Elio Fabri ha scritto:
> gnappa ha scritto:
>> ...
>> Il giroscopio � un oggetto che va contro l'intuizione, quindi pu�
>> stimolare la ricerca di una spiegazione, pi� o meno intuitiva, pu�
>> mostrare come un modello matematico pu� descrivere ci� che non si
>> capisce intuitivamente, se poi per alcuni rimane solo un giochino
>> curioso, almeno durante quelle lezioni non si sono annoiati.
>> Fermo restando che bisogna fare i conti con il tempo che si ha e il
>> livello della classe. Se nessuno � in grado di capirlo a nessun
>> livello, si lascia perdere :-)
> Io la vedo diversamente.
>
> Come mi sembra appaia dalla discussione che precede, questa
> "spiegazione" e' tutt'altro che chiara e lineare.
> Ora proporre una spiegazione del genere a dei ragazzi, che non sono
> abbastanza ferrati per capirla, discuterla, magari criticarla, puo'
> avere effetti piu' negativi che positivi:
> 1) L'illusione di aver dato una spiegazione che non e' tale.
> 2) La sensazione che giocando con le parole si riesca a spiegare tutto.
> Forse gia' lo sai, che io definisco il nostro liceo una "scuola di
> chiacchiere".
Io per� parlavo in generale di provare a far capire le cose
qualitativamente prima di passare alle equazioni, non mi riferivo alla
*mia* spiegazione, quella era una proposta, pi� che altro per capire,
prima ancora se sia proponibile agli studenti, se potesse funzionare,
perch� � il modo in cui io mi figuro il funzionamento del giroscopio a
livello intuitivo.
E ancora prima di *dare* una spiegazione intuitiva � importante che
provino i ragazzi a costruirsi la propria spiegazione, poi si pu�
confrontare e sistemare con una "funzionante" e con la descrizione
matematica.
Io non vedo cos� probabili i due rischi che tu dici, perch� a me pare
che invece a scuola si tenda a fare il contrario, cio� privilegiare
l'uso della matematica e la capacit� di risolvere problemi (magari non
realistici perch� si trascurano degli effetti solo per renderli
risolvibili) trascurando la comprensione di quello che le equazioni
rappresentano. Inoltre, non � difficile trovare degli esempi in cui una
spiegazione qualitativa non basta, perch� sono i valori in gioco a dare
un certo effetto. Se lo si fa tutte le volte che un argomento lo
permette, non credo che si possano generare equivoci su un argomento
particolare.
>
> A proposito: qualcuno aveva citato Feynman. Me lo sono andato a
> rileggere. Fatelo anche voi, considerate quanto e' ricco e complesso
> il suo discorso, e poi ne riparliamo...
>
Io la sua spiegazione non l'avevo capita, quindi aspetto con
trepidazione che ne riparliate :-)
--
GN/\PPA
"E' meglio accendere una candela che maledire l'oscurit�"
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Received on Sun Mar 04 2007 - 20:15:34 CET