Mi attacco qui perche' la risposta non e' arrivata sul server.
Paolo Brini ha scritto:
> Nel 1595 il "giovinotto" aveva 31 anni e insegnava come professore da
> ben 4 anni all'universit� di Padova geometria, astronomia e meccanica.
E non aveva pubblicato ancora nulla di degno di menzione. Ed e' alquanto
dubbio che fosse gia' copernicano (i primi accenni in proposito sono del
1597; prima lavorava sulla meccanica). Quindi, come dicevo, parlare dei
tempi di Galileo riferendosi al 1595 o prima e' una mistificazione.
> Si riferisce alla situazione alla fine del Cinquecento,
Tua opinione, che non condivido. E che soprattutto non e' condivisa da
PKF che nella prima delle citazioni non fa il minimo cenno alla cosa. Lo
fa dopo, ma appunto si contraddice.
> Fra l'altro, se la contraddizione di PKF che rilevi fosse
> effettiva, allora non avrebbe alcun senso che Galileo lodasse Aristarco
> e Copernico per aver proceduto con metodo controinduttivo
E' esattamente il contrario: proprio perche' in realta' G. credeva nel
copernicanesimo (al contrario di quello che vuol far credere PKF) poteva
aggiungere lodi, non prive di ambiguita', a chi lo aveva proposto su
basi logiche piu' che empiriche.
> Qui c'� una sottigliezza: Galileo (secondo PKF) era convinto della
> "verit�" della teoria di Copernico, ma non poteva dimostrarlo con
> evidenze definitive (nemmeno con il cannocchiale) e non poteva perci�
> esserne convinto a livello razionale.
In Contro il Metodo e' scritto proprio il contrario: che G. non ci
credeva. Che poi PKF sapesse in realta' che G. era copernicano m'importa
poco.
> E va bene, ammettiamo pure che la botanica sia superiore alla
> fisica.:-)
Mi piace questo tuo modo di ammettere la sconfitta dialettica :-)
> Beh, per� PKF specifica che la povert� di idee innovative si ha da
> quando i fisici si sono disinteressati di storia e filosofia.
E che c'entra? Qui si parla del successo o dell'insuccesso della Fisica
- tutta. Non del fatto, vero o presunto, che i fisici manchino di idee
innovative e per quale ragione.
E sul fatto che la Fisica sia di "notevole insuccesso" (PKF) credo che
tutti siamo d'accordo che si tratti di una grossolana stupidaggine.
> Ripeto, lo studio sugli effetti dell'agopuntura, in questo contesto, va
> fatto a parit� di condizioni, che sono quelle che ho gi� enunciato.
Parita' di condizioni che NON C'ERA. Capito? Stai enunciando uno studio
che NON PUO' ESSERE FATTO COME DICI.
PKF parla della reintroduzione dell'agopuntura nel 1954. Nota la data:
nei decenni precedenti c'era stato un lungo periodo paracoloniale,
seguito da una guerra civile, seguita dall'invasione giapponese, seguita
dalla guerra mondiale, seguita dalla ripresa della guerra civile,
seguita dalla guerra di Corea. Nel 1954, anche se a capo del sistema
sanitario cinese ci fosse stato un incrocio tra Tafazzi ed il Dottor
Mengele, la situazione sanitaria sarebbe sicuramente migliorata:
agopuntura o non agopuntura. Cosa sia successo in quel periodo dunque
non dimostra rigorosamente NULLA.
E' chiaro adesso?
> Il campo di applicazione dell'agopuntura sar� stabilito dagli esperti
> della disciplina in accordo con i miti che la descrivono.
Lo stanno gia' facendo e risulta abbastanza delimitato: principalmente
trattamento di dolori ed infiammazioni. Nulla che possa migliorare
drasticamente la situazione sanitaria di un paese sottosviluppato i cui
principali problemi sono tifo, colera ecc..
> trattati, aggiungo io. E' questo il nocciolo della questione: con quale
> diritto la scienza imponeva l'abbandono dell'agopuntura?
Con quale diritto imponeva l'abbandono della caccia alle streghe, agli
untori, ecc.? A volte per eliminare certe superstizioni su butta via
(temporaneamente) anche il buono. E' quello che dicevo scrivendo che "e'
un prezzo da pagare".
Received on Tue Apr 03 2007 - 11:43:24 CEST
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