Re: Dilemma onda corpuscolo

From: luciano buggio <buggiol_at_libero.it>
Date: Sun, 01 Apr 2007 14:43:40 +0200

Elio Fabri ha scritto:
> > ...
> > visto che, come mi dici, l'elettorne fatto saltar via dal primo
> > fotone viene subito rimpiazzato.
> Il "subito" ce l'hai messo tu: io non l'ho scritto.


Scusa, Elio, ma credo che da come ti sei espresso, ed in mancanza della
precisazione quantitativa che fai con questa nuova risposta, lo si
evincesse con certezza. Avevi detto che un fotone non ha alcun effetto,
aggiungento che l'elettrone fatto saltare via viene recuperato, dal che
uno capisce che non ha effetto proprio per questo (mentre, si intende, il
recupero non avverrebbe se pi� fotoni facessero saltare pi� elettroni, ed
Ag resterebbe stabilmente ionizzato). Inoltre, a proposito dell'azione
combinata di pi� fotoni, hai parlato di "cospirazione", che � il termine
meno indicato per rappresentare una serie si contributi successivi nel
tempo, come chiarisci ora. I cospiratori si riuniscono insieme, con
temporaneamente, nelle celle-loggie cristalline, mica vi arrivano uno dopo
l'altro quando il precedente se ne � uscito, e quando uno non ha
abbastanza fiato per spegnere una candela (la cui fiamma si inclina
provvisoriamente per poi subito raddrizzarsi), e chiede l'aiuto di altri
tre (altrettanto a corto di fiato) che "cospirino" con lui, mica chiede
loro di spirare singolarmente uno alla volta dopo di lui.
Questo dico non per pedanteria o rivalsa, ma perch� mi � sorto il sospetto
che anche tu, mentre mi scrivevi quella risposta, per distrazione o altro,
pensassi che serve la cospirazione simultanea di quattro o cinque fotoni
per ionizzare gli atomi d'argento del cristallo (ragionando da fotografo
come, dicevi di essere stato: infatti avviene senza problemi con sorgente
intensa) e non ti rendessi conto che questo non pu� essere, perch� qui ne
arriva uno alla volta: ho pensato insomma (anche a seguito del ritardo con
cui � giunta, ma forse questo fa parte delle tue abitudini nel gruppo) che
la nuova risposta � nata da una tua riflessione successiva per mettere a
posto le cose.
Ma se anche le cose stessero cos�, avrai bisogno di riflettere ancora,
perch� il bello, credo, viene ora.
Dici, spiegando come si misura l'efficienza:

"Spero di non sbagliare, ma direi che significa questo: da un lato conti
quanti fotoni sono arrivati sulla lastra, dall'altro quanti granelli si
vedono.
Il numero di granelli e' 1/100 del numero di fotoni."

Andrebbe bene, con una lastra supponiamo (a venirti incontro) di un cm^2
di superficie, se i cristalli in sospensione nella gelatina fossero, ad
occchio, un centinaio (te ne concedo anche duecento), e abbuonandoti anche
l'enorme dispersione di fotoni nei vuoti tra di essi.
Cos�, in effetti, la probabilit� che lo stesso cristallo sia colpito in
successione per quattro cinque volte di seguito � dell'ordine che dici tu.
Ma leggo sulla Garzantina che i cristalli di alogenuro sensibile (grandi
circa un micron) sono in un cm^2 di lastra emulsionata da 500 milioni a
tre miliardi, a seconda della grana (pi� � fine, pi� cristalli ci sono).
Io non ho osato fare il calcolo della probabilit� con questi numeri, ma mi
pare, a pensarci ora, che siamo mediamente nell'ordine di uno su dieci
milioni.
Devi spedire 10 milioni di fotoni, a partire dalla lastra vergine, per
veder comparire con ragionevole certezza un puntino luminoso.
Tu evidentemente non hai fatto questo calcolo. Allora ti chiedo: quella
probabilit� dell'1 per cento da te riportata � quella che risulta
sperimentalmente?
Ciao.

Luciano Buggio
http://lucianobuggio.altervista.org/


-- 
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito 
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad abuse_at_newsland.it
Received on Sun Apr 01 2007 - 14:43:40 CEST

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Wed Sep 18 2024 - 05:10:26 CEST