Re: Quale materiale può galleggiare ed allo stesso tempo resistere alla pressione a 100m di profondità?

From: mk <mirkolamberti_at_gmail.com>
Date: 11 Mar 2007 14:33:30 -0700

> Quando invece la pressione e' esterna sono possibili instabilita' elastiche
> o, per dirla piu' ingegnerescamente, carichi di punta. Proprio come un'asta
> compressa che, ben lungi dallo snervarsi, cede perche' sbanda elasticamente
> di lato.
>
> Un tubo a parete sottile, per instabilita' elastica, si ovalizza
> (l'equivalente dello sbandamento dell'asta) e collassa anche ben lontano dal
> carico di snervamento del materiale.
>
> Si comporta come un'asta di lunghezza pari alla circonferenza vincolata a
> pattino ai due estremi e soggetta a una compressione pari alla compressione
> della parete del tubo. Il tutto, naturalmente, riportato all'unita' di
> lunghezza.
>
> Come e' noto si calcola un carico limite oltre il quale l'asta collassa per
> elasticita'.
>
> E, attenzione ancora, per il collasso elastico non conta il carico di
> rottura del materiale, ma il suo modulo elastico.

Mino, ti ringrazio per l'osservazione. Purtroppo devo ammettere la mia
carenza di conoscenze in questo ambito e quindi ti chiedo, se per caso
� possibile avere un riferimento pi� preciso (una formula da
applicare, una costante da utilizzare).

Appena riuscir� a chiudere questo tubo (in maniera da renderlo
resistente all'acqua), per esempio, ho intenzione di riempirlo di
sassi - tanto da farlo andare a fondo da solo - e, legato ad una corda
abbastanza lunga, calarlo a 100 / 150 metri. Se mi torna su
accartocciato significa che probabilmente � troppo "elastico" se non
ho capito male?
Se non ho capito male, le "fibre" tra di loro non si "slegano" - e qui
si spiega la resistenza alla pressione interna - ma alla pressione
esterna si "piegano"? (ho un linguaggio abbastanza maccheronico, lo
ammetto).
Received on Sun Mar 11 2007 - 22:33:30 CET

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