilibrio,
rendendo avvertibile l'effetto anche macroscopicamente.
Nella posizione in cui mi trovo, tutte le direzioni mi sembrano
equivalenti, tranne quella in cui il disco terrestre si interpone al
loro libero movimento provocando, con ci�, l'eccedenza dei fotoni
provenienti dal verso opposto che diventano preponderanti e i loro
impatti, non pi� completamente compensati, mi "spingono" verso la
terra.
In questa ipotesi, non ci sarebbe alcuna "attrazione a distanza" tra
la terra e me, ma solo una spinta esterna che tende ad avvicinarci
l'uno all'altra e che dipende dalla minore quantit� e/o intensit� dei
fotoni presenti tra me e la terra, rispetto a quelli esterni.
Naturalmente l'ipotesi crolla immediatamente se risulta che siamo in
grado di intervenire significativamente, e non marginalmente, su
questo mare di fotoni. Questo potrebbe avvenire solo se fosse
possibile creare pareti realmente isolanti, capaci, cio�, di schermare
ogni tipo di fotone, perch� in questo caso, saremmo in grado di
schermare anche la gravit�, cosa palesemente impossibile.
Ma le radiazioni del corpo nero, non significano proprio che non �
possibile schermare in alcun modo i fotoni escludendoli da una
determinata porzione di spazio, allo stesso modo in cui non �
possibile escludere la gravit�?
Luigi.
Received on Sat Apr 07 2007 - 19:19:56 CEST
This archive was generated by hypermail 2.3.0
: Fri Nov 08 2024 - 05:10:11 CET