Re: I gas sono conduttori a tutti gli effetti?

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it>
Date: Fri, 24 May 2013 21:55:27 +0200

gordan ha scritto:
> In tanti anni, non ho mi capito a cosa serve avere informazioni
> sulle conoscenze delle persone con cui si parla.
Potrei cavarmela dicendo "problema tuo" :)
Ti spiego un'altra cosa: se ho tardato a rispondere c'� un motivo, ed
� che il tuo post mi aveva irritato, per cui se avessi risposto subito
il tono della risposta sarebbe stato ben pi� acceso di quello che sar�
ora...

Perch� mi aveva irritato? Te lo spiego subito.
Tu intervieni in un thread in cui si sta parlando di induzione e.m. e
di eq. di Maxwell, e sposti il discorso sulle generali:
> Le conoscenze della fisica cambiano continuamente.
> In passato si consideravano di competenza della filosofia problemi che
> poi la scienza ha assunto in proprio. Nel corso del sette-ottocento la
> scienza ha escluso dal suo campo di azione la vita, la ragione,
> l'etica, l'estetica... dichiarandoli non scientifici. Il confine delle
> competenze della scienza e' cambiato, cambia, e cambiera'.
Si pu� sapere che c... c'entra questo?
Stiamo parlando di leggi e fenomeni noti da almeno 150 ani!

> Probabilmente ci sono persone che hanno studiato e insegnato e ora
> parlano solo "per partito preso". Oggi ci sono nuove conoscenze, per
> esempio sul "vuoto" che vuoto non e', come invece pensavano
> nell'ottocento.
> A volte si vorrebbe conoscere anche se le conoscenze dei
> professori universitari sono aggiornate, oppure legate al loro
> percorso scientifico, ottimo, ma "datato".
Come sopra, con qualche aggravante: che tu credi che il "vuoto che
vuoto non �" sia una questione fresca, che magari un professore un po'
in l� con gli anni (pesante allusione al sottoscritto) possa ignorare o
non conoscere bene.
Anche se fosse, ripeto che non c'entra un c...: dovesti occuparti
d'indagare se sono preparato sulle eq. di Maxwell.
Ma a mio parere tu non hai nepure idea di che cosa siano.
E quanto al vuoto ecc., ovvio che tu ignori che di fluttuazioni
quantistiche del vuoto si parlava ampiamente al tempo della mia tesi di
laurea: anno 1951 (leggasi millenovecentocinquantuno).

> Tuttavia, non ritengo che si possa parlare con qualcuno
> chiedendoli prima informazioni sulle sue conoscenze. E' offensivo.
Il motivo della richiesta ti � gi� stato spiegato e non lo ripeto.

> Allora e' preferibile esporre i motivi per cui si e' a favore
> di una ipotesi piuttosto che di un'altra.
Ipotesi? ma di che ipotesi parli?
Qui c'era una precisa domanda circa la presenza o no di un compo
elettrico indotto in assenza di un filo conduttore.
E c'era da parte mia la difficolt� a calibrare il linguaggio della
risposta in base alle conoscenze del richiedente: cosa che � stata poi
puntualmente verificata, quando l'OP ha asserito di non conoscere
"nei minimi dettagli" le eq. di Maxwell, mentre � stato chiaro da
quello che ha scritto che non si trattava affatto di dettagli.

> Sara' poi l'interlocutore, se non e' all'altezza di capire quanto
> gli viene detto, approfondire le motivazioni che gli sono state
> proposte.
Non � cos� semplice: a volte l'interlocutore capisce una cosa per
l'altra e non se ne rende conto.
Altre volte se la prende a male, cosa che � pi� o meno successa in
questo caso.
Altre volte semplicemente desiste.
...

Luigi d. ha scritto:
> Perch� pesno che, almeno se l'interlocutore ha qualche consocenza di
> base, tutto sia "divulgabile", magari mettendo in guardia che quello
> che si dice � una approssimazione.
Vecchio poblema...
Non immagini quante volte mi � capitato di discuterlo.
Spero vorrai darmi atto di aver fatto del mio meglio (nei miei
limiti...).
Ma quello che dici non pu� essere asserito in generale.
Certo tutto dipende dalla conoscenza di base, ma certe cose non sono
divulgabili: semplicemente richiedono conoscenze tutt'altro che
elementari, anni di studio alle spalle.

Naturalmente c'� chi non � d'accordo con me, ma io in tanti anni non
ho trovato motivi per cambiare idea.

gordan ha scritto:
> No. Non avete capito il dubbio che io ho sollevato.
Ah ecco...

> Diciamo:
> Uno fa una domanda o una affermazione durante una conferenza.
> (un Gruppo di discussione, e' paragonabile ad una conferenza
> ove i partecipanti sono molti)
Un NG non ha niente a che vedere con una conferenza.
Primo: dove sarebbe il conferenziere?
Un NG � una struttura del tutto aperta, dove partecipano persone le
pi� diverse, anche per interessi; tant'� vero che non di rado un
thread comincia in un modo e finisce che non ci si ricorda neppure
pi� di come era cominciato.

Ma quando il thread nasce con una precisa domanda, come era in questo
caso, mi pare ovvio che si cerchi di rispondere a chi ha fatto la
domanda.
Se poi l'argomento pu� interessare anche altri, tanto meglio.

> Se qualcuno interviene per rispondere, lo fa solo
> per parlare con il tizio che ha fatto la domanda? Penso di no.
> Piuttosto per parlare con tutti coloro che ascoltano la sua risposta.
S� e no.
Per quanto mi riguarda, tengo *sempre* presente che il thread pu�
interessare altri, e cerco di costruire le mie risposte su questa
base.
Del resto, la cosa accade automaticamente se ci sono altri interventi,
che spostano pi� o meno l'argomento o mettono in luce altre facce del
problema.

> Voi invece date per scontato che si facciano dialoghi privati.
Niente affatto, come ho gi� detto.
Ma ripeto, ogni caso pu� essere diverso.
Certe volte (e questa era una) la domanda � precisa, ed � logico
concentrarsi sulla risposta al richiedente.
Anche sapendo (come io so) che una questione come quella pu� tornare
utile anche ad altri, pure se non intervengono.

Quello che invece non riesco a capire � il senso del tuo intervento.
O meglio, � chiaro che era solo polemico: della fisica "nun te ne p�
freg� de meno", come si dice a Roma.
Per cui forse ho anche fatto male a dedicarti del tempo.
                                                 

--
Elio Fabri
Received on Fri May 24 2013 - 21:55:27 CEST

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